Iris
Dal labbro di Iris esce allora contro il mondo, il destino o la divinità la grande rampogna di una domanda: – Perché?…
Iris
(con enorme sforzo il fortunato cenciaiolo svincola l’uncino rovesciando fuori dal blocco di fango… lo scrigno… di un sasso. – E gli altri ridono).
Iris
una piovra sbucava dal mare e avvinghiava una fanciulla.
Iris
biancospine fiorite?; – il sentiero coverto dal fiore delle scabbiose che conduce al rio?; –
Iris
teste – se ne vengono dal villaggio a lavare giù nel ruscello!
Iris
nel momento in cui Jor, il figlio del Sole, apparirà alla infelice Dhia, essa sarà già fuori dalla siepe, lontana dal cieco padre.
Iris
contendono gli orpelli di Kyoto – un moto di vita sfugge dal piccolo corpo di Iris – e allora, atterriti da quella vita laddove essi supponevano solo la
Iris
occhi di Iris si arrestano su di una piccola tavola dove tutto vi è pronto per dipingere, essa vi si accosta e, tentata ora dal mistero dei colori
Iris
infrante e delle tenere carni stracciate a lembi nella gran caduta – scuote e desta dal sopore la fanciulla e la richiama alla coscienza di quell’orrore
Iris
a un tratto rimane isolata dal gruppo delle mousmé; e un pronto giro di danza e un alto e vertiginoso volo dei veli della Bellezza, della Morte, del