L'Europa delle capitali
un fatto, potessimo prevedere con sicurezza quello che verrà dopo, questo non colpirà lo spettatore né susciterà nel suo animo i sentimenti di pietà e
L'Europa delle capitali
verosimiglianza o possibilità; e anche questo è relativo poiché, per il fatto stesso di tradursi in qualcosa di oggettivamente esistente, anche l’immagine
Pagina 100
L'Europa delle capitali
esservi la possibilità di guidarlo: è questo l'impegno delle correnti che muovono dai Carracci, specialmente col Reni e il Domenichino, e che si
Pagina 101
L'Europa delle capitali
l'opposto delle composizioni movimentate e drammatiche. Ci si richiama perfino alla compostezza dei primitivi e, seguendo in questo il Vasari, si invoca l
Pagina 111
L'Europa delle capitali
sentimento del devoto che a fissare l’immagine in una struttura formale. Lo scopo, infatti, non è, in questo caso, di suscitare la meraviglia e stimolare
Pagina 111
L'Europa delle capitali
natura, sebbene (anche in questo leonardesco) la natura non sia per lui la grande maestra dell’esperienza ma spinta ed ostacolo, ad un tempo, dell’impegno
Pagina 115
L'Europa delle capitali
. Ed è, questo agghiacciante emergere della morte, il prezzo che paga per il suo disdegno dei classici. Ma che i classici non possano più insegnare a
Pagina 118
L'Europa delle capitali
dell’uomo nei confronti delle cose. Se l'arte è persuasione, non dovrà persuadere a questo o a quello, ma assumere un'attitudine chiara e coerente nei
Pagina 119
L'Europa delle capitali
gli stessi dolori. Uscire da questo scetticismo per definire un’attitudine etica, come vuol fare Rembrandt, significa ridurre l’esperienza, sentire le
Pagina 120
L'Europa delle capitali
, il momento della più lucida coscienza e non dell'incontrollata passione. In questo, appunto, si oppone a Rubens, che pure ha avuto un'influenza
Pagina 121
L'Europa delle capitali
andrà infatti sviluppandosi per tutto il secolo culminando, nel Settecento, nella chiesa di San Carlo a Vienna, studiata, sotto questo aspetto, dal
Pagina 125
L'Europa delle capitali
vicini e serve da richiamo: invita ad entrare. Solo per questo assume un accento spaziale e plastico più marcato delle facciate civili, e, in genere
Pagina 125
L'Europa delle capitali
nuova strumentazione del lavoro e della produzione. Da questo punto di vista, l’arte barocca può considerarsi la grande proposta tecnica della
Pagina 138
L'Europa delle capitali
impegnata ad un fine: anche questo gli rimprovererà il Bernini, di essere un gotico. Impegna nel processo ascetico del fare “edificante” tutto il
Pagina 139
L'Europa delle capitali
determinare questo più profondo sentimento dell’umano e questo senso della presenza divina nelle cose, abbia contribuito il classicismo etico di Philippe de
Pagina 156
L'Europa delle capitali
Due vie si aprono a questo punto: la discesa verso la descrizione minuta, la riduzione della storia all’aneddoto, oppure la salita verso
Pagina 159
L'Europa delle capitali
solo per l’arte ma per la storia del pensiero umano, è questo: l’immagine non si pone più al di sopra né al di sotto dell’esperienza umana, non
Pagina 159
L'Europa delle capitali
conosce; i prodotti dell’imitazione danno piacere e questo dipende dal riconoscimento dell’oggetto; poiché però, se non si conosce l’oggetto, si prova
Pagina 161
L'Europa delle capitali
società la propria disposizione naturale. E in questo senso si spiega perché il ritratto non sia, per lo più celebrativo o commemorativo, ma piuttosto
Pagina 165
L'Europa delle capitali
Questo ritratto in superficie ha il suo rovescio nel ritratto profondo di Rembrandt: Hals è un pittore di allegre brigate, anche quando isola dal
Pagina 167
L'Europa delle capitali
considerato l’alfiere di un nuovo naturalismo, al paesaggio. Gli preme il fatto, l’accadimento immediato: e questo non può avere per sfondo una natura
