Il ritorno del figlio. La bambina rubata.
e scuoteva la testa seguendo il movimento delle redini, ma non andava avanti. Il padrone, tutto agitato dentro il calessino leggero come una grande
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carta come un becco nero; e aspettavo che ella finisse, ma non avevo curiosità di leggere. Per me tutto era detto: non c'era che una soluzione sola
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: allora il suo viso d'un rosso scuro, tutto rugoso, si coprì come di una patina lucente: sorrideva. Aveva tutti i denti intatti, di vecchio lupo, e gli
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a meno che non fossero di un valore serio e indiscutibile! Ecco dunque la conversazione scritta fra me e lui: Tobia: tutto questo va bene; ma, caro, è
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millesettecento lire: e la cambiale era a sei mesi di scadenza. Che importa? Che importa? Anche Dio spesso ci dà la felicità a usura: tutto è a usura nella
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. Fra tutto quel giallo la vigna spiccava più verde, ed in alcuni filari le viti piegate ad arco s'inseguivano l'una intrecciata all'altra come una
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? non più mio perchè il droghiere me lo avrebbe preso. A questo pensiero l'angoscia mi serrò forte il cuore: e il mio aspetto doveva rivelare tutto il
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. Non volevo più pensare all'avvenire: accada quel che vuole accadere: facciano di me quel che vogliono: mi prendano tutto, mi mettano in carcere. Adesso
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Mi svegliai sulla sabbia: sopra di me il cielo era tutto cremisi, e una figura che mi pareva sospesa su questo sfondo come una nuvola dalle strane
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dell'altro: io mangiavo, ma sempre più avvilito; avevo vergogna di tutto, oramai, vergogna di non aver neppure saputo morire. E il mio rancore si riversava
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argomenti furono validi più che tutte le moine delle donne a far chetare il bambino. Egli prendeva e beveva e mangiava tutto con avidità, stendendo le
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: poi col salire del sole si rischiara, si fa tutto lucido, così lucido e fermo che le paranzelle ferme anch'esse qua e là a pescare sembrano insetti
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dolcezza, come se mi addormentassi. Intorno alla donna quieta, che subito immaginai dovesse passare la sua vita intera seduta a quel posto, tutto era
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per dirmi qualche cosa che gli altri non potevano sentire; e quello sguardo mi rimescolava tutto. Era come se noi due fossimo complici in qualche
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baciarlo, e per tutto il tempo che stette da noi non finì di accarezzarlo: intanto però doveva domandare alla zia qualche cosa di molto grave e serio
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adesso, maturato dal dolore: tutto potevo fare, ma non commettere più una colpa d'amore. Eppure mi arrabbiavo contro me stesso per questa mia onestà: e la
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Sì, io acconsentivo. A che cosa? A cedere la mia creatura? A diventare l'amante di quella donna? Acconsentivo a tutto, ma solo alla superficie: in
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tutta e farmi promettere dai suoi occhi tutto quello che invano fino a questo momento ho chiesto alla vita: amore, protezione, denaro.... Ma vuotato il
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, tutto chiuso in una interna speculazione: passavano donne che portavano qualche cosa in cucina, e mi guardavano con curiosità benevola; infine la mia
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. Un senso di gioia mi prese tutto, nel riaprire gli occhi, come nelle mattine di festa nell'Istituto quando non c'era scuola e si doveva andare a fare
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, pensavo, viene per impormi di non frequentare più la sua casa. Lo feci sedere presso il tavolino, al posto dove s'era seduto il nano. Era tutto vestito
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come Ii avevo sciupati? Sapeva tutto, o non voleva saper niente? Perchè voleva proteggermi? No, io non volevo la sua protezione: ch'ella mi desse da
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Allora fu la zia a farsi cattiva. II suo viso parve seccarsi d'un tratto, diventare tutto punte, col mento aguzzo, il naso sottile, gli zigomi
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L'uomo guardò iI suo grosso orologio d'oro: poi s'alzò tutto d'un pezzo. Aveva fretta di partire: e io adesso sapevo il perchè della sua insolita
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, dentro, come se contenesse tutto il mare, ma non era disperazione; no, era anzi un senso di potenza, un eccesso di forza che mi turbinava dentro poichè
