In Toscana e in Sicilia
questa. La mi' mamma era proprio una bella donna, e buona... una Santa. Si stava in una casetta nostra con due campicelli che ci davano il pane e il
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rispondeva, per dimandarle come stava, preso da un grande spavento nel sentirsela abbandonata sulle spalle. Gli pareva che quegli stradoni polverosi
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rassegnata: pazienza. Il suo destino era quello. Ma una mattina, mentre stava seduta dinanzi al telaio e tesseva svogliata con la testa chi sa dove, si
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guardasse. La Virginia volse subito altrove gli occhi, facendosi rossa fino alla radice dei capelli e, vergognosa, stava per scappar via di nuovo
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che la ragazza stava bene, non le mancava nulla e faceva tanti saluti. Così era una settimana guadagnata ed in una settimana nascon tanti funghi
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stava lì, zitta zitta, confusa come se avesse avuto il morto davanti, quando lui ci andava a veglia: che razza d'amore era quello. Eran giunte due o tre
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si accorsero che stava malissimo, e capirono che gli s'era manifestata la perniciosa, Io misero per forza sopra un carro per portarlo a Grosseto, ma
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casuccia, la ragazza stava seduta al sole, bianca bianca; e la su' mamma, ritta di dietro, cercava di strecciarle i capelli tutti arruffati come una
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credevano già pentito del passo inconsiderato che stava per fare; nessuno osava perciò di interrogarlo e dirgli qualcosa su tale argomento. Ma il Catalani
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La Pudda stava per maritarsi: sicuro e non con massaru Turi, dopo sette anni che se ne parlava. E sapete perchè il matrimonio era andato all'aria
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levarseli più presto di torno... Ma vostro fratello, poveraccio, per ora sta bene, e vi fa tanti saluti... - stava per dire dell'altro ancora, ma una
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Sara era già stato tirato fuori, e stava disteso sul selciato, grondante, vischioso, coi capelli aggrovigliati e, attorcigliati al collo, le vesti
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