L'Europa delle capitali
sviluppo e discorso mentre il Caravaggio coglie il vero istantaneo e lo immobilizza. L'antitesi, dunque, è tra una pittura che è discorso o linguaggio, e
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, non avendo ancora una finalità ultraterrena, si è svolta interamente nella natura: impossibile dunque disgiungere natura e storia, impossibile
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suoi dipinti d’interni nella parete di fondo, spesso in più piani successivi, sono rappresentati quadri, specchi, arazzi: il dipinto, dunque, è l
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figurativo. Esiste, dunque, una rettorica dell'architettura come esiste una rettorica della pittura o della scultura.
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includa l’architettura ma si fenomenizzi nelle sue forme: dunque l’architettura implica la natura, sia pure attraverso la semantica spaziale dei suoi
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razionalità trascendente, illogica addirittura. La tecnica dell’arte fenomenizza il pensiero, dunque la presenza di Dio nel pensiero; e poiché il fenomeno che
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rivelarne il valore. L’artista, il tecnico della visione, è dunque colui che rivela il valore delle cose visibili: un valore che si manifesta appunto nel
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: dell’individuo, cioè, pienamente libero (dunque né conformista né ribelle) in una società che non è astrazione universalistica, ma insieme di
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intellettuale, scientifica della natura: la natura si da come insieme di fenomeni, ma non esaurisce la fenomenologia dell'esistenza. Bisogna dunque vedere
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di Zeusi e Parrasio: gli animali scambiano per veri i fiori e i frutti dipinti. Dunque il pittore ha, in certo senso, dipinto quegli animali après
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spettatore. Questi è dunque compreso nello spazio del quadro: perciò è in grado non solo di ammirare, ma anche di vivere o rivivere il processo dell
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la sensazione, ma sempre la nozione: l'oggetto non è visto come nota luminosa o macchia colorata ma come bicchiere, piatto, frutto, fiore: è dunque
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radice religiosa delle due posizioni. Da parte cattolica si afferma il principio d'autorità come il solo universalistico: come il solo, dunque, che
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dell'elezione predestinata. Dunque la borghesia è la classe eletta, la sua visione del mondo, lucida, precisa, obbiettiva proprio perché non ha fini al di la
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, del ritmo, dei valori dell'esistenza. L'aspetto saliente dell’irrazionalità secentesca, dunque, è di tendere a manifestarsi o esteriorizzarsi
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, in arte, del Neoclassicismo: poiché il Rinascimento è il tempo della ragione naturale, il Barocco sarebbe dunque un’epoca di irrazionalismo tra due
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, si giudica dai risultati, poiché un risultato buono, o soltanto utile, è il frutto di un processo giusto: il giudizio, dunque, non è altro che la
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Benché, dunque, il Manierismo si professi scolasticamente fedele al classicismo, è di fatto anticlassico perché classica è la forma che conserva
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classi e degli individui. Bisogna dunque tener conto di questi diversi modi di essere e della varietà degli interessi di classe, affinché possano
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cristiana. Se una parte così grande dell'umanità non è ancora cristiana e dunque attende la rivelazione, si dovrebbe concludere che la rivelazione non è
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all'accaduto; ma aggiunge che è credibile o possibile soltanto ciò che è già accaduto (Poetica, IX). Dunque l’immaginazione seria ha un fondamento nella
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afferra intuitivamente, per una corrente di simpatia, umana. Qualità prima dell’artista diventa dunque la spontaneità, la scorrevole naturalezza del
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V'è dunque un ambito preciso in cui si sviluppa la Rettorica: la polis con le sue assemblee, i suoi poteri di deliberazione e di giudizio. Nello
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la testa: l'abbraccio universale della Chiesa è dunque la preparazione alla rivelazione suprema e, se si rammenta che il quadriportico delle antiche
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dell’arte. In breve: l'arte dimostra che un certo modo di immaginazione si traduce in un fare e che, dunque, l’immaginazione può essere impegnata nell
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, il mitico cocchio e, mostrando che uno dei pilastri è spezzato, il pittore spiega perché la volta è caduta: dunque per ottenere la coerenza psicologica
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L’artista, dunque, pensa che le scale di valori sono relative e lo spazio non ha una dimensione costante; vuole muoversi con piena libertà su tutte
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chiesa: lo sviluppo dello spazio è dunque studiato in rapporto a una condizione abituale della visione, ma nel senso che, in un caso e nell'altro, forza o
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immaginare. Ciò che specialmente sorprende, dunque, è la tecnica che traduce in qualcosa di reale ciò che la mente ha, audacemente, immaginato come
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