Il romanzo della bambola
via accuratamente involta nel foglio velino, dentro una scatola piena di bambagia, come in un morbido letto. Ora, in vece, ella si trovava sul duro
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Il romanzo della bambola
furono tutti a casa, Nannina depose Orlando in un angolo della rustica stanza da letto dove dormiva tutta la famiglia; ed egli parve rimaner lì impalato
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Il romanzo della bambola
subito a chiamar la pupattola: - Giulia! Giulia! - come avrebbe chiamata una sorellina. Quando fu l'ora d'andare a letto, volle che la sua cara Giulia
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Il romanzo della bambola
accudivano a tutte le faccende di casa: spazzavano e spolveravano la camera da letto dei loro genitori, lo stanzino mezzo buio dove dormiva il fratello
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Il romanzo della bambola
, sbattendosi qua e là per il letto, piagnucolando, chiamando tutti, senza lasciare un momento di pace. La Giulia, ch'era buttata da una parte del letto,
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Il romanzo della bambola
un periodo di grande intimità. Costretta a star in letto, la bambina non aveva le consuete distrazioni delle amiche, delle passeggiate in carrozza
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Il romanzo della bambola
, perchè ha lasciata me per il Moro! - invece ella sofferse del brutto accidente, sperando, in cuor suo, che mentre la bambina stava in letto, avrebbe
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Il romanzo della bambola
polvere sopra i mobili; il letto piano come un dado: perchè Camilla stessa se lo rifaceva ogni mattina, appena alzata, non tralasciando di spazzare
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Il romanzo della bambola
letto morbido e sicuro. E durante il viaggio da Milano a Roma, ch'ella fece sempre accanto al signor de' Rivani, stette come in un dormiveglia curioso
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Il romanzo della bambola
. A un tratto, Camilla si ricordò della pupattola, e scesa dal letto, corse a prenderla. La spogliò in silenzio, e quando l'ebbe accosto, le susurrò
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Il romanzo della bambola
mattino, mentre la madre era ancora a letto: quelle ore in cui una volta s'occupava della sua pupattola cucendole una cosa o un'altra, tanto per vederla
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Il romanzo della bambola
... Liberata! - chiamò Camilla e fece l'atto di voler sedersi sul letto, senza però riuscirvi. La vecchia serva abruzzese, era lei, accorse e baciò più
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Il romanzo della bambola
letto ghiaccio, la panierina da lavoro intatta, la tavola con sopra i libri di scuola ormai polverosi come il vestituccio suo. Mai! Mai! A quando a
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Il romanzo della bambola
sul viso ossuto d'un giallastro terrognolo. Egli girò più volte rapidamente gli occhi piccoli e vivi per la stanza, e andò a stendere sul letto una
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Il romanzo della bambola
buttar il giocattolo rovinato sul letto della Rachele. Costì la Giulia ricordava e rifletteva: - Ah, Signore, è proprio vero che non bisogna mai
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via accuratamente involta nel foglio velino, dentro una scatola piena di bambagia, come in un morbido letto. Ora, in vece, ella si trovava sul duro
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furono tutti a casa, Nannina depose Orlando in un angolo della rustica stanza da letto dove dormiva tutta la famiglia; ed egli parve rimaner lì impalato
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subito a chiamar la pupattola: - Giulia! Giulia! - come avrebbe chiamata una sorellina. Quando fu l'ora d'andare a letto, volle che la sua cara Giulia
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accudivano a tutte le faccende di casa: spazzavano e spolveravano la camera da letto dei loro genitori, lo stanzino mezzo buio dove dormiva il fratello
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, sbattendosi qua e là per il letto, piagnucolando, chiamando tutti, senza lasciare un momento di pace. La Giulia, ch'era buttata da una parte del letto,
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un periodo di grande intimità. Costretta a star in letto, la bambina non aveva le consuete distrazioni delle amiche, delle passeggiate in carrozza
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, perchè ha lasciata me per il Moro! - invece ella sofferse del brutto accidente, sperando, in cuor suo, che mentre la bambina stava in letto, avrebbe
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polvere sopra i mobili; il letto piano come un dado: perchè Camilla stessa se lo rifaceva ogni mattina, appena alzata, non tralasciando di spazzare
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letto morbido e sicuro. E durante il viaggio da Milano a Roma, ch'ella fece sempre accanto al signor de' Rivani, stette come in un dormiveglia curioso
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. A un tratto, Camilla si ricordò della pupattola, e scesa dal letto, corse a prenderla. La spogliò in silenzio, e quando l'ebbe accosto, le susurrò
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mattino, mentre la madre era ancora a letto: quelle ore in cui una volta s'occupava della sua pupattola cucendole una cosa o un'altra, tanto per vederla
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... Liberata! - chiamò Camilla e fece l'atto di voler sedersi sul letto, senza però riuscirvi. La vecchia serva abruzzese, era lei, accorse e baciò più
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letto ghiaccio, la panierina da lavoro intatta, la tavola con sopra i libri di scuola ormai polverosi come il vestituccio suo. Mai! Mai! A quando a
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sul viso ossuto d'un giallastro terrognolo. Egli girò più volte rapidamente gli occhi piccoli e vivi per la stanza, e andò a stendere sul letto una
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buttar il giocattolo rovinato sul letto della Rachele. Costì la Giulia ricordava e rifletteva: - Ah, Signore, è proprio vero che non bisogna mai
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