Il romanzo della bambola
si pigiava su' marciapiedi e, benché il freddo fosse intenso, più d'una testolina di fanciullo s'affacciava dalle finestre a guardare quello
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Il romanzo della bambola
venuta la notte, e Orlando non fiatava più; forse dormiva. La Giulia cominciò a fantasticare su' casi suoi: perchè non aveva mai potuto avere un'ora
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Il romanzo della bambola
che l'uomo e la donna entrarono insieme in un'osteria, su la cui porta si vedeva dipinto un gran fiasco giallo inghirlandato di pampini verdi. - Eccomi
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Il romanzo della bambola
un benessere indefinito e infinito che veniva da tutte le cose e in tutte le cose penetrava. Alla fine, la donna dal barroccino si mise su per un'erta
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Il romanzo della bambola
molto spazio; ma la Marietta, indovinando che lì dentro doveva esserci una gran bella cosa per lei, aveva voluto mettersela su le ginocchia, e badava
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Il romanzo della bambola
La vita, là su, era davvero tranquilla. Nannina e Lucietta, avvezzate ammodo dalla madre, che intendeva crearne due buone massaie, da fare, col tempo
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Il romanzo della bambola
di più lontano, sugli ulivi, su' frutti del campo, il cinguettio de' passeri: tutt'un concerto senza direzione, ma pieno d'armonie penetranti e grate
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Il romanzo della bambola
le venne in aiuto. Presa la Giulia su le ginocchia, la pettinò tale e quale una signorina grande. Tornata subito di buon umore, la fanciulla s'alzò
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Il romanzo della bambola
mio, sii buonina; se ubbidisci, guarirai! - le diceva la madre, facendole cento carezze su la testolina indolorita. - Dimmi che cosa vuoi, e il tuo
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Il romanzo della bambola
ostacoli, ballava la polka, camminava ritto su le zampe di dietro, s'inginocchiava; poi quando ella era discesa, faceva il morto. - Shake hand
Pagina 27
Il romanzo della bambola
quello della cavallerizza; e cominciò subito a baciarlo, specialmente in fronte, su quella stella bianca, che pareva fatta apposta per indicare dove posar
Pagina 29
Il romanzo della bambola
buttarsi su qualcosa. Il rumore della piccola sega durò tutta la notte: tacque il giorno, perchè qualcuno, entrando in guardaroba per cavarne una cosa o
Pagina 35
Il romanzo della bambola
tende di cotone bianco, d'una tavola, su cui la bambina faceva le sue lezioni per la scuola, d'un cassettone che aveva perduto il lustro, e di tre sedie
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Il romanzo della bambola
la piccola mano additava; e la bambola gli parve carina davvero. Era quasi alta un metro, vestita d'un costume celeste, da ballo. Su' capelli
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Il romanzo della bambola
delicatamente su le guance della pupattola, un po' ombrate dalle troppe carezze; perchè le pupattole son come le bimbe: si sciupano a baciarle troppo
Pagina 53
Il romanzo della bambola
domandavano che cosa si sentisse. - Io?... Nulla - rispondeva invariabilmente la bimba, e abbassava il capo, mentre su la tinta cerea delle guance le si
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Il romanzo della bambola
un racconto lungo e noioso su suoi guai domestici. Il cuoricino di Camilla ebbe una stretta, che le mozzò quasi il respiro... e cercò con la mano arsa
Pagina 67
Il romanzo della bambola
girò nella serratura. Entrarono la signora Amalia, vestita a lutto, di semplice lana, e un ometto su' sessant'anni: uno sconosciuto. L'ometto vestiva
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Il romanzo della bambola
storti, e la tunica fu messa su; quindi la bimba trovò in un sacco, giù in bottega, un pezzetto di gallone da tenda che una volta era stato dorato, e Io
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Il romanzo della bambola
di ragazzi che ora scherzavano e un minuto dopo litigavano, ruzzolando per terra l'uno su l'altro, come involti di cenci portati da un turbine. Fu
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Il romanzo della bambola
accosto un rumore, come d'una fragorosa risata. Nel tempo stesso un corpo pesante rotolò da una catasta di cenci, le passò su la testa, e venne a caderle a
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Il romanzo della bambola
si pigiava su' marciapiedi e, benché il freddo fosse intenso, più d'una testolina di fanciullo s'affacciava dalle finestre a guardare quello
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venuta la notte, e Orlando non fiatava più; forse dormiva. La Giulia cominciò a fantasticare su' casi suoi: perchè non aveva mai potuto avere un'ora
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che l'uomo e la donna entrarono insieme in un'osteria, su la cui porta si vedeva dipinto un gran fiasco giallo inghirlandato di pampini verdi. - Eccomi
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un benessere indefinito e infinito che veniva da tutte le cose e in tutte le cose penetrava. Alla fine, la donna dal barroccino si mise su per un'erta
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molto spazio; ma la Marietta, indovinando che lì dentro doveva esserci una gran bella cosa per lei, aveva voluto mettersela su le ginocchia, e badava
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La vita, là su, era davvero tranquilla. Nannina e Lucietta, avvezzate ammodo dalla madre, che intendeva crearne due buone massaie, da fare, col tempo
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le venne in aiuto. Presa la Giulia su le ginocchia, la pettinò tale e quale una signorina grande. Tornata subito di buon umore, la fanciulla s'alzò
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mio, sii buonina; se ubbidisci, guarirai! - le diceva la madre, facendole cento carezze su la testolina indolorita. - Dimmi che cosa vuoi, e il tuo
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ostacoli, ballava la polka, camminava ritto su le zampe di dietro, s'inginocchiava; poi quando ella era discesa, faceva il morto. - Shake hand
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quello della cavallerizza; e cominciò subito a baciarlo, specialmente in fronte, su quella stella bianca, che pareva fatta apposta per indicare dove posar
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buttarsi su qualcosa. Il rumore della piccola sega durò tutta la notte: tacque il giorno, perchè qualcuno, entrando in guardaroba per cavarne una cosa o
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tende di cotone bianco, d'una tavola, su cui la bambina faceva le sue lezioni per la scuola, d'un cassettone che aveva perduto il lustro, e di tre sedie
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la piccola mano additava; e la bambola gli parve carina davvero. Era quasi alta un metro, vestita d'un costume celeste, da ballo. Su' capelli
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delicatamente su le guance della pupattola, un po' ombrate dalle troppe carezze; perchè le pupattole son come le bimbe: si sciupano a baciarle troppo
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domandavano che cosa si sentisse. - Io?... Nulla - rispondeva invariabilmente la bimba, e abbassava il capo, mentre su la tinta cerea delle guance le si
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un racconto lungo e noioso su suoi guai domestici. Il cuoricino di Camilla ebbe una stretta, che le mozzò quasi il respiro... e cercò con la mano arsa
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girò nella serratura. Entrarono la signora Amalia, vestita a lutto, di semplice lana, e un ometto su' sessant'anni: uno sconosciuto. L'ometto vestiva
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storti, e la tunica fu messa su; quindi la bimba trovò in un sacco, giù in bottega, un pezzetto di gallone da tenda che una volta era stato dorato, e Io
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di ragazzi che ora scherzavano e un minuto dopo litigavano, ruzzolando per terra l'uno su l'altro, come involti di cenci portati da un turbine. Fu
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accosto un rumore, come d'una fragorosa risata. Nel tempo stesso un corpo pesante rotolò da una catasta di cenci, le passò su la testa, e venne a caderle a
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