Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: come

Numero di risultati: 126 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3

L'Europa delle capitali

257553
Argan, Giulio 50 occorrenze

L'Europa delle capitali

Solo entro quest'ambito le posizioni divergono. Il Caravaggio si limita bensì a presentare il fatto come accadimento improvviso, senza ricostruirne

Pagina 101

L'Europa delle capitali

corrente che possiamo chiamare genericamente reniana è proprio la trasformazione del bello naturale in bello morale o sociale. Si accetta perciò come un

Pagina 102

L'Europa delle capitali

dei sentimenti in atto, della trepidazione del cuore. Come il sentimento si protende verso il futuro, come ansia o aspettazione, così si protende

Pagina 116

L'Europa delle capitali

del Greco. Vi reagisce, come Rembrandt aveva reagito al comico senza storia rinnovando la visione della storia; e la sua pittura, nel momento stesso in

Pagina 121

L'Europa delle capitali

’immagine di un dipinto, finzione della finzione. Nasce, insomma, non già come rappresentazione della natura, ma della pittura. Infine, la pittura può

Pagina 123

L'Europa delle capitali

La rettorica, come discorso persuasivo, non è necessariamente legata a un testo letterario né alla traducibilità in termini letterari del contesto

Pagina 124

L'Europa delle capitali

, enormi, non reggono nulla: il Bernini le allinea, quattro a quattro, come figure in processione. Il Perrault, nella facciata del Louvre, le schiera

Pagina 127

L'Europa delle capitali

: lo spazio architettonico tende sempre a porsi come limite dello spazio reale e apertura dello spazio immaginario. Il primo a tentare questa via è

Pagina 128

L'Europa delle capitali

L’estensione sconfinata, il dinamismo del mondo “moderno”, la formazione di organismi sociali complessi come lo Stato e la capitale, esigono una

Pagina 138

L'Europa delle capitali

Chi corregge gli errori tecnici del Bernini è il Borromini, che afferma per l'architettura il principio della praxis come spiritualità o della

Pagina 139

L'Europa delle capitali

La crisi sta nel fatto che, se la visione è sempre fenomeno, ogni fenomeno tende a porsi come visione: nel momento stesso in cui l’arte tende ai

Pagina 141

L'Europa delle capitali

Tanto si bada al fare artistico, che i disegni cessano di essere, come nel passato, progetti dell'opera: sono fasi d'ispirazione, momenti che

Pagina 142

L'Europa delle capitali

tecnologia più legata all'estetica che alla scienza e, come estremo fine, a una grande arte “popolare” intesa come linguaggio o discorso universale.

Pagina 143

L'Europa delle capitali

cultura artistica del Seicento europeo: a cominciare dalla diffusione in Francia, in Spagna, nei Paesi Bassi del caravaggismo, come corrente che, mutando il

Pagina 156

L'Europa delle capitali

spazio non è precostruito né come struttura né come ritmo: bastano, a definirlo, le verticali delle lance e le lunghe strisce orizzontali delle nubi

Pagina 159

L'Europa delle capitali

La separazione tra arte di storia e arte di genere, come viene posta dai teorici del Seicento, corrisponde a quella tra arte d’immaginazione e arte

Pagina 160

L'Europa delle capitali

Anche in architettura: vi sono edifici, come quelli del Bernini, che attuano in sé, nel movimento della pianta, nel contrapposto delle masse, nell

Pagina 162

L'Europa delle capitali

della sua esperienza vissuta. La sua pittura estrae lentamente ogni segno pittorico dallo spazio profondo ed oscuro: come se gli atomi di luci sospesi

Pagina 167

L'Europa delle capitali

intellettuale, scientifica della natura: la natura si da come insieme di fenomeni, ma non esaurisce la fenomenologia dell'esistenza. Bisogna dunque vedere

Pagina 176

L'Europa delle capitali

. La natura è il mondo degli antichi, il loro spazio vitale: è grande, nobile, solenne come lo sono le rovine monumentali di Roma, ma com’esse

Pagina 179

L'Europa delle capitali

La ruralità del paesaggio olandese è superata, d’un balzo, da Vermeer, nella Veduta di Delft (1658 circa), e non solo come limite tematico

Pagina 182

L'Europa delle capitali

pittura di costume, intesa come “genere”, la tecnica si sviluppa senza dovere affrontare il problema del bello, senza dover procedere a scelte ideali

Pagina 191

L'Europa delle capitali

nasce come polemica contro la pittura di storia. Al fondo, c’è il motivo della decadenza: la stessa degradazione storica che ha ridotto i monumenti in

Pagina 192

L'Europa delle capitali

quadri che fingono quadri. Ma, se il quadro vale soltanto come esempio d'imitazione perfetta, vi sono due ipotesi: o si attribuisce all’immagine dipinta

