Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: lo

Numero di risultati: 76 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

L'Europa delle capitali

257498
Argan, Giulio 50 occorrenze

L'Europa delle capitali

un fatto, potessimo prevedere con sicurezza quello che verrà dopo, questo non colpirà lo spettatore né susciterà nel suo animo i sentimenti di pietà e

L'Europa delle capitali

le cause e prospettarne gli effetti; ma la stessa luce che lo rivela lo fissa come irrevocabile e ne manifesta la gravità. Se questa non suggerisce

Pagina 101

L'Europa delle capitali

conoscitivo ogni illusione è soltanto un falso. Ma poiché s'è visto che lo scopo della persuasione non è il vero, ma l’utile, e il vero si constata o

Pagina 101

L'Europa delle capitali

loro preghiere: e il primo scopo dell'immagine è quello di indurre nel fedele lo stato d’animo e l’atteggiamento di modestia e umiltà che deve

Pagina 111

L'Europa delle capitali

lo spazio misurano distanze e rapporti ormai immutabili: la struttura del paesaggio non è una premessa, è il fissarsi, il cristallizzarsi di una

Pagina 116

L'Europa delle capitali

che accade, vede nella morte il vero evento, che non ha cause né effetti. La morte non è passaggio a un'altra vita: è lo scontro violento con la realtà

Pagina 118

L'Europa delle capitali

, specialmente nel secondo viaggio in Italia (1648). Rembrandt ha dietro di sé lo scetticismo religioso di Bruegel, con la sua tesi amara che il mondo

Pagina 120

L'Europa delle capitali

affronta un tema mitologico (Bacco tra i bevitori; Apollo nella fucina di Vulcano; Minerva e Aracne) lo riconduce al presente, ma il presente è, per lui

Pagina 121

L'Europa delle capitali

L’architettura del Seicento non rinnova radicalmente la morfologia e la tipologia classica: si limita per lo più a sviluppare, di ciascun tipo, le

Pagina 125

L'Europa delle capitali

non realizzano costruttivamente lo spazio, lo rappresentano visivamente, o piuttosto, visualizzano una spazialità immaginaria: i grandi fregi modellati

Pagina 127

L'Europa delle capitali

Se l'edificio non riproduce più la legge costruttiva dello spazio ma fenomenizza lo spazio nella infinita varietà delle sue forme possibili, esso non

Pagina 128

L'Europa delle capitali

: lo spazio architettonico tende sempre a porsi come limite dello spazio reale e apertura dello spazio immaginario. Il primo a tentare questa via è

Pagina 128

L'Europa delle capitali

L’estensione sconfinata, il dinamismo del mondo “moderno”, la formazione di organismi sociali complessi come lo Stato e la capitale, esigono una

Pagina 138

L'Europa delle capitali

paesaggio voluto e creato dall'uomo. Lo spazio è fatto dall'architettura; e non è uno spazio finto, ma uno spazio “altro”. Ha altre dimensioni, altre

Pagina 139

L'Europa delle capitali

dell'evento: lo spazio è fatto dai moti simmetrici delle figure. Alla contraddizione di particolare e universale il Rubens trova una soluzione, che sarà

Pagina 157

L'Europa delle capitali

rispettivamente il valore essenziale e primario dello spazio oppure dell'oggetto. In pittura vi sono figure che fanno lo spazio, definendo coi gesti o col

Pagina 162

L'Europa delle capitali

concrete —— altri edifici o un determinato paesaggio —— che lo costituiscono. Nel primo caso l'architettura monumentale tende a sopraffare o subordinare il

Pagina 162

L'Europa delle capitali

i suoi ritratti sono dimostrativi delle composizioni storico-religiose e mitologiche: lo prova indirettamente il fatto che, nei ritratti, il suo punto

Pagina 164

L'Europa delle capitali

società la propria disposizione naturale. E in questo senso si spiega perché il ritratto non sia, per lo più celebrativo o commemorativo, ma piuttosto

Pagina 165

L'Europa delle capitali

Su una via parallela, e indipendentemente, Frans Hals arriva più oltre: opera in un ambiente borghese, non ha lo snobismo del “ pittore cavalleresco

Pagina 166

L'Europa delle capitali

: questo è il dilemma che affiora, a tutti i livelli, nella ritrattistica del Seicento. Ma v’è un'alternativa: il rapporto dell'uno o dell'io con lo

Pagina 167

L'Europa delle capitali

della vegetazione invadente lo scheletro del monumento, è la prova lampante che la civiltà, nata dalla natura, ritorna alla natura. La pittura di

Pagina 177

L'Europa delle capitali

, risponde all'appello. E lo scetticismo diventa entusiasmo.