Pagina 177
L'Europa delle capitali
sentimento ed è questo che trasforma la registrazione passiva del dato in notazione emozionata, in una commozione che non ha bisogno di cercare nel
Pagina 179
L'Europa delle capitali
può avere un seguito nella riflessione cognitiva. Né può dirsi che questo paesaggio sia arcadico, invitante, e offra la pace della vita rustica all
Pagina 180
L'Europa delle capitali
scontato che l’imitazione del “peggiore” non può dare altro piacere che quello, appunto, dell’imitazione: lo stesso Aristotele aveva relegato questo
Pagina 191
L'Europa delle capitali
conferma proprio il fatto che la natura morta cerchi, al principio, giustificazioni religiose e allegoriche. Le tesi proposte in questo senso dallo Sterling
Pagina 196
L'Europa delle capitali
malata potrebbe prescindere da questo significato concettuale e considerare quella figura come un ritratto di donna; in una natura morta, lo specchio
Pagina 200
L'Europa delle capitali
dall’artista a chi guarda, l’intenzionalità tende a orientare la scelta e il riconoscimento dei valori. Poiché, da questo punto di vista empiristico
Pagina 202
L'Europa delle capitali
Il Seicento non risolve il problema del concetto e della cosa in sé, dell’autorità e della libertà: sarà questo, anzi, il grande problema del
Pagina 205
L'Europa delle capitali
La discussione sul concetto di Barocco è ancora aperta. Il Croce ha scritto una grande Storia dell’età barocca, comprendendo in questo termine e
Pagina 32
L'Europa delle capitali
l’operazione umana. Bisogna però precisare che con questo non si vuol dire che tutti i valori, tutte le attività si riducano all’arte e alle sue
Pagina 33
L'Europa delle capitali
’Illuminismo è il secolo della critica, ma la critica deve avere un oggetto e l’oggetto, in questo caso, non può essere che l'esperienza
Pagina 34
L'Europa delle capitali
di incognite. I fenomeni che emergono in questo campo problematico non sono tanto quelli della natura quanto quelli del vivere umano e, poiché tale è
Pagina 36
L'Europa delle capitali
Presto però si profila la crisi di questo sincretismo di logica e fede. Già per Leonardo la natura non ha una forma logica, non ha una struttura
Pagina 40
L'Europa delle capitali
degli uomini, quale che sia il loro rango sociale e la loro preparazione culturale. Né questo vale solo per l'autorità religiosa, ma per l'autorità in
Pagina 45
L'Europa delle capitali
chi non l’ha avuta. Questo compito missionario, che consiste da un lato nella difesa dei fedeli dal persistente pericolo dell’eresia e dall’altro
Pagina 47
L'Europa delle capitali
per sillogismi logici. Aristotele dice che al poeta è aperto il dominio del possibile e questo appunto lo distingue dallo storico che deve stare
Pagina 53
L'Europa delle capitali
diventare un sistema di Stati nazionali, il potere spirituale e super-nazionale della Chiesa esige il sostegno di uno Stato temporale. Di questo
Pagina 60
L'Europa delle capitali
, ricalca lo schema del castrum romano, e questo è il suo aspetto “umanistico”, ma si presta alle parate militari e civili che rendono manifesta e
Pagina 61
L'Europa delle capitali
’immaginazione. Se si trattasse soltanto di questo, però, l'arte sarebbe soltanto una tecnica rivelatrice di un processo della mente umana: rappresentazione
Pagina 91
L'Europa delle capitali
deve parlare di illusionismo, lo spazio serve, in questo caso, a dare l’illusione del tempo.
Pagina 96
L'Europa delle capitali
le scale metriche e questo spiega perché lo stesso artista possa darci una natura morta vicina o una visione ultraterrena. Ma se vi sono tante scale di
Pagina 97
L'Europa delle capitali
pluralità o il mutamento degli assi visivi. In questo processo non si tiene conto esclusivamente delle condizioni oggettive della visione, ma anche
Pagina 98