In Toscana e in Sicilia
Nel restituire le prove di stampa dei Racconti, alcuni dei quali vengono ora ripubblicati in questo volume, il compianto e geniale critico letterario
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- Guarda l'Assuntina come si spiccia, come fa trillare il fuso! Già, chi fa per sè, fa per tre, dice il proverbio. E.... a quando le nozze? - domandò
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contadini. Bista camminò tutto il giorno, fermandosi raramente per ripigliar fiato e mangiare un boccon di pane, posando pian piano il suo fardello
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consolarla e suo marito, il capoccia Tonio, addoloratissimo lui pure, la guardava triste e imbarazzato senza sapere a che santo votarsi. Poi, tutt'ad un
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padroni e poteva vedere e toccare tante meraviglie. Alla fine, quando diventò grande, venne anche a lei il desiderio di tutte quelle cose nuove ed
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accasarla. Lei però non ne voleva sentir parlare e al vecchio Cesare Del Bizza, ci volle del buono e del bello per condurre il pateracchio fra la
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questo che cos'è? - Il duomo guà! O come te l'eri immaginato? La ragazza non rispose: si sentiva trasportata in un altro mondo, con la testa confusa
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pittori erano tanto stravaganti; chi sa che a quello lì non gli saltasse il ticchio di sposarsela quella ragazza se gli piaceva, e pareva che gli
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confacesse, perchè sei tornata più secca e più gialla di quando partisti. Le zie scuotevano il capo. Le ragazze stanno bene a casa, specialmente quando hanno
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, togliendogli ogni forma, il corpicciolo d'adolescente. Non aveva mai avuto, mai, un vestito nuovo, nè le era neppure venuto in mente, nella sua naturale
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Pochi giorni dopo, l'ebbe davvero le notizie, da Cencio, mentre vangava. - Ma dunque, eh? L'avete avuta la brutta nuova? Bista alzò il capo, col
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sofferto senza un lamento, senza un rimprovero; e dinanzi a quella piccina, sangue del sangue loro, vita della loro vita. Il pensiero di sposare la
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La Pudda stava per maritarsi: sicuro e non con massaru Turi, dopo sette anni che se ne parlava. E sapete perchè il matrimonio era andato all'aria
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- Passa l'Annaccia! passa l'Annaccia! Era il grido pauroso che si sentiva di quando in quando a traverso la campagna, ripetuto da una casa all'altra
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La chiamavano la Gegia pizzicata, perchè aveva il viso butterato dal vaiolo; questo però non impediva che avesse il damo. Dovevano sposarsi a Pasqua
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sani, che mostrava spesso, perchè o cantava o rideva. Il su' Bista, come diceva lei, se ne era innamorato appunto per quel suo buon umore: "Gente
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piedi nudi e il principio di una gamba ben tornita, ma abbronzata dal sole; sulle spalle aveva un fazzoletto bianco, messo con un certo garbo; di
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Il giorno dopo, aprendo la finestra della camera a pianterreno, m'accorsi di un insolito viavai, di un parlar concitato di molte donne, che parevano
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