In Toscana e in Sicilia
Libraio della Real Casa 1914
In Toscana e in Sicilia
, Editore Libraio della Real Casa 1914
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, Enrico Nencioni, scriveva, nel 1886, all'autrice una bella lettera della quale crediamo opportuno riportare qui alcuni brani: "In tutti i suoi
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usava cinquant'anni fa, filando; gli uomini se ne stavano distesi sulla paglia, riposandosi dalle fatiche della giornata, e dicendo barzellette alle
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della Gegia, che era prima di entrare in paese, e a quella povera vecchia della su' mamma le cascarono le braccia e le si mozzò il fiato, nel vedersi
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, sulle ginocchia della Santa un involtino di cenci dal quale scapparono fuori delle grida acutissime. La donna spalancò gli occhi sul marito
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L'Assuntina, figlia di altri contadini del vicinato, restava a bocca aperta a sentire i racconti della Virginia ed invidiava l'amica, che andava dai
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di peso? - Si vede che son figliuola di nessuno. - E ripensava alle parole della sua amica Assuntina, quanto se n'era andata al servizio a Firenze. Ma
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giovane. La Virginia, interdetta, era rimasta sull'uscio. - Le faccio paura? - È l'amica della signora Assuntina, non è vero? Me ne ha parlato tanto. Come
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paralizzati dall'aspetto della Virginia, che pareva più di là che di qua, tanto era sbiancata e smunta, e faceva venire piuttosto alla mente I'idea che
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, innata umiltà, di poterlo avere. Nessuno le aveva fatto mai una carezza, neanche suo padre, il quale aveva ripreso moglie subito, dopo la morte della
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piede sulla vanga, cercando di asciugarsi con una manica della camicia il sudore che gli gocciolava dalla fronte. - È morta? balbettò. - Povera ragazza
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Quando Cencio tornò in paese, passando davanti alla casa della Gegia, ebbe come uno stordimento. Sognava o era desto? Dinanzi all'uscio della misera
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essere la compagna della sua vita; non avrebbe saputo appagargli l'anima, non lo avrebbe reso felice come intendeva lui, questo se lo era detto tante
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di Turi, e per isfogar la bile andavano sbracciandosi a dir mille cosaccie sul conto della povera ragazza, e la vecchia peggio di tutti: - se quella
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era stato dimenticato di ciò che poteva adescare la furia di rapina della vecchia terribile, il cui apparire metteva lo spavento intorno per un largo
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; ma a loro importava poco, e i castagneti del Casentino risuonavano continuamente delle risate e dei canti della Gegia. Tutto il giorno lavoravano
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continua della sua triste esistenza. Studiavo intanto con affettuosa curiosità quell'anima ignorante e selvaggia, ma delicata e gentile per istinto, ogni
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Il giorno dopo, aprendo la finestra della camera a pianterreno, m'accorsi di un insolito viavai, di un parlar concitato di molte donne, che parevano
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