Iris
(ora è Osaka che ride – e ride così clamorosamente, che Iris si ritrae davvero impaurita)
Iris
(Laggiù, nell’angolo, presso al bouddah che ride, si solleva lentamente la cortina di una porta. È Kyoto che introduce Osaka).
Iris
Là in un angolo un bouddah ride, i piccoli occhi sfuggenti, la enorme epa floscia giù a sfascio sul loto simbolico che gli fa da piedestallo.
Iris
Bouddah, lontano, dietro a lei, la grand’epa floscia a sfascio sul suo piedestallo fatto del loto mistico, ride sempre, i piccoli inesprimibili occhi
Iris
Kintoki abbracciato ad un orso che ride? È Momotaro gobbo e sbilenco? O sono forse gli Incubi in forma di granchi o nani dall’orribile rictus quelle strane