L'Europa delle capitali
’esempio dell’Angelico. Nel 1564, dopo le tante polemiche pro o contro l’iconoclastia protestante, René Benoit precisa la funzione delle immagini nel
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modi famigliari: spunti vernacoli, dialettali si trovano già nelle immagini devozionali di Ludovico Carracci e si accentuano in altri bolognesi, come
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rinunciare all’allegoria che configura i concetti in immagini naturali. Ma se così è, solo nell’ambito dell’identità classica di natura e storia può svelarsi
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immagini del passato evocate dalla memoria e tramandate dalla storia e quelle formate dall’immaginazione premono su quelle del presente, che i sensi
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vasta: il Bernini applica la prospettiva communis che proietta le immagini su una superficie curva invece che piana, ed è anche perciò che trasforma
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contraddizione ai disegni provvidenziali di Dio; né è astratta o “chimerica” perché le sue immagini, realizzate dalla tecnica, sono visibili, concrete
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, con una similitudine letteraria, la naturalità delle proprie immagini.
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fare oggetti invece che immagini, e del fare senza valore creativo o soterico: la tesi del fare per fare, del profitto per il profitto, per l’accumulo
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Nella fenomenologia illimitata del reale il solo principio d’ordine è il raggruppamento per classi d'immagini. Poiché non vale più il concetto della
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associare immagini secondo certe leggi di affinità o di contrasto. Il piacere dipende da quella scelta associativa: che può riferirsi agli oggetti in
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Ma la pittura non dà cose, bensì immagini di cose. S’intende: con le cose reali il rapporto è di utilità o di fruizione; solo quando le cose siano
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L'idea che l’immagine sia momento e fattore del pensiero apre il problema della possibilità di influenzare od orientare il prodursi delle immagini
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funzione egemone perché traduce tutto in immagini, in fenomeni. È dunque giusto cercare nell’arte l’espressione più autentica e completa di una civiltà che
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accadono nella mente umana e influiscono sul comportamento. Se prima soltanto alle immagini che fossero anche forme costanti della realtà poteva attribuirsi
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il Barocco, quello del Neoclassicismo, si cercherà di dare alle immagini un ordine razionale, ma l’immagine non ritroverà mai più la struttura logica
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). Da questa capacità di combinazione e proliferazione delle immagini dipende lo straordinario sviluppo, nel tardo Manierismo, dell'iconografia sacra e
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, è vista in una prospettiva anticlassica; non è più un principio formale universale, ma uno sterminato repertorio d’immagini variamente significanti e
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espressiva di sentimenti morali e del loro mutate con le situazioni. Infine, la duttilità e la trasmutabilità delle immagini permettono all’artista
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. Neppure i teorici della Controriforma osano prendere in toto le difese delle immagini: riconoscono che l’accusa di paganesimo, rivolta all’arte del
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La difesa e la rivalutazione delle immagini e quindi dell’arte che le produce, è la grande impresa del Barocco; e comincia quando la Chiesa, ormai
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capire il linguaggio classico della forma, sono sensibili al messaggio delle immagini: nasce così una nuova, copiosa iconografia di Cristo, della
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senso che le sue immagini agiscono proprio in quanto immagini e non per gli eventuali, impliciti significati concettuali. è vero che il Seicento è il
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immagini: infatti gli si chiede d’intervenire in tutti i fatti che implicano uno spiegamento d'immagini (spettacoli, apparati per feste e per funerali
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dell’immaginazione, nel dominio del possibile. L’arte dimostra che anche le immagini più lontane dalla comune esperienza possono, mediante la tecnica
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rappresentazione dell'autorità in immagini, per lo più allegoriche, non è certo un modo di renderla immanente ed agente, ma piuttosto di allontanarla, di trasporla
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il problema dell’attività produttrice d’immagini e della discriminazione tra immagini utili e nocive. Ma è importante notare che questa distinzione
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quanto è possibile del mondo d'immagini degli indigeni e, spesso, degli indigeni stessi come interpreti, perché in genere le nuove chiese, tracciate su
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fenomeno o dell’immagine, ma come traduzione in figura di concetti astratti. Poiché il concetto e universale, deve esprimersi in immagini largamente
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L’immaginazione, in grado maggiore o minore, è di tutti; ma è solo l’artista che sa tradurre in immagini visibili le immagini fabbricate dall
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, intensificato, acceso, monumentalizzato proprio perché, se l’immaginazione è qualcosa che va oltre il reale, la visualizzazione delle sue immagini deve andare
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