L'Europa delle capitali
dall'attesa del fenomeno ch’è il sentimento di Giorgione o del primo Tiziano di fronte alla natura), anche se quest'attesa è confortata dalla certezza
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loro preghiere: e il primo scopo dell'immagine è quello di indurre nel fedele lo stato d’animo e l’atteggiamento di modestia e umiltà che deve
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sembrano oltrepassare i confini del Barocco e invece ne chiariscono la vera sostanza di primo secolo dell'Europa moderna.
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sempre riconoscerci in altri. Superato il disgusto del primo incontro, anche la carcassa di un bue squartato apparirà tragica, pietosa, carica di
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Rubens al Greco per correggere il sensualismo del primo e lo spiritualismo del secondo; confronta i Carracci al Caravaggio (e, perfino, Poussin al Ribera
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: lo spazio architettonico tende sempre a porsi come limite dello spazio reale e apertura dello spazio immaginario. Il primo a tentare questa via è
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, cioè, del primo soggiorno romano di Velázquez e di quello, quasi certo, di Louis Le Nain.
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Venere nella fucina di Vulcano di Louis e, probabilmente, Mathieu Le Nain. La Poesia, nel primo caso, e la Bellezza, nel secondo, visitano l’officina del
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prima, Rubens la seconda. L’antitesi si fa serrata, dilemmatica, tra Rembrandt e Vermeer: storia senza protagonisti, spazio senza oggetti nel primo
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concrete —— altri edifici o un determinato paesaggio —— che lo costituiscono. Nel primo caso l'architettura monumentale tende a sopraffare o subordinare il
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“altro”, la condizione di parità, il dialogo. Lo intuisce, per primo, Rubens; ma il terreno dell’incontro è ancora quello delle idee generali, della
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necessario dare al primo una grande estensione o una lunga durata di percezione. E ciò è possibile anche in quanto la stessa identità di livello qualitativo
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Il Velázquez del primo tempo, dei bodegones, è così vicino a questa interpretazione di Caravaggio da far supporre la dipendenza da una fonte comune
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bensì esperienza di oggetti particolari ma, come esperienza, universale. Nel primo caso l’arte è didascalica perché impartisce la nozione del valore; nel
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Il secolo XVII è il primo di quella che si chiamerà poi la civiltà dell’immagine e che non è altro che la civiltà moderna. Il periodo che separa il
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modo alla tecnica dell’immaginazione: non bisogna dimenticare che il primo atto della borghesia è la trasformazione della tecnica e dell
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compositiva delle figurazioni storico-religiose barocche: grandi figure in primo piano per introdurre all’azione, l’episodio, il disperdersi dell’eco del fatto
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portato nell'arte tutte le inflessioni e le sfumature del sentimento. Il discorso diventa concitato, patetico, drammatico nel Tintoretto: il primo
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michelangiolesco, che fa dell'edificio un organismo plastico unitario, concluso nella forma sintetica e simbolica della cupola. Dal primo disegno
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della pittura, e in primo luogo il colore, debbono essere accentuati. anche la convinzione del Rubens, che, attivo a Roma nei primissimi anni del
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In molti quadri del Seicento l’estensione dello spazio da un primo piano vicinissimo alle estreme lontananze non è una semplice degradazione
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