Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il romanzo della bambola

222178
Contessa Lara 25 occorrenze
  • 1896
  • Ulrico Hoepli editore libraio
  • Milano
  • paraletteratura - romanzi
  • UNICT
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Il romanzo della bambola

giocattoli, perchè non c'è babbo o mamma, per quanto poveri, che a ceppo non vogliano regalare qualche balocco a' bambini, specie se sono stati buoni

Pagina 1

Il romanzo della bambola

Anche quella generosità del paladino fece buona impressione alla Giulia, quantunque ella intendesse da che se l'eroe fosse stato presente quando

Pagina 100

Il romanzo della bambola

meno se l'aspettava. Non era che un misero burattino fuori d'uso, Orlando; i suoi trionfi teatrali restavano soltanto un ricordo lontano e confuso; ma

Pagina 102

Il romanzo della bambola

spiritoso. - Se loro non mangiano, c'è chi beve - fece ella. Vuo' tu darmi codesti fantocci, e ti pago un bicchiere di quello buono? Lo spazzaturaio

Pagina 106

Il romanzo della bambola

, con la bocca largoccia, fatta pe' grossi pezzi di pane, i capelli cresciuti vicino alle sopracciglia, come se la natura volesse riparar loro la

Pagina 109

Il romanzo della bambola

di grande tenerezza, e si buttò fra le braccia del babbo, che se la strinse forte sul cuore. - Babbo, quanto costa? - chiese la bambina, che, vedendo

Pagina 11

Il romanzo della bambola

gli uomini; e il burattinaio non c'era. Meglio così; e quando il passato è lontano, non giova ripensarci. Orlando se ne stava, dunque, pacificamente

Pagina 114

Il romanzo della bambola

sorella, o la riprendeva perchè avea sbagliato; ma con buon garbo; tanto che fra loro non c'era mai una questione. Se alzavan la voce, era per cantare; e

Pagina 117

Il romanzo della bambola

, pregandola d'aprirle subito la finestra per poter vedere lì accanto la sua bambola; e prima di vestirsi per volle vestir la Giulia con l'elegante

Pagina 13

Il romanzo della bambola

mio, sii buonina; se ubbidisci, guarirai! - le diceva la madre, facendole cento carezze su la testolina indolorita. - Dimmi che cosa vuoi, e il tuo

Pagina 21

Il romanzo della bambola

anche a lei un cavallino ch'ella potesse, col tempo, ammaestrare come quello dell'americana. Figurarsi, dunque, se seppe resistere e starsene quieta

Pagina 27

Il romanzo della bambola

sentir parlare, come se avesse voluto rispondere, e raspava nervosamente con le zampe sottili, sbruffando. Il giorno che il Moro - era questo il nome del

Pagina 29

Il romanzo della bambola

: tante, tante cose graziose, e la vestiva come una principessina. Bei tempi! Chi sa se mai sarebbero tornati! Adesso, al ricordo del manicotto, le

Pagina 35

Il romanzo della bambola

, dichiarandola troppo buona per la figliuola, poi la metteva da parte per , meno le scarpe, le calze, e altre cosette che non si adattavano in nessun

Pagina 41

Il romanzo della bambola

polvere sopra i mobili; il letto piano come un dado: perchè Camilla stessa se lo rifaceva ogni mattina, appena alzata, non tralasciando di spazzare

Pagina 45

Il romanzo della bambola

piagnucolante, alla quale ella badava a ripetere: - Te ne compro un'altra, se sei buona, te ne compro un'altra! - No, voglio quella, io, quella che prende

Pagina 5

Il romanzo della bambola

è per te! - e le appuntò la rosa fra' capelli, in mezzo alle trecce calate dietro l'orecchio. - Se tu vedessi come sei bellina! - soggiunse giungendo

Pagina 53

Il romanzo della bambola

tosse. Non di meno seguitava a far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se in casa, a quando a quando, o nello spazzare o nel rigovernare i piatti

Pagina 59

Il romanzo della bambola

lei, veniva a veder le loro miserie per poi andare a cicalarne col pizzicagnolo e col macellaro. - Se me lo permettete, ritorno dalla bambina - disse

Pagina 67

Il romanzo della bambola

abbandono di stessa, come morta anche lei, per giorni, settimane, mesi, anni, chi sa?

