Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il romanzo della bambola

222200
Contessa Lara 25 occorrenze
  • 1896
  • Ulrico Hoepli editore libraio
  • Milano
  • paraletteratura - romanzi
  • UNICT
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Il romanzo della bambola

sue risa o delle sue lacrime. La signora de' Rivani, che non meno del marito adorava la bambina, ma che meglio di lui ne capiva i difetti, perché

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Il romanzo della bambola

Anche quella generosità del paladino fece buona impressione alla Giulia, quantunque ella intendesse da sè che se l'eroe fosse stato presente quando

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Il romanzo della bambola

segatura, le si rasserenò a poco a poco come per incanto. Che le importava adesso lo squallore del luogo dove l'avevano imprigionata, e la poca luce che

Pagina 102

Il romanzo della bambola

Ma non era scritto nel libro del destino che la Giulia dovesse finir così: perchè anche le bambole, come noi e come le bestie, hanno, a quanto pare

Pagina 105

Il romanzo della bambola

- La pace? È dunque la pace più desiderabile di tante belle cose, perfino del pane? - si chiedeva con un sospiro represso la Giulia. Era una faccenda

Pagina 109

Il romanzo della bambola

di grande tenerezza, e si buttò fra le braccia del babbo, che se la strinse forte sul cuore. - Babbo, quanto costa? - chiese la bambina, che, vedendo

Pagina 11

Il romanzo della bambola

suo compagno. Alzate prima del sole, dopo essersi bene sciacquato il viso su l'aia, accosto al pozzo d'onde tiravan su l'acqua fresca e limpida, esse

Pagina 114

Il romanzo della bambola

di là dall'aia rispondeva il baldanzoso «chichirichi» del gallo, il tubar tenero dei piccioni, il «gluglugluglù» dei tacchini che facevan la ruota, e

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Il romanzo della bambola

memoria, chi sa perchè, le occhiate di canzonatura del vecchietto dall'orologio, là su a Milano quando erano insieme nel magazzino de' giocattoli. Ora

Pagina 13

Il romanzo della bambola

la spilla di brillanti che le scintillava su' capelli color del grano: poi venne a patti: - Se la mamma mi dà questa spilla, prendo l'olio. - Non è una

Pagina 21

Il romanzo della bambola

sentir parlare, come se avesse voluto rispondere, e raspava nervosamente con le zampe sottili, sbruffando. Il giorno che il Moro - era questo il nome del

Pagina 29

Il romanzo della bambola

: tante, tante cose graziose, e la vestiva come una principessina. Bei tempi! Chi sa se mai sarebbero tornati! Adesso, al ricordo del manicotto, le

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Il romanzo della bambola

, stropicciare, lavare, un po' per tutto. Poi si lavava e pettinava per sè; e dopo ripassate le lezioni del giorno se ne andava a scuola. - Non importa se non

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Il romanzo della bambola

camera di stoffa forata, come l'usavano i nostri bisnonni, il quale si cavava l'orologio dal taschino del panciotto, e abbassando il capo canuto per

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Il romanzo della bambola

ore della scuola, quando la bambina rincasava, la fretta con cui ella apriva l'uscio di camera avvertiva la Giulia del suo arrivo. Allora il cassetto

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Il romanzo della bambola

che mai. Poi si coricò, dopo aver pregato più del solito. La Giulia, inerte sur una seggiola, la guardava meravigliata che la lasciassero lì a quel modo

Pagina 57

Il romanzo della bambola

rimise, e dichiarò: - Del poco che resta in casa è padrona lei; capirà, è figlia unica... Nessuno la sgrida, nessuno la maltratta... - Dio mi guardi dal

Pagina 59

Il romanzo della bambola

era piccina, e la pregava con voce di pianto: - Sì, torna, Liberata, torna! Ho da dirti tante cose... Poi si volse dalla parte del muro, e si assopì

Pagina 67

Il romanzo della bambola

, Camilla. Era qualche indifferente. Allora ella si ricordò del tempo in cui stava chiusa nell'armadio in casa della Marietta, quando il sorcio le rosicò

Pagina 73

Il romanzo della bambola

padrona, questa le volle ravviare i capelli; ma per poterglieli spiccicare glie ne strappò tanti, che restavano a ciuffi sur un troncone del pettine

Pagina 79

Il romanzo della bambola

. - Guardare e non toccare, si chiama, lo sapete? - ripeteva ella nel suo solito tono di voce rauca. - Riecco la scena del Pincio! - pensò la Giulia; ma in quel

Pagina 81

Il romanzo della bambola

dal petto del burattino disteso per terra: la Giulia ebbe come una scossa. Nel suo povero cuore di bambola cominciava a farsi strada una grande pietà

