Il ritorno del figlio. La bambina rubata.
curioso, nè si turbava facilmente: adesso poi, dopo la morte in guerra del suo unico figlio diciottenne, era diventato ancor più duro, col cuore arso da una
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nessuna colpa e non accettava nessuna responsabilità. L'uomo insisteva, senza scuotersi, appoggiato al suo bastone come ad una colonna: non ho mai più
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: allora il suo viso d'un rosso scuro, tutto rugoso, si coprì come di una patina lucente: sorrideva. Aveva tutti i denti intatti, di vecchio lupo, e gli
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Ed egli mi diede i denari e io firmai la cambiale. Questa, sì, egli la mise ben dentro il suo portafoglio, come il contadino aveva messo il mio
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Ioro: male più male di quello che mi facevano col destarmi paura non poteva essere. II vento mi diceva tutte queste cose, col suo alito e il suo
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da offrirle. Non avevo neppure parlato del furto al mio creditore: che gliene importava? Egli mi avrebbe preso il terreno, con grande suo vantaggio
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vergognai di vivere a carico suo, di non riuscire a procurarmi neppure il pane. E volevo gravarla anche del peso della mia creatura? Una disperazione
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guardava scuotendo la testa come per dirmi: l'hai scampata bella! Io lo sentivo sopra di me con tutto il peso del suo corpo umido e grasso; mi pareva che
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, perchè non moriva, la zia? Sarei rimasto solo nella casetta umida e scura, solo come la fiera nella sua tana: a suo tempo mi avrei portato là dentro la mia
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dal suo torpore doloroso, poi s'irritò perchè il bambino, impazientitosi finalmente di tutta la curiosità che destava, contrasse il viso come per ridere
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riconoscermi: il suo bel viso in colore di pesca si illuminò di un sorriso che subito si spense. Il vecchio me la presentò; era sua figlia, la moglie del
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' arrossato dal tramonto. Entro, sfiorando la parete come per appoggiarmi, tanto sono turbato: ed ecco la donna è lì, al suo posto, con la sua sciarpa che s'è
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basta più. Ci vuol altro! Mi riprende la smania di uscire, di andarmene lungo il mare, di mescolare il mio al suo tormento; esco, attraverso la strada
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ascoltava un po' diffidente, un gattino gli si arrampicò sulla gamba: egli lo prese e lo tenne dentro il suo pugno, se lo accostò al viso quasi volesse
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aria cattiva mi domandò se il padre non mi aveva detto nulla. Non mi aveva detto nulla, il padre: ma ripensai al discorso suo con la zia. Che cosa
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sporcare il pavimento; apparve la figura arcigna del marito. La donna sedeva al suo posto, accanto al braciere, di nuovo con lo scialle chiuso sul collo
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mio cuore? La donna che mi disprezza, la donna che non mi vuole; che mi odia anche nel figliol suo. Lei sola è giusta: perchè io sono indegno di
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vetri. Solo le punte dei ferri del suo lavoro avevano uno scintillìo come di insetti luminosi volteggianti intorno alle sue dita. Io stavo fermo, quieto
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annodati. Lo guardai bene in viso; era quasi un bell'uomo: arcigno e nero, ma quasi bello: sì, di profilo, col suo gran labbro sdegnoso rassomigliava a
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Allora fu la zia a farsi cattiva. II suo viso parve seccarsi d'un tratto, diventare tutto punte, col mento aguzzo, il naso sottile, gli zigomi
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L'uomo guardò iI suo grosso orologio d'oro: poi s'alzò tutto d'un pezzo. Aveva fretta di partire: e io adesso sapevo il perchè della sua insolita
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che io le davo. Mi pare di vederla ancora nella sua cameretta semplice e stretta come una cella, sul suo lettuccio duro, con la sua camicia lunga e
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. E il vecchio condusse via la balia col suo fagotto. Eppure mi venne da piangere quando vidi la casa sgombra e vuota. Sentivo di commettere
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dico tutto alla zia, pensavo; provvediamo assieme, ci riprendiamo senza violenze la creatura. E rientrai; la zia era ancora immersa nel suo sopore
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più muovere per riguardo suo: o almeno alla superficie la incolpavo di questo, mentre veramente desideravo ch'ella morisse per restar solo nella casa e
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, per dominarlo meglio e immedesimarlo nel suo dramma. Ed ecco che mentre sto per arrivare alla casa del dottore vedo una donna, una contadina piccola
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? Mi torna al fianco la figura della donna incontrata per caso, con la sua bimba malata sulla spalla, con la sua mammella nera e tutto il suo aspetto
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di fare.... Ma no! Sono sempre illusioni della mia coscienza, vani scrupoli del mio cuore. La zia ha richiuso gli occhi e sta tranquilla nel suo
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che si agiti, se vuole. Può anche piangere, se vuole: il suo grido adesso può confondersi con le altre voci della notte, col mormorio degli alberi, con
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La serva Albina lo portò a dormire nel suo letto, poichè Elisabetta non volle incaricarsene. Aveva fatto il suo dovere, Elisabetta, rifiutandosi a
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stesso, - mormorò Albina per confortarla, ma lei stessa piangeva. - Del resto, - riprese la padrona, seguendo il filo del suo angoscioso pensiero, - mio
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Albina dormì poco, quella notte. II calore del bambino si comunicava al suo corpo duro e legnoso ma sopratutto alla sua anima. Era un'anima dura
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oramai anche a lui premessero molto le cose di questo mondo; ma perchè non voleva che la moglie si sprofondasse in quel suo torpore mortale ch'era
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altra passione era Bona: aveva ripreso il suo posto sulla panca, e se ne stava con le mani in grembo oziosa indifferente: ad ogni domanda del
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suo torpore: - Lo voglio proprio da voi; su! Ella arrossì, un po' irritata; ma subito si alzò e rimise la caffettiera ancora tiepida sul fuoco
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Questa volta, però, suo malgrado è costretto a fermarsi, a interessarsi della creatura abbandonata nella strada: lo impressiona la strana riluttanza
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Disse subito a sè stessa che si sbagliava anche lei: si offese della sua illusione, del suo turbamento: le pareva di rubare qualche cosa al suo vero
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occhi: ma Elisabetta sbagliava dicendo ch'erano simili ai suoi: erano gli occhi del suo Elis bambino.
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tutta, così, di tanto in tanto, per ogni gesto ed ogni grido del bambino. Forse era la primavera, col suo alito materno, a scioglierle quel gran dolore
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innocente gli faceva tornare al pensiero Gesù, e il ricordo del suo figliuolo quasi ancora bambino ucciso dall'odio degli uomini. Si piegò in mezzo alla
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Così il marito, di ritorno dal Consiglio, la trovò ancora nel cortile, col bambino, il "Mau,, , la farfalla che si divertiva per conto suo intorno a
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vita, per la mia disgrazia che d'un tratto mi si era rivelata con tutto il suo peso, per l'ingiustizia che la natura e la sorte mi facevano subire. "Io
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fissità pungente; lo splendore del suo fazzoletto rosso mi fa come per riflesso arrossire. Cominciai, nonostante il mio turbamento, a farle dei cenni
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dal mio delitto, e sopratutto per il bene che ha accompagnato questo dolore, perdonami. Ma ella non perdonava. Era bella, nel suo dolore e nel suo
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zia col suo vestito grigio, i suoi capelli grigi, il viso grigio, muoversi leggera e rigida, come fatta di stagno, con un piccione violaceo in mano e
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aveva il suo posto nel mondo, la casa dove tornare, la donna da amare. Io solo vivevo in un sogno vergognoso. Trassi il taccuino e scrissi alla zia: "Io
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