L'Europa delle capitali
un fatto, potessimo prevedere con sicurezza quello che verrà dopo, questo non colpirà lo spettatore né susciterà nel suo animo i sentimenti di pietà e
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le cause e prospettarne gli effetti; ma la stessa luce che lo rivela lo fissa come irrevocabile e ne manifesta la gravità. Se questa non suggerisce
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’ascendenza illustre. Ma l’educazione che forma la “ anima bella" non si impartisce mediante precetti né si ottiene con gli esempi storici: l'educazione è
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periodo romano, propone una interpretazione nuova di Michelangiolo. Né si può negare che, contro il Manierismo, Caravaggio sostenga un ritorno alla
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che accade, vede nella morte il vero evento, che non ha cause né effetti. La morte non è passaggio a un'altra vita: è lo scontro violento con la realtà
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sembrano oltrepassare i confini del Barocco e invece ne chiariscono la vera sostanza di primo secolo dell'Europa moderna.
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dimensione della vita, perché è definita dalla vita vissuta dall’umanità, ma non è più una costruzione razionale disposta dalla provvidenza né la
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che questa segreta presenza e questa continuamente rinnovata passione di Dio dà un senso al succedersi degli eventi e ne fa storia. Allora la storia
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’ambito dell’esperienza cosciente l'uomo è veramente se stesso, è libero. All’autorità non oppone la rivolta né l’indifferenza né la rassegnazione
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La rettorica, come discorso persuasivo, non è necessariamente legata a un testo letterario né alla traducibilità in termini letterari del contesto
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Le facciate, come s'è già detto, non sono più la sezione di una prospettiva né la superficie terminale di un blocco plastico: come fatto visivo
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rigore essere né finalistica né soterica. I trattati del Ramelli (1588) e dello Zonca (16o7) sono la prova delle possibilità che può offrire, anche
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contraddizione ai disegni provvidenziali di Dio; né è astratta o “chimerica” perché le sue immagini, realizzate dalla tecnica, sono visibili, concrete
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mitologico o storico-religioso e le scene di vita contadina dipinte dai Le Nain; né la novità tematica è, per se stessa, essenziale. Potrebb'essere invece
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e la commozione della casa ritrovata, né si può raggiungerlo senza rendere più intensa o più vivida la visività delle cose che la suscitano.
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spazio non è precostruito né come struttura né come ritmo: bastano, a definirlo, le verticali delle lance e le lunghe strisce orizzontali delle nubi
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sfondo naturalistico. Ve ne sono altri, come quelli del Borromini, che si collocano come oggetti nello spazio—ambiente, in rapporto con le cose
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anche con la esperienza del suo fare pittorico e del continuo processo di scelta che ne costituisce il processo. La visione degli oggetti raffigurati
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parità, senza resti. Lo spazio, insomma, non è tutto lo spazio, né una parte per il tutto: è esattamente lo spazio di quell’immagine, la condizione del
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non rimanda a nulla al di la di sé, è mera forma, attrae i sentimenti umani e se ne satura, ma li arresta al limite della propria forma, non li
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, minacciosa, capricciosa, immagine delle forze cosmiche che trascendono l'uomo (il “sublime”). L'antitesi è importante anche perché ne riflette un'altra
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ne è la controparte sentimentale, patetica, e proprio perciò il sentimento della natura vien ne ormai amministrato dai pittori e si identifica col
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può avere un seguito nella riflessione cognitiva. Né può dirsi che questo paesaggio sia arcadico, invitante, e offra la pace della vita rustica all
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prodotto di uno scetticismo che di un interesse sociale: né Teniers né Brouwer, neppure Jan Steen, amano la gente che dipingono. Se qualcosa vogliono
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implicita in una più vasta riforma del pensiero della storia, a cui si designano nuovi protagonisti senza casta né censo, senz'altra qualità che non sia l
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. La Cena in Emmaus di Londra è un quadro programmatico: la pittura ha per oggetto la realtà e la realtà non ha sviluppo né storia, e quello che è, non
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dall’autorità all'esperienza, né impone agli uomini la scala massima delle misure celesti; è uno spazio che muove dall'esperienza delle cose e può
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la nozione giusta della scienza. Non tutta l’esistenza è speculativa, le apparenze hanno anch’esse un valore e ce ne serviamo. Sappiamo benissimo che
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visibile ai fedeli, pienamente svelandola, la propria essenza e per dimostrare che la natura e la storia, espressioni della volontà di Dio, ne riflettono
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costante, non è un sistema chiuso né, meno che mai, una verità rivelata: per conoscerla bisogna indagarla, per indagare bisogna rinunciare ad ogni
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puramente evocativo, ne denuncia l’assenza e ne conserva la labile ombra. La forma si rinnova continuamente, perché nasce da un'intuizione o da una scoperta
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’immagine, in se, non è né buona né cattiva, ma ci si può servire delle immagini per un fine buono o perverso. Non è questione di vero e di falso, ma di
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della nuova scienza fisica, né l'arte, che si vuole al servizio della Chiesa, può seguitare a rappresentare come fissa e costante una realtà che la
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Ora, l’immagine non agisce né sull’azione né sulla decisione, ma agisce sulle intenzioni; non fornisce schemi o modelli, ma sollecitazioni
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particolare ma di un fatto universale. Né si tratta di leggi riducibili alla causalità logica: se tutto fosse logico rapporto di causa ed effetto, tutto
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Il modello della città rappresentativa di un valore ideologico è dato, né poteva essere diversamente, da Roma. È questa, in ordine di tempo, la prima
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ideologico del Bernini risulta inapplicabile al tema ormai soltanto politico. L’insuccesso del progetto berniniano non e dovuto né al re, che apprezza
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universalistica dello Stato, rivede e rinnova anche sul piano teorico, ma per adattarle a funzioni pratiche, le tipologie classiche e ne crea di
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grande Fontana dei Fiumi, ne definisce la spazialità in senso storico-allegorico: l'unione di un elemento naturalistico (le cascate d'acqua, le rocce
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libera e se ne valgono per ricoprire gli edifici, all’esterno e all’interno, di una profusione di colori, di oro, di immagini che spesso tradiscono il
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mentre altre, di reprobi, ne sono respinte e precipitano. E si noti che la luce promana dal monogramma di Cristo, ch’è un simbolo, ma incide e fa ombre
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“quadraturisti”. Ma, appunto, come spiegare che, se l’illusionismo prospettico è tanto importante, lo si affida a una categoria di specialisti che ne
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immaginazione è importante perché la tecnica, realizzando il possibile, ne estende illimitatamente il campo; la tecnica, sollecitata dall'immaginazione, al
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