In Toscana e in Sicilia
dell'arcangelo Gabriello, come è dipinto in chiesa. La mi' pòra mamma, che era tanto di cuore, li accolse. a braccia aperte; prima parlarono di cose
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una spina in cuore però ed era di vederla venir su gracile e mingherlina, vera stonatura in quella famiglia di contadini grossi e robusti. Le fatiche
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in una famigliona, dove erano in quattro o cinque persone di servizio, che sguazzavano in ogni ben di Dio, si sentì dare un morso al cuore e chinò la
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quest'ora non sarebbe la ragazza di quel marrano, ma forse forse una signora. Le si stringeva il cuore a pensarci e le si empivano gli occhi di lagrime. - Ti
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fissava con certi occhi, certi occhi, che pareva volessero entrarle giù giù fino in fondo al cuore. Di certo era più bello di Cencio. Curiosa! A Cencio non
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fascio d'erba troppo pesante. Non se l'era mai dimenticato, e gliene serbava in cuore molta gratitudine. Intanto che andava rimuginando fra questi
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leggergli in cuore, pure ad essere un'amante docile, tenerissima e questo doveva bastargli. Eppoi, vi era di mezzo quella creaturina, la vera causa della sua
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più a fondo in quella povera anima, e vi avevo scoperta la vera causa dei suoi dolori. Pensavo a questo eterno romanzo del cuore, che si ritrova per
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