Pagina 73

Il romanzo della bambola

l'uomo. Poi soggiunse: - Quello che vi posso dire ancora gli è che non ho tempo da perdere. Se vi conviene è così, se non vi conviene, tutti pari

Pagina 75

Il romanzo della bambola

sdentato. - Si pettinasse in vece per ! - pensava la povera Giulia nel sentirsi tirare così barbaramente i suoi bei fili d'oro. Vedendo di mal riuscire

Pagina 79

Il romanzo della bambola

tasca. - Io non ho soldi! - cominciò a confessare una di esse. - Io neppure! - aggiunse un'altra. - Mamma non mi dà mai nulla. Non ha soldi per

Pagina 81

Il romanzo della bambola

- È matto! - disse la Giulia fra , seguitando a fissare co' suoi larghi occhi azzurri l'individuo che le stava davanti. Costui era armato di

Pagina 92

Il romanzo della bambola

- Oh! - non si potè tenere di non dire la Giulia - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti giuro che non m'importerebbe nè della

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  • 1896
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giocattoli, perchè non c'è babbo o mamma, per quanto poveri, che a ceppo non vogliano regalare qualche balocco a' bambini, specie se sono stati buoni

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Anche quella generosità del paladino fece buona impressione alla Giulia, quantunque ella intendesse da che se l'eroe fosse stato presente quando

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meno se l'aspettava. Non era che un misero burattino fuori d'uso, Orlando; i suoi trionfi teatrali restavano soltanto un ricordo lontano e confuso; ma

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spiritoso. - Se loro non mangiano, c'è chi beve - fece ella. Vuo' tu darmi codesti fantocci, e ti pago un bicchiere di quello buono? Lo spazzaturaio

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, con la bocca largoccia, fatta pe' grossi pezzi di pane, i capelli cresciuti vicino alle sopracciglia, come se la natura volesse riparar loro la

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di grande tenerezza, e si buttò fra le braccia del babbo, che se la strinse forte sul cuore. - Babbo, quanto costa? - chiese la bambina, che, vedendo

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gli uomini; e il burattinaio non c'era. Meglio così; e quando il passato è lontano, non giova ripensarci. Orlando se ne stava, dunque, pacificamente

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sorella, o la riprendeva perchè avea sbagliato; ma con buon garbo; tanto che fra loro non c'era mai una questione. Se alzavan la voce, era per cantare; e

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, pregandola d'aprirle subito la finestra per poter vedere lì accanto la sua bambola; e prima di vestirsi per volle vestir la Giulia con l'elegante

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mio, sii buonina; se ubbidisci, guarirai! - le diceva la madre, facendole cento carezze su la testolina indolorita. - Dimmi che cosa vuoi, e il tuo

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Il romanzo della bambola

anche a lei un cavallino ch'ella potesse, col tempo, ammaestrare come quello dell'americana. Figurarsi, dunque, se seppe resistere e starsene quieta

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sentir parlare, come se avesse voluto rispondere, e raspava nervosamente con le zampe sottili, sbruffando. Il giorno che il Moro - era questo il nome del

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: tante, tante cose graziose, e la vestiva come una principessina. Bei tempi! Chi sa se mai sarebbero tornati! Adesso, al ricordo del manicotto, le

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, dichiarandola troppo buona per la figliuola, poi la metteva da parte per , meno le scarpe, le calze, e altre cosette che non si adattavano in nessun

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polvere sopra i mobili; il letto piano come un dado: perchè Camilla stessa se lo rifaceva ogni mattina, appena alzata, non tralasciando di spazzare

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Il romanzo della bambola

piagnucolante, alla quale ella badava a ripetere: - Te ne compro un'altra, se sei buona, te ne compro un'altra! - No, voglio quella, io, quella che prende

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è per te! - e le appuntò la rosa fra' capelli, in mezzo alle trecce calate dietro l'orecchio. - Se tu vedessi come sei bellina! - soggiunse giungendo

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Il romanzo della bambola

tosse. Non di meno seguitava a far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se in casa, a quando a quando, o nello spazzare o nel rigovernare i piatti

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Il romanzo della bambola

lei, veniva a veder le loro miserie per poi andare a cicalarne col pizzicagnolo e col macellaro. - Se me lo permettete, ritorno dalla bambina - disse

Pagina 67

Il romanzo della bambola

abbandono di stessa, come morta anche lei, per giorni, settimane, mesi, anni, chi sa?

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Il romanzo della bambola

l'uomo. Poi soggiunse: - Quello che vi posso dire ancora gli è che non ho tempo da perdere. Se vi conviene è così, se non vi conviene, tutti pari

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Il romanzo della bambola

sdentato. - Si pettinasse in vece per ! - pensava la povera Giulia nel sentirsi tirare così barbaramente i suoi bei fili d'oro. Vedendo di mal riuscire

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tasca. - Io non ho soldi! - cominciò a confessare una di esse. - Io neppure! - aggiunse un'altra. - Mamma non mi dà mai nulla. Non ha soldi per

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- È matto! - disse la Giulia fra , seguitando a fissare co' suoi larghi occhi azzurri l'individuo che le stava davanti. Costui era armato di

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