Pagina 197

L'Europa delle capitali

date come rappresentazioni, diventino . idee-oggetti, è possibile assumerle come occasioni di pensiero. Il processo imitativo dell’artista consiste

Pagina 201

L'Europa delle capitali

, interviene la componente del sentimento; ma, a volerla analizzare, non si potrebbe altrimenti definirla che come intenzionalità e, poiché questa trapassa

Pagina 202

L'Europa delle capitali

la sensazione, ma sempre la nozione: l'oggetto non è visto come nota luminosa o macchia colorata ma come bicchiere, piatto, frutto, fiore: è dunque

Pagina 203

L'Europa delle capitali

, il loro articolarsi in pensiero, il loro agire come stimoli all'azione. Solo dopo avere riconosciuto che l'immagine è pensiero e sollecitazione

Pagina 204

L'Europa delle capitali

d'interruzione: il secolo XVII non è che l'inevitabile fase di trapasso da un razionalismo all’altro e si spiega come in questo secolo si pongano, anche

Pagina 34

L'Europa delle capitali

Il Barocco nasce come reazione alla crisi manieristica della forma, ma non come restaurazione del valore assoluto e universale della forma, bensì

Pagina 39

L'Europa delle capitali

classico, la natura e la storia sono, al medesimo titolo, espressioni della provvidenza divina, così come l’idea e l’esperienza sono due modi non

Pagina 40

L'Europa delle capitali

Il Manierismo nasce con Michelangiolo, e nasce come arte ormai affrancata dall’obbligo dell’imitazione o, più precisamente, come arte che è bensì

Pagina 41

L'Europa delle capitali

mutando continuamente i contenuti. La stessa arte classica, in quanto viene interpretata come un insieme di norme astratte e non più come realtà storica

Pagina 42

L'Europa delle capitali

La crisi religiosa del secolo XVI investe direttamente l'arte come forma sensibile del domma e come mezzo necessario della ritualità della Chiesa

Pagina 44

L'Europa delle capitali

anche la validità della cultura classica e del Rinascimento poiché, se il bello piace, può servire come mezzo di persuasione. Incoraggia i modi più

Pagina 45

L'Europa delle capitali

Come professionista borghese, l’artista è un tecnico, e la nuova classe è estremamente interessata a tutte le possibilità della tecnica e in special

Pagina 51

L'Europa delle capitali

composizione storico-religiosa barocca, così come “il brutto senza dolore”, anzi col piacere che l’imitazione è sempre capace di produrre, è ad un tempo il

Pagina 53

L'Europa delle capitali

come un evento che accada sotto i nostri occhi e valga da sé come prova, senza bisogno di commento (Caravaggio); o come un’esperienza passata che deve

Pagina 56

L'Europa delle capitali

, non più come un libero comune, ma come un piccolo Stato sovrano: la città non era soltanto la sede del principe e lo strumento della sua politica

Pagina 58

L'Europa delle capitali

L'idea del monumento, come unità plastica e architettonica rappresentativa di valori o dell'autorità ed avente perciò una funzione rettorica o

Pagina 72

L'Europa delle capitali

con il centro cittadino, porterà ancora più avanti la concezione del monumento non solo come perno ma come animata articolazione del tessuto urbano.

Pagina 73

L'Europa delle capitali

michelangiolesca: la cupola si apre e dispiega nel colonnato così come il suo originario significato simbolico si dispiega nel più accessibile

Pagina 74

L'Europa delle capitali

Il tema del monumento, come manifestazione visibile dei valori storico-ideologici che formano il fondamento dell'autorità, non ispira soltanto le

Pagina 76

L'Europa delle capitali

Se la città vale, nel suo insieme, come un organismo monumentale, è comprensibile che un’importanza speciale venga data agli accessi: le porte di

Pagina 76

L'Europa delle capitali

Il Bernini, che è stato anche un grande allestitore di spettacoli teatrali e inventore di artifici scenici, considera il monumento funerario come una

Pagina 77

L'Europa delle capitali

timpani, e formano come un accesso ideale allo spazio immaginario del tabernacolo o della pala d'altare. In San Pietro, in Santa Maria della Vittoria

Pagina 77

L'Europa delle capitali

Un fenomeno periferico, come quello dell'architettura coloniale, specialmente nel Messico, in Brasile, nel Perù, non può non assumere un interesse

Pagina 78

L'Europa delle capitali

Per vedere come il “monumentale” tenda a rompere ogni limite di categoria e l'immaginazione a farsi modo di vita basta confrontare la decorazione

Pagina 91

L'Europa delle capitali

esattamente come la luce naturale: tra spazio fisico, spazio allegorico e spazio simbolico v'è una continuità e una progressione come tra la vita

Pagina 93

L'Europa delle capitali

L’illusione è anche nelle cose. Zurbarán rappresenta una santa come una gentildonna spagnola vestita con un'eleganza corrispondente al suo rango

Pagina 96

Cerca

Modifica ricerca