Pagina 179

L'Europa delle capitali

subito le analogie e le differenze. La definizione dello spazio non è diversa: si tende sempre a delimitare lo spazio, a suddividerlo in compartimenti

Pagina 193

L'Europa delle capitali

lo spazio universale cioè rappresentano in termini di universale un fatto o una situazione particolare. Non rinunciano al tono locale per la tonalità

Pagina 194

L'Europa delle capitali

La storia dell’isolarsi della figurazione di oggetti da un contesto figurativo animato lo dimostra. Nei dipinti del Bassano gli oggetti non sono più

Pagina 198

L'Europa delle capitali

Il pensiero tragico del Caravaggio è ripreso, approfondito da Zurbarán. E lo spinge più innanzi: la sopravvivenza della realtà senza storia al finire

Pagina 199

L'Europa delle capitali

la cosa in sé e lo spazio, o tra l’unità e il tutto, quanto quella di spiegare il nuovo rapporto che passa tra l’uomo e le cose a cui è legato da una

Pagina 200

L'Europa delle capitali

la nozione che prende valore nel “fare con sentimento” dell'arte, e lo prende in quanto da luogo a un discorso che non si serve delle nozioni ma si

Pagina 203

L'Europa delle capitali

pensiero illuministico, fino a Kant. Ma, dialetticamente, lo pone: nell'arte fors'anche più chiaramente che nella filosofia. facile riconoscere la diversa

Pagina 205

L'Europa delle capitali

desiderabili le cose a cui si vuole persuadere, a far sì, insomma, ch’esso ardentemente desideri d'essere persuaso. Alla prima presiede lo “esprit de

Pagina 207

L'Europa delle capitali

come grandiosa affermazione del valore autonomo e intrinseco dell’immagine. Nei teorici del Seicento è ben chiaro il concetto che lo “ingegno” tipico

Pagina 39

L'Europa delle capitali

rappresentazione dell'autorità in immagini, per lo più allegoriche, non è certo un modo di renderla immanente ed agente, ma piuttosto di allontanarla, di trasporla

Pagina 51

L'Europa delle capitali

’è vero che l’oratore si comporta come se l’altro rispondesse e lo interpella, gli pone domande, previene obbiezioni. Ma benché il suo scopo non sia

Pagina 55

L'Europa delle capitali

La grande creazione politica del Seicento è lo Stato nazionale, la sua forma tipica è la monarchia assoluta. L’Europa moderna è un sistema di Stati

Pagina 58

L'Europa delle capitali

viario diventa la grande determinante urbanistica. Lo spazio urbano è una rete di vie e di nodi di comunicazione: gli edifici rappresentativi dell

Pagina 59

L'Europa delle capitali

È da notare che quest’ultima soluzione, decisa in piena Controriforma, fa della basilica lo strumento di un culto di massa, che ha uno scopo

Pagina 73

L'Europa delle capitali

una “demitizzazione” delle sue forme. è dovuto soprattutto, sia pure con lo specioso argomento dell’economia, al governo, che preferisce il solenne

Pagina 74

L'Europa delle capitali

affrontare problemi strutturali di fondo. Lo spettacolo e dei più suntuosi, ma lascia trasparire l’intento di sopraffare ed imporre più che di

Pagina 75

L'Europa delle capitali

in materiali preziosi, degli apparati provvisori per le sepolture. implicita nella monumentalità della tomba è lo sviluppo, attraverso l'allegoria, del

Pagina 77

L'Europa delle capitali

, definisce lo spazio della ritualità dove operano coloro che sono investiti dell’autorità di guidare e persuadere; la lunga navata è lo spazio dei fedeli

Pagina 89

L'Europa delle capitali

di una rappresentazione. Invece l'arte, e lo dice anche il Tasso, non si scopre ma fa (“l'arte che tutto fa, nulla si scopre‘): e se l'artista non

Pagina 91

L'Europa delle capitali

resto non viene più considerata il modo di costruire ma solo di raffigurare lo spazio. A Bologna sorge perfino una scuola di pittori di prospettive, i

Pagina 95

L'Europa delle capitali

mantello pezzato dei cavalli è così sicuro e immediato che lo spettatore si appaga della coerenza visiva e non rileva l’assurdità della descrizione

Pagina 95

L'Europa delle capitali

intellettuale: più ancora che illimitatamente estesi, lo spazio e il tempo sono elastici, hanno durate che mutano continuamente. Nel Miracolo di sant

Pagina 96

L'Europa delle capitali

L’artista, dunque, pensa che le scale di valori sono relative e lo spazio non ha una dimensione costante; vuole muoversi con piena libertà su tutte

Pagina 97

L'Europa delle capitali

baldacchino processionale, e lo ha smisuratamente ingrandito, trasformando le esili aste in poderose colonne elicoidali di bronzo. Così il Bernini, che

Pagina 97

L'Europa delle capitali

l'asse perpendicolare a questo, sicché lo spazio, che nella prima appare lateralmente compresso, nella seconda appare espanso. Evidentemente l'asse che

Pagina 98

L'Europa delle capitali

sviluppo prospettico, ha lo stesso valore del pronao frontale.

Pagina 98

L'Europa delle capitali

Cagione di meraviglia non è soltanto lo spettacolo di cose nuove e inattese ma anche il vedere realizzato qualcosa che si è immaginato o si può

Pagina 99

Cerca

Modifica ricerca