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accollata e un fazzoletto bianco intorno alla testa. Tutto era bianco e duro e freddo intorno: tutto puro e ghiacciato. Cominciai ad assisterla, dapprima
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paura. Sentivo ch'ella si accorgeva di tutto e non voleva parlare per lasciarmi arbitro delle mie azioni: o era un'illusione anche questa? Ad ogni modo
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dico tutto alla zia, pensavo; provvediamo assieme, ci riprendiamo senza violenze la creatura. E rientrai; la zia era ancora immersa nel suo sopore
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aveva voluto la bambina se era per continuare la sua vita inerte? Io invece mi sentivo tutto sconvolto solo per averne intraveduto il viso. Accennai
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passo, sul terreno molle tutto violaceo di foglie secche, o in qualche punto già ricoperto d'erba così fina che si aveva timore a passarci sopra, come
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volevo rubarne alla zia. Quando tutto sarà sistemato, pensavo, quando sarò riuscito a portar via la bimba da quella casa e metterla a balia per conto
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indietro, tirai le imposte della porta-finestra, accostai le persiane tutto pareva chiuso. Bisognava però che la balia non ci badasse molto. Ma il
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, col visetto molle tutto bagnato di latte, con gli occhi chiusi. Aveva un sonno ben profondo! L'aggiustai meglio, cercando di metterla in quella
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offrivo a lei, alla vita. Quel peso adesso I'avevo sulle braccia, fatto carne e spirito; ma adesso lo difendevo, lo volevo tutto per me, lo contendevo
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di aver sentita la voce di Dio nella mia voce stessa non mi abbandonava. E avevo paura di ritentar la prova. Ma tutto adesso parlava: sentivo il
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verso il mare.... Ma appena fuori della pineta, attraversando l'arenile tutto bianco di luna, mi sembrò di svegliarmi da un incubo. Respiravo meglio
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scoprire il mistero del bambino sperduto: il brigadiere, certamente, riuscirà a sapere tutto: per questo è brigadiere: perchè dunque deve pensarci lei
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piedini e portarli alla bocca. Era tanto bello: come la rosa di maggio. Sembra ieri.... Qui in questa camera tutto è come allora, - ella aggiunse
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vecchio corpo; i padroni pensano al figlio che non c'è più. Neppure fra loro si vogliono bene: lui solo, Elis, era il ben voluto: tutto l'amore era per lui
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via? La donna riabbassò subito la testa, sembrandole che il cieco la vedesse: non rispose, non parlò più, neppure quando sopraggiunse tutto agitato e
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anche così come voi la prendete, nella forma materiale, come io prendo questa buona tazza di caffè. Tutto è bello, fuorchè la morte. Ella scuoteva la
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tutto vede ne sa il perchè: inutile quindi fingere un turbamento che non si sente. Infine, poi, l'uomo veramente frustato dalla sventura non può più
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alla bocca: e il malato beve il latte fino all'ultima goccia. - È una cosa strana, - mormora Albina, trasognata. - Tutto è mistero in questa creatura. Ma
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aprì un poco: apparve, nel vano misterioso, una figurina di vecchia: piccola ma diritta e dura, col viso tutto a punte aguzze circondato da una specie
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dell'umido e delle bestie fin sotto le lenzuola del mio letto, e tutto mi faceva soffrire. Così passarono dei mesi; tornò la primavera. Io non avevo nulla da
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voglia di ridere e piangere nello stesso tempo. Dopo tutto, il mio passato non era stato tanto nero come pensavo. Tutti mi avevano amato e protetto
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vesti. Tutto questo cominciò a darmi un senso confuso di piacere mi pareva che tutte quelle cose mie si facessero vive in quel modo per salutarmi
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tutto e accettavo già il castigo; ma in fondo speravo che la cosa potesse aggiustarsi con un matrimonio. M'ero buttato di nuovo sull'erba e aspettavo
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l'altro sulla spalla. Lavora tutto il giorno senza concludere niente: ha la manìa dell'ordine, degli oggetti messi al loro posto, della pulizia, del
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voglio lavorare, voglio vivere: lascio la vostra casa e me ne vado per il mondo in cerca di un posto,,. Dove, non sapevo; ma ero deciso a tutto, a fare
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