Iris
(no! – ecco di nuovo e più distinto il bagliore di prima. È la veste di Iris…)
Iris
(e il taïkomati scompare dietro la cortina che cade come prima lasciando soli il giovane signore voluttuoso e la ingenua mousmé).
Iris
balenano rapidi splendori, echi di luce, vibrazioni misteriose d’altri infiniti mondi esultanti alla vita! – Or discendono i raggi; pallidi prima
Iris
come prima da quello dei suoni, vuol dipingere).
Iris
, trasformata, piena di energia e di volontà, respinge da sé Kyoto che le è vicino e corre alla finestra che poco prima le ha dischiusa la minaccia del
Iris
furibondo, – e il fango va pure a colpire la buona mousmé, penetra in quei dolcissimi occhi, sulla bocca dove poco prima si è posato fremente e impossente