In Toscana e in Sicilia
di offrire ai lettori intelligenti e bongustai. Catania gennaio 1914. L'EDITORE
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spandendo intorno un tepore benefico e un odore sano, punto disgustoso. La zia Nena, benchè fosse stata ai suoi tempi, una bella ragazza e possedesse
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donna rimase un po' perplessa, ritta in mezzo ai polli, con le cocche del grembiule in mano, dove aveva il mangime. - Il mi' omo non c'è; se volete
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casa per nuora la citta di nessuno, alludendo all'esser la Virginia degli Innocenti. Ma quando seppe che il capoccia Tonio e la massaia Santa, oltre ai
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come se sognasse. Restava a bocca aperta dinanzi ai ricchi negozi, agli eleganti magazzini, guardava tutto trasecolata e a momenti si vergognava di
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sangue, che niuno sgarbo, niuna parolaccia o imprecazione a suo riguardo le pareva ingiusta e crudele. Così si piegava ai lavori più duri, alle fatiche
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risoluzione, il momento di riabbracciare quei due esseri dai quali non si sarebbe mai più separato, che avrebbero formata la sua nuova famiglia, e ai
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bruttaccia e poteva piacere, specie ai contadini, pei quali il pezzo è la cosa più importante. Quando, un giorno, s'imbattè in Bussolino, lo fermò per la
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fortemente commosse; alcune avevano la faccia pallida, ma gli occhi asciutti, come accade a quelli che han fatto il callo ai guai. - Che cos'è
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