L'Europa delle capitali
dirsi artificialmente invecchiato: è il caso, in Italia, del Sassoferrato, in Spagna, dello Zurbarán. Poiché il fatto visivo vuol essere soltanto
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, con i maestri veneti del Cinquecento (si ricordi il giudizio dello Zuccari sul “giorgionismo” della Vocazione di san Matteo) ed è chiaro che, nel suo
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costruzione dello spazio è implicito nell'esperienza visiva che opera già una precisa scelta di valori. La questione dell’arte classica, come arte in cui
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struttura dello spazio e quindi valido soltanto come mera immagine. Sorge così una vera e propria iconologia architettonica, tanto più libera nelle sue
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, obbligatoriamente, all'incrocio del transetto e alla centralità dello schema planimetrico: collegata a chiese a pianta centrale, ha, visivamente, la
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: lo spazio architettonico tende sempre a porsi come limite dello spazio reale e apertura dello spazio immaginario. Il primo a tentare questa via è
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Se l'edificio non riproduce più la legge costruttiva dello spazio ma fenomenizza lo spazio nella infinita varietà delle sue forme possibili, esso non
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Il desiderio di manifestare l’autorità divina e sovrana e, sia pure, la potenza politica dello Stato e la prosperità delle classi dirigenti non basta
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rigore essere né finalistica né soterica. I trattati del Ramelli (1588) e dello Zonca (16o7) sono la prova delle possibilità che può offrire, anche
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, separandola come mero arbitrio dalla immaginazione naturale? Anche la fantasia è un modo dello spirito e nulla autorizza a credere che si svolga in
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, nella società, dall'individuo che vive la propria vita al sovrano che vive la vita di tutti, dello Stato. L’universale non è più un valore trascendente
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non è una costruzione prospettica ma la rottura, il crollo di ogni schema; la rottura dello schema (di cui si riconoscono quasi sempre i frammenti
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; protagonisti senza storia, oggetti senza spazio nel secondo. O meglio: due concezioni antagoniste, e nuove, della storia, dello spazio, delle cose, in
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rispettivamente il valore essenziale e primario dello spazio oppure dell'oggetto. In pittura vi sono figure che fanno lo spazio, definendo coi gesti o col
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’alternativa dei vuoti e dei pieni, nel contrasto di luce e di ombra tutta la casistica dello spazio, e dominano l’ambiente riducendolo, praticamente, a
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Non diversa è la situazione dell'individuo nella società, nello spazio fisico della grande città, nello spazio politico dello Stato: è un punto
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spietata: non risparmia gli epiteti, dà dello sciocco allo sciocco, del buffone al buffone. Ma nessuno si offende: Hals è il pittore di una società che
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nell’aria fosca venissero a posarsi sullo schermo invisibile d’una muta presenza umana. La figura arriva sempre di lontano, dalle profondità dello
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modo di essere e di vedere, un metodo; la prospettiva, cioè la struttura classica dello spazio, non è più razionalità universale, ma anch'essa metodo
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diverse aperture dello spazio aperto (van der Neer), dello spazio cittadino ( van der Heijden), dello spazio chiuso (Saenredam). Ma insisteranno
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pesante ipoteca dello “ut pittura poesis”. In questo senso, non meno e forse più che per le cose raffigurate, questa pittura è presto adottata e
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subito le analogie e le differenze. La definizione dello spazio non è diversa: si tende sempre a delimitare lo spazio, a suddividerlo in compartimenti
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contrae invece di moltiplicarsi all’infinito, rientra nelle cose invece di comprenderle è, evidentemente, l'opposto dello spazio del quadro d'immaginazione
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La natura morta introduce una nuova concezione dello spazio, anche perché non si crede più alla possibilità di una concezione unitaria e sistematica
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due metodi della persuasione? Da un lato si sostiene che l'utile particolare è coperto dall'utile universale, della Chiesa o dello Stato come
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. Per il D’Ors, invece, il Barocco è addirittura una categoria dello spirito, il perenne impulso vitale del dionisiaco o dell’irrazionale. Dalle due tesi
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dell'incedere, la fierezza dello sguardo, il rossore o il pallore dello sdegno, del pudore, dell’ira. La ferma struttura formale ariostesca permetteva l
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genere, a cominciare da quella dello Stato, che discende da quella religiosa e mira anch'essa a coordinare la condotta degli uomini a certe finalità
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La devozione “differenziata”, in realtà, non è altro che politica: infatti, se il fine è la salvezza del genere umano, la politica dello Stato, come
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L’immaginazione sociale e politica è un fatto nuovo, ed è la controparte dello spirito pratico della borghesia, della sua positiva concezione dell
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dello spettatore. è quello che accade, sia pure senza un'esplicita successione temporale, in molte figurazioni barocche in cui a una rappresentazione
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mutano con le circostanze; ha una concezione dello spazio e del tempo determinata molto più dalla propria situazione nel mondo che dalla nozione della
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Le figurazioni storico-religiose del Seicento modellano su questa nuova idea del tempo l'ordine compositivo e la struttura stessa dello spazio
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Nel secolo XVII l’accentramento dei poteri determina il prevalere di una città, che diventa la sede dell’autorità dello Stato, degli organi di
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Come schema di organizzazione dello spazio, la città-capitale differisce profondamente dalla città medievale con la sua vita di quartiere: prevede un
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campo urbanistico vale il principio, che diverrà fondamentale per l'architettura, della definizione dello spazio per mezzo di limiti marginali invece che
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impongono al popolo l'autorità dello Stato come le cerimonie religiose manifestano e impongono l’autorità della Chiesa, e questo è il suo aspetto barocco.
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della Chiesa o dello Stato. Nel campo della pittura vedremo svolgersi parallelamente la grande rettorica della figurazione storico-religiosa e
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persuasiva, è connessa con l'idea della città-capitale, così come questa è connessa con l’idea dello Stato assoluto. Il monumento costituisce un nucleo di
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”, organizzata attraversò l’azione delle accademie e le carriere burocratiche degli architetti, ormai inseriti nell’apparato dello Stato e ubbidienti alle
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generatrice dello schema urbanistico del centro commerciale e finanziario e la sua cupola altissima domina in modo chiaramente autoritario il
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sopra dello spazio aperto del colonnato è la cupola naturale del cielo fisico, anche perché l'umanità che attende la rivelazione è ancora allo stato di
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In molti quadri del Seicento l’estensione dello spazio da un primo piano vicinissimo alle estreme lontananze non è una semplice degradazione
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Nel campo urbanistico-architettonico, questa concezione dello spazio conduce alla variazione continua dei rapporti di grandezza, all'impiego di scale
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ellittica ma, entrando nella prima si ha un senso di costrizione o di contrazione dello spazio, nella seconda di dilatazione o espansione. Ciò
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