L'Europa delle capitali
è appunto il sentimento: è più persuasivo il discorso suscitato da un impulso affettivo, perché pone chi lo ascolta in una condizione di sentimento
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posizione, di reagire attivamente a tutte le situazioni. Poussin considera la storia come una dimensione chiusa, in cui tutto è “bello” perché nulla
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degli antichi e la sua pittura non assomiglia a nulla che sia stato fatto o pensato prima di lui e neppure alla natura, perché i fatti naturali sono
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dimensione della vita, perché è definita dalla vita vissuta dall’umanità, ma non è più una costruzione razionale disposta dalla provvidenza né la
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rappresentare, ed essere, soltanto se stessa: se Vermeer innova ben poco nella tematica tradizionale della pittura olandese, è proprio perché la pittura
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ciascuna di per sé oppure nel loro rapporto. Ma tra queste due dimensioni esiste comunque una sorta di complementarità, perché città e campagna sono l
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è più la rappresentazione o il parallelo della natura, ma è la creazione di una seconda e diversa natura. Perché mettere un limite alla fantasia
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infatti deve essere naturale e spontanea proprio perché, nella società, è difficile esserlo. Nella pittura, gli impasti sono sovente grassi, spessi
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dipendono da leggi supreme ma dal caso e, se interessano, è soltanto perché mostrano come la piccola gente sia zimbello del caso. Perciò l’arte “ di storia
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Della mera imitazione del dato la Poetica aristotelica offre una soluzione plausibile: l'uomo è portato naturalmente a imitare perché imitando
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perché la nostra esperienza della vita disciplinatamente vi s’inquadri, sarà una struttura che si ricaverà a poteriori dal compiersi dell’esperienza
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sentimento perché il sentimento è la “naturalità” umana, la natura è l'origine dei sentimenti, delle azioni, della storia: è la prima causa da cui discendono
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e di peccato, ma proprio perciò pericolosamente bella e suggestiva, come le sofisticate Veneri di Cranach. Bella e pericolosa è, soprattutto, perché
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, minacciosa, capricciosa, immagine delle forze cosmiche che trascendono l'uomo (il “sublime”). L'antitesi è importante anche perché ne riflette un'altra
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ridicolo: non vale di meno, anzi è più vero perché di fronte ai misteri che ci trascendono la sapienza dei filosofi non vale più delle massime degli
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una pittura dialettale che si contrappone a un linguaggio aulico perché il dialetto riesce a dire cose che il linguaggio aulico non può dire. Si dà per
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valori concorrono a questa determinazione qualitativa, perché può accadere che per ottenere l’identità qualitativa tra un giallo e un azzurro sia
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perché voglia reintrodurre una tematica storica nel quadro di natura morta, ma perché il fondamento della sua visione è laico come quello di Zurbarán è
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, la forma della creazione divina, dell'Eden; è una bellezza che si raggiunge dopo, quasi sublimando l'esperienza del contatto umano. Ecco perché, pur
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, non vi sono valori che non presuppongano una percezione, e la percezione dell'artista è necessariamente più precisa ed attiva perché collegata al
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La natura morta introduce una nuova concezione dello spazio, anche perché non si crede più alla possibilità di una concezione unitaria e sistematica
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bensì esperienza di oggetti particolari ma, come esperienza, universale. Nel primo caso l’arte è didascalica perché impartisce la nozione del valore; nel
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principio della gerarchia perché l'autorità divina ha bisogno di una mediazione per scendere in terra e gli uomini hanno bisogno di una mediazione, di una
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dell'elezione predestinata. Dunque la borghesia è la classe eletta, la sua visione del mondo, lucida, precisa, obbiettiva proprio perché non ha fini al di la
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funzione egemone perché traduce tutto in immagini, in fenomeni. È dunque giusto cercare nell’arte l’espressione più autentica e completa di una civiltà che
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necessariamente logica o causale. S’intende così perché gli artisti del Seicento si mostrino tanto curiosi della singolarità e varietà dei fenomeni, ma siano
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Pietro, il tempio-simbolo dell’ecumene cristiana, è appunto un sistema di parti in perfetto equilibrio; e quindi è insieme una forma naturale, perché nel
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puramente evocativo, ne denuncia l’assenza e ne conserva la labile ombra. La forma si rinnova continuamente, perché nasce da un'intuizione o da una scoperta
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Benché, dunque, il Manierismo si professi scolasticamente fedele al classicismo, è di fatto anticlassico perché classica è la forma che conserva
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critica perché nell'arte italiana e francese vi sono almeno altrettanti esempi di arte "dì genere" quanti sono, nell’arte fiamminga e olandese, gli
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borghesia: non si saprebbe spiegare, altrimenti, perché l'autorità ricorra alla persuasione invece che all’imposizione. D'altra parte la
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Collegato alla Poetica: è il pensiero del carattere più etico che gnoseologico della mimesis. Essa infatti non è prescrittiva perché si possono
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Dolce lodano la pittura di Giorgione e di Tiziano perché ha dissolto in umano discorso il rigore logico dell’argomentazione dimostrativa del Mantegna e
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’universo” o in cospetto della natura, ma l'uomo che vive nella società, e in essa ha una situazione sempre diversa, perché la società non ha una forma
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continuità di premesse e conseguenze che non sono più riducibili alla successione logica delle cause e degli effetti perché la problematica della morale
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fondamentali: una piena rappresentatività simbolica e una funzionalità che, in definitiva, è ancora rappresentativa perché il rito spettacolare, con
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allegorismo, media autorità e persuasione e si presenta: come una forma plastica unitaria, perché ciò che vuole rivelare è l'universalità di un
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dimensione e il perimetro hanno una ragione storica perché ricalcano i resti del Circo Agonale, ed è proprio questa condizione storica data che fornisce
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quanto è possibile del mondo d'immagini degli indigeni e, spesso, degli indigeni stessi come interpreti, perché in genere le nuove chiese, tracciate su
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“monumento” vuole bensì dare forma sensibile, plastica a un’idea, ma si rifà al Pantheon e alla basilica costantiniana perché solo la storia può dare la prova
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sopra dello spazio aperto del colonnato è la cupola naturale del cielo fisico, anche perché l'umanità che attende la rivelazione è ancora allo stato di
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che potremmo chiamare allegorizzanti perché hanno l'aspetto dell’allegoria anche se il contenuto concettuale non è precisato. Gli affreschi di
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. Ed è finzione, perché consiste in definitiva nell’immaginare sé o altri agenti in uno spazio e in un tempo maggiori del vero: e, dunque, agenti azioni
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Seicento, ebbe una profonda influenza sul formarsi del Barocco e, specificamente, sul Bernini e sul Cortona. Si spiega così perché l'arte barocca, nata a
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fanno una sorta di artigianato? Evidentemente perché, nel grande arco dell'immaginazione, l’illusionismo prospettico è solo un piccolo tratto o, più
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, il mitico cocchio e, mostrando che uno dei pilastri è spezzato, il pittore spiega perché la volta è caduta: dunque per ottenere la coerenza psicologica
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valore spirituale dell’aristocrazia mondana. L'abito lussuoso è motivo d'illusione (e di persuasione) perché serve a stabilire la correlazione mentale tra
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le scale metriche e questo spiega perché lo stesso artista possa darci una natura morta vicina o una visione ultraterrena. Ma se vi sono tante scale di
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va dall'ingresso all'altare è, come determinante spaziale, privilegiato perché è quello che corrisponde al percorso abituale di chi entra in una
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immaginazione è importante perché la tecnica, realizzando il possibile, ne estende illimitatamente il campo; la tecnica, sollecitata dall'immaginazione, al
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