Pagina 94

Il romanzo della bambola

del primo. La Giulia, che da principio aveva avuto paura di trovarsi così sola con un facinoroso di quella fatta, a poco a poco, dopo averne udita la

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Il romanzo della bambola

, allegri: eppure nessuno vanta la loro bellezza; nessuno desidera i loro vestiti di frustagno e il pan nero del loro desco. Grullerie, ti dico! La pace

Pagina 97

Il romanzo della bambola

difendere il re, la bandiera e la patria, anche a costo del loro sangue; proteggono i deboli contro gli oppressi e non si lasciano soverchiare da certi

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sue risa o delle sue lacrime. La signora de' Rivani, che non meno del marito adorava la bambina, ma che meglio di lui ne capiva i difetti, perché

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Anche quella generosità del paladino fece buona impressione alla Giulia, quantunque ella intendesse da sè che se l'eroe fosse stato presente quando

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segatura, le si rasserenò a poco a poco come per incanto. Che le importava adesso lo squallore del luogo dove l'avevano imprigionata, e la poca luce che

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Ma non era scritto nel libro del destino che la Giulia dovesse finir così: perchè anche le bambole, come noi e come le bestie, hanno, a quanto pare

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Il romanzo della bambola

- La pace? È dunque la pace più desiderabile di tante belle cose, perfino del pane? - si chiedeva con un sospiro represso la Giulia. Era una faccenda

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di grande tenerezza, e si buttò fra le braccia del babbo, che se la strinse forte sul cuore. - Babbo, quanto costa? - chiese la bambina, che, vedendo

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suo compagno. Alzate prima del sole, dopo essersi bene sciacquato il viso su l'aia, accosto al pozzo d'onde tiravan su l'acqua fresca e limpida, esse

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di là dall'aia rispondeva il baldanzoso «chichirichi» del gallo, il tubar tenero dei piccioni, il «gluglugluglù» dei tacchini che facevan la ruota, e

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memoria, chi sa perchè, le occhiate di canzonatura del vecchietto dall'orologio, là su a Milano quando erano insieme nel magazzino de' giocattoli. Ora

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la spilla di brillanti che le scintillava su' capelli color del grano: poi venne a patti: - Se la mamma mi dà questa spilla, prendo l'olio. - Non è una

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sentir parlare, come se avesse voluto rispondere, e raspava nervosamente con le zampe sottili, sbruffando. Il giorno che il Moro - era questo il nome del

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: tante, tante cose graziose, e la vestiva come una principessina. Bei tempi! Chi sa se mai sarebbero tornati! Adesso, al ricordo del manicotto, le

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, stropicciare, lavare, un po' per tutto. Poi si lavava e pettinava per sè; e dopo ripassate le lezioni del giorno se ne andava a scuola. - Non importa se non

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camera di stoffa forata, come l'usavano i nostri bisnonni, il quale si cavava l'orologio dal taschino del panciotto, e abbassando il capo canuto per

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ore della scuola, quando la bambina rincasava, la fretta con cui ella apriva l'uscio di camera avvertiva la Giulia del suo arrivo. Allora il cassetto

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che mai. Poi si coricò, dopo aver pregato più del solito. La Giulia, inerte sur una seggiola, la guardava meravigliata che la lasciassero lì a quel modo

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Il romanzo della bambola

rimise, e dichiarò: - Del poco che resta in casa è padrona lei; capirà, è figlia unica... Nessuno la sgrida, nessuno la maltratta... - Dio mi guardi dal

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Il romanzo della bambola

era piccina, e la pregava con voce di pianto: - Sì, torna, Liberata, torna! Ho da dirti tante cose... Poi si volse dalla parte del muro, e si assopì

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Il romanzo della bambola

, Camilla. Era qualche indifferente. Allora ella si ricordò del tempo in cui stava chiusa nell'armadio in casa della Marietta, quando il sorcio le rosicò

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Il romanzo della bambola

padrona, questa le volle ravviare i capelli; ma per poterglieli spiccicare glie ne strappò tanti, che restavano a ciuffi sur un troncone del pettine

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Il romanzo della bambola

. - Guardare e non toccare, si chiama, lo sapete? - ripeteva ella nel suo solito tono di voce rauca. - Riecco la scena del Pincio! - pensò la Giulia; ma in quel

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Il romanzo della bambola

dal petto del burattino disteso per terra: la Giulia ebbe come una scossa. Nel suo povero cuore di bambola cominciava a farsi strada una grande pietà

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Il romanzo della bambola

del primo. La Giulia, che da principio aveva avuto paura di trovarsi così sola con un facinoroso di quella fatta, a poco a poco, dopo averne udita la

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Il romanzo della bambola

, allegri: eppure nessuno vanta la loro bellezza; nessuno desidera i loro vestiti di frustagno e il pan nero del loro desco. Grullerie, ti dico! La pace

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