Il ritorno del figlio. La bambina rubata.
zia però riprese subito un aspetto tragico, pur continuando a parlare: apriva le mani e scuoteva la testa sul collo come per dire che lei non aveva
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e attento: pareva volesse dirmi: sappiamo chi sei e adesso ti serviremo noi a dovere. Infatti quando il foglietto tornò in mie mani lessi a stento
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caffè. Finalmente lo si trovò che passeggiava solitario con le mani intrecciate sulla schiena, lungo la stessa strada che conduceva al mio terreno. Mio
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disfatto, uscii dalla mia apatia. Un bambino di pochi mesl, nudo, con una cuffietta rossa, mi si era aggrappato alle gambe, sfuggendo alle mani di una
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giorno rientrando sul tardi a casa, la vidi seduta nel cortiletto senza far niente, cosa che non le accadeva mai. Aveva le mani in grembo, la testa
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padrona si volse un poco a guardarlo, senza però muover le mani dal grembo: e la vecchia pareva a sua volta godersi la loro curiosità. - Come ti chiami
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a qualcuno. Sì, egli l'aveva dato da leggere a qualcuno. Vibrai di collera; egli restava calmo, con le mani possenti posate sulle braccia nude. E la
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la zia alzarsi anche lei, composta, con le povere mani strette l'una con l'altra come per aiutarsi e promettersi qualche cosa a vicenda: sollevò il
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suo fagotto per terra, seduta con la gonna tesa e gonfia come un pallone, coi lunghi orecchini che le pendevano fin sul petto, le mani incrociate sul
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altra passione era Bona: aveva ripreso il suo posto sulla panca, e se ne stava con le mani in grembo oziosa indifferente: ad ogni domanda del
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suoi piedini con uno dei quali giocava un po' irritato, come volesse staccarselo per averlo meglio fra le mani. D'un tratto si agitò tanto che fu per
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sulla panca davanti al camino acceso: teneva le mani in grembo e anche quelle mani lunghe, pallide, parevano solcate da cicatrici di dolore; tutta in
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più espressiva, con ambe le mani di battere la scure. Io intendevo fin troppo: il platano era stato tagliato. "Da chi e quando è stato tagliato
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, non calpestata; in alcuni punti così alta che pareva frumento; le ortiche arrivavano a pungermi le mani, e le spighe selvatiche mi si attaccavano alle
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morboso di castigo. Strappai di nuovo i rami, i rovi, riaprii il varco e penetrai nei campi di lei. Mi ero tutto graffiato: sentivo le mani umide di sangue
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un vestito nuovo di tela ch'ella mi aveva fatto fare per l'estate: mi vidi grande e grosso più del solito, col viso grasso e colorito, le mani bianche
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