L'Europa delle capitali
minutamente gli attributi trascurando gli altri particolari; riduce l’ambiente a pochi accenni, che alludono alla vita terrena e all’attuale dimora celeste
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, lasciare interrotte imprese che altri seguiterà o abbandonerà senza noi. La stessa ambiguità della simbologia funeraria dimostra che tutto quell'apparato
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sempre riconoscerci in altri. Superato il disgusto del primo incontro, anche la carcassa di un bue squartato apparirà tragica, pietosa, carica di
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proporzioni, altri ritmi; non ripete l’equilibrio della natura (in cui del resto non si crede più) ma ha gli slanci, le tensioni, le furie, i rapimenti
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suggerisce più all'uomo il senso della propria inferiorità rispetto a certi oggetti o della propria superiorità rispetto ad altri. Non si pensa più un oggetto
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sfondo naturalistico. Ve ne sono altri, come quelli del Borromini, che si collocano come oggetti nello spazio—ambiente, in rapporto con le cose
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mobile, insieme centrale e periferico, apparentemente insignificante, ma interferente con tutti gli altri punti, gli altri individui, e tale che il suo
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rapporto tra gli individui presuppone un giudizio di valore: ciascuno vuol sapere che cosa è, ma soprattutto che cosa è per gli altri, per il mondo. L
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altri. è van Dyck che fissa il tipo della ritrattistica ufficiale: un tipo palesemente d'origine veneta e più veronesiana che tizianesca ma, come
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, benché diverse, si equivalgono; anche se è costretto a riconoscersi in altri, Rembrandt dipinge sempre e soltanto il proprio ritratto. È il rovescio di
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collaborazione. Come il ritratto condiziona il rapporto con gli altri uomini, come il paesaggio condiziona il rapporto con la natura, come le figurazioni d
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del reale; l’immagine si tramanda e con essa si tramanda la memoria di antichi significati, a cui se ne sovrappongono altri, nuovi. Ma, non avendo
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piena di problemi. Tra gli altri, c'è quello dei popoli pagani che sono entrati a far parte della comunità umana e che bisogna iniziare alla vita
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servono ancora degli altri tempi rammentando le cose passate e conietturando le future ” (Rettorica, I, 3). Il genere che trova la sua espressione nell
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ordinata degli edifici, spesso collegati gli uni agli altri e distinti soltanto dal disegno delle sobrie facciate, forma la prospettiva delle strade; se
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. Ed è finzione, perché consiste in definitiva nell’immaginare sé o altri agenti in uno spazio e in un tempo maggiori del vero: e, dunque, agenti azioni
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