Il romanzo della bambola
. - O non Io vedi, sciocca? - le rispose Nannina. - Non vedi che somiglia a quella della figliuola del marchese? Era vero. C'era stato, due anni innanzi
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Il romanzo della bambola
commozione, tirava anche lei Io spago che dava la favella alla Giulia. Quella notte sognò tante cose bizzarre; tra le altre, che parlava meglio d'un avvocato
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Il romanzo della bambola
fa bene. È vero, mamma, è vero? La madre accennava di sì, col capo. - E io vi porto i suoni - promise il fratello, che era un giovanotto fatto, e che
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Il romanzo della bambola
, le femmine i maschietti. Un amico della Marietta disse a questa: - Io voglio ballare con la tua bambola. - Con la mia bambola? E perchè non balli con
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Il romanzo della bambola
, guarda la Giulia! - esclamò a un tratto Camilla, additando la bambola. - Ah! E io che me n'ero scordata! O chi l'ha messa qui? - disse la Marietta
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Il romanzo della bambola
c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento
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Il romanzo della bambola
antica bambagia, Io guardava e gli faceva batter l'ore, come si fa con gli orioli a ripetizione. In pari tempo, sur un teatrino meccanico si eseguiva
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Il romanzo della bambola
carne e d'ossa, ella le raccontava le sue pene più intime. - Vedi, Giulia, fin da quando ero piccina piccina, ho sempre patito, io. La fame e il freddo no
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Il romanzo della bambola
domandavano che cosa si sentisse. - Io?... Nulla - rispondeva invariabilmente la bimba, e abbassava il capo, mentre su la tinta cerea delle guance le si
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Il romanzo della bambola
piccola malata. - Sì, Camilla non è cattiva, non dico; ma, io vorrei non aver figliuoli - disse la signora Amalia, che appunto poco prima aveva finito
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Il romanzo della bambola
... - Aprite bene la finestra, - fece l'uomo, sempre su lo stesso tono - perchè io non compro la roba senza vederla. La signora Amalia aprì i vetri e
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Il romanzo della bambola
mucchio di calze che t'ho portato da più di quindici giorni. Prima no; non do nulla per nulla, io. La Rachele dovette trovar giusto il patto, perchè non
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Il romanzo della bambola
tasca. - Io non ho soldi! - cominciò a confessare una di esse. - Io neppure! - aggiunse un'altra. - Mamma non mi dà mai nulla. Non ha soldi per sè
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Il romanzo della bambola
- te l'hanno insegnata o non te l'hanno insegnata, la buona creanza? Or dunque rispondi una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella
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Il romanzo della bambola
- Il male era, capisci, che quasi tutti i cavalieri, cristiani e pagani, eravamo innamorati d'Angelica. Pensa che vita! Lei mi fuggiva; io dietro a
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Il romanzo della bambola
usciva fuor delle quinte, tutti tacevano: si sarebbe sentita volare una mosca. Io poi, non faccio per dire, ero proprio il beniamino del pubblico. Mi
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Il romanzo della bambola
vocina sottile, sottile, così sottile che uno di noi non avrebbe potuto udirla, vera vocina da bambola: - Io mi chiamo Giulia. Un'altra risata fu la
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- Oh! - non si potè tenere di non dire la Giulia - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti giuro che non m'importerebbe nè della
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. - O non Io vedi, sciocca? - le rispose Nannina. - Non vedi che somiglia a quella della figliuola del marchese? Era vero. C'era stato, due anni innanzi
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commozione, tirava anche lei Io spago che dava la favella alla Giulia. Quella notte sognò tante cose bizzarre; tra le altre, che parlava meglio d'un avvocato
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fa bene. È vero, mamma, è vero? La madre accennava di sì, col capo. - E io vi porto i suoni - promise il fratello, che era un giovanotto fatto, e che
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, le femmine i maschietti. Un amico della Marietta disse a questa: - Io voglio ballare con la tua bambola. - Con la mia bambola? E perchè non balli con
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, guarda la Giulia! - esclamò a un tratto Camilla, additando la bambola. - Ah! E io che me n'ero scordata! O chi l'ha messa qui? - disse la Marietta
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c'è per terra il tappeto - disse la bambina alla pupattola - tanto io ti porto sempre in braccio. I piedini non te li freddi. - E ripetè con accento
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antica bambagia, Io guardava e gli faceva batter l'ore, come si fa con gli orioli a ripetizione. In pari tempo, sur un teatrino meccanico si eseguiva
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carne e d'ossa, ella le raccontava le sue pene più intime. - Vedi, Giulia, fin da quando ero piccina piccina, ho sempre patito, io. La fame e il freddo no
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domandavano che cosa si sentisse. - Io?... Nulla - rispondeva invariabilmente la bimba, e abbassava il capo, mentre su la tinta cerea delle guance le si
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... - Aprite bene la finestra, - fece l'uomo, sempre su lo stesso tono - perchè io non compro la roba senza vederla. La signora Amalia aprì i vetri e
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mucchio di calze che t'ho portato da più di quindici giorni. Prima no; non do nulla per nulla, io. La Rachele dovette trovar giusto il patto, perchè non
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tasca. - Io non ho soldi! - cominciò a confessare una di esse. - Io neppure! - aggiunse un'altra. - Mamma non mi dà mai nulla. Non ha soldi per sè
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- te l'hanno insegnata o non te l'hanno insegnata, la buona creanza? Or dunque rispondi una buona volta! Non ti voglio mica mangiare, io! A quella
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- Il male era, capisci, che quasi tutti i cavalieri, cristiani e pagani, eravamo innamorati d'Angelica. Pensa che vita! Lei mi fuggiva; io dietro a
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usciva fuor delle quinte, tutti tacevano: si sarebbe sentita volare una mosca. Io poi, non faccio per dire, ero proprio il beniamino del pubblico. Mi
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vocina sottile, sottile, così sottile che uno di noi non avrebbe potuto udirla, vera vocina da bambola: - Io mi chiamo Giulia. Un'altra risata fu la
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- Oh! - non si potè tenere di non dire la Giulia - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti giuro che non m'importerebbe nè della
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