Il ritorno del figlio. La bambina rubata.
il mare in fondo alla strada: mi sembra uno specchio che riflette la luce inquieta dei miei occhi e con essa la mia fede e la mia speranza. Attraverso
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Verso la una ero davanti alla drogheria deserta, accecato dal sole della strada, dal barbaglio del mare che pareva uno specchio mosso, e dai miei
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sull'altura del mio terreno, e il mio aspetto e i miei occhi avevano certo qualche cosa di minaccioso perchè l'uomo ripiegò tosto il capo e rilesse il
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pensavo anche ai casi miei. Pensavo che forse il vecchio marinaio aveva avvertito la zia di vigilarmi: lei mi vigilava: io mi nascondevo sotto le mie
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sentissero quelli che stavano di Ià, - che ai miei tempi i bambini non si trovavano così in campagna come leprotti. - Ai tuoi tempi non si trovavano
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tutto il mondo davanti a me; e i suoi occhi chiari, alti, come il cielo, attiravano i miei, bevevano I'anima mia. Mi fu davanti, mi accarezzò i capelli
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si avvilisse davanti a me. Eppoi un calcolo era fitto tra i miei vari pensieri: "Se la nostra passione ci travolgesse e noi avessimo un figlio, lei non
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Non l'avevo mai veduto in casa nostra. E neppure per un momento sperai nulla di buono dalla sua visita. Anzi i miei timori andavano oltre.... Ecco
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fatti miei? Perchè si opponeva alla vendita del terreno? E perchè non mi domandava neppure la ragione per la quale avevo preso i danari dall'usuraio e
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parve più di sdegno che di affetto. Subito però si dominò, mi accennò di avanzare. AI rumore del miei passi l'uscio della cucina si socchiuse e subito
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, forse perchè lei era quasi guarita ed io mi toglievo da quell'oscuro dubbio che fossi io con le mie pazzie e i miei errori a farle del male, o forse
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dispetto dei miei creditori nel vedersi derubati della bimba, - ch'essi avevano già adottato con tutti i mezzi legali. Mi veniva da ridere. Adesso
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inganno dai miei creditori. No, no, dicevo a me stesso, io veglierò; starò in giro intorno alla casetta, o farò venire la donna in casa. La zia
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rumore dei miei passi, il fruscio delle foglie, e un suono lontano che dapprima mi sembrò fosse dentro di me: il mormorio del mare. Poi d'un tratto mi
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servi, non li avete? Siete obbligata a loro, poichè li avete voluti, come io sono obbligato ai miei clienti. Si vive o si muore, - egli proseguì
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nella sventura, cominciando dalla zia e continuando nei miei istitutori e nei compagni. E con questi eravamo stati sempre allegri e spensierati: mi
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la ragazza sui miei passi. Io m'ero alzato, ancora stordito dal vino e dai mali sogni, e andavo lungo la siepe, guardando dal di fuori il mio terreno
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la voce, ma tutta la mia persona si tendeva in atto di protesta; e vedevo delle scintille, che mi sembravano il riflesso dei miei occhi splendenti di
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