Iris
(pietosamente i merciaioli lo sorreggono e l’accompagnano barcollante, inebetito, quasi un fantasma, verso la città).
Iris
(Così lo rinvengono alcuni merciaioli ambulanti che passano per andare alla città, e lo rialzano compassionati).
Iris
!, dove in fogna si sfoga la città gaudente, è piombata a morire volente una vergine!
Iris
Sul dilicato corpo, capolavoro distrutto, giù nell’abisso ove in fogna si sfoga la grande città, incombono solo le tre sinistre notti, la notte senza
Iris
Tu ora giaci nel cuore affannoso della città gaudente ove più accelerato batte il palpito delle esistenze nelle diverse febbri che agitano le genti