Il ritorno del figlio. La bambina rubata.
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GRAZIA DELEDDA Il ritorno del figlio La bambina rubata NOVELLE
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Vidi la zia rivolgersi all'uomo, riferendogli la mia risposta. E mi parve di accorgermi di qualche cosa di orribile, che subito volli credere solo
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, per le solite spese. Era presto; lungo la strada ancora deserta s'allineavano le casse delle immondezze; eppure l'aria odorava di fiori, di mare, di
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Ed egli mi diede i denari e io firmai la cambiale. Questa, sì, egli la mise ben dentro il suo portafoglio, come il contadino aveva messo il mio
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La vita in casa, continuava come prima: la zia non accennava mai alla cosa che era in fondo a tutti i nostri pensieri, e io pure non mi confidavo con
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Così non riebbi il denaro. Forse se dicevo la verità si ricercavano i mietitori o l'uomo che mi aveva urtato nell'osteria, e i denari si ritrovavano
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. Eravamo già alla fine di ottobre; quattro mesi ancora, e qualche cosa di nuovo, d'inevitabile, doveva accadere. Sarei andato io a prendere la creatura
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Mi ricondusse a casa e si mise a discorrere con la zia: l'aspetto tranquillo di lei mi assicurava ch'egli non le diceva nulla del mio triste
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La sua indifferenza a ogni altra cosa era tale che neppure la vista del bambino che Elisabetta le depose accanto sulla panca la scosse. Solo domandò
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pensavo di andare a cercare Fiora, ma per odio adesso, e d'incendiare la casa colonica, di ammazzare il nano; di fare insomma qualche cosa che mi
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Ma ero un altro uomo oramai; non che sperassi davvero di pagare il debito, o avessi altre speranze concrete, ma perchè la speranza in sè stessa era
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leggeva più le mie confidenze davanti a me. Erano lettere innocenti, dove le raccontavo la mia pena, senza rivelargliene la vera causa: mai più in vita
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D'un tratto fui preso da una grande timidezza. Non osavo più tornare dalla moglie del mio creditore, e ne davo la colpa al mio orgoglio, alla paura
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Sentivo che desideravo la donna: e che le piacevo: che bastava stendere solo la mano per prenderla, se io volevo. Ma io non volevo. Ero un uomo
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sporcare il pavimento; apparve la figura arcigna del marito. La donna sedeva al suo posto, accanto al braciere, di nuovo con lo scialle chiuso sul collo
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Al solo guardare attraverso il bicchiere pieno pare che i vetri della finestra siano gialli di sole, e tutte le cose intorno dorate. La donna seduta
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Ma in fondo la coscienza mi tumultuava. E bevevo per farla tacere: un vino bianco frizzante, dolce e amarognolo assieme che dava allegria al solo
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fosse mia moglie, incinta di un nostro figlio legittimo, e che io la tradissi. Ma appunto per questo il peccato mi attirava di più. Bisogna dire però
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pomeriggio c'era probabilità di trovarci soli. La serva aveva libertà, il droghiere chiudeva bottega e andava al paese vicino a trovare certi suoi parenti
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, pensavo, viene per impormi di non frequentare più la sua casa. Lo feci sedere presso il tavolino, al posto dove s'era seduto il nano. Era tutto vestito
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Quel colloquio mi faceva più male di quello col nano. Cominciai a umiliarmi, a irritarmi. E sopratutto m'irritava la zia: perchè s'immischiava nei
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Allora fu la zia a farsi cattiva. II suo viso parve seccarsi d'un tratto, diventare tutto punte, col mento aguzzo, il naso sottile, gli zigomi
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gita al paese vicino; non era per visitare i parenti ch'egli andava, ma per conferire col nano; forse per dargli la mia risposta affermativa. Mi alzai
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Dopo non so bene cosa accadde. So che passai due volte davanti alla porta del mio creditore. La rabbia, o qualche cosa di più cieco della rabbia mi
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In quei giorni la zia cadde malata. Era una semplice pleurite, la sua, ma io mi misi in mente che ella fosse malata di crepacuore per i dispiaceri
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Poi il vecchio si rifece grave; mi si mise davanti con le braccia incrociate e mi interrogò con gli occhi. Sì, lo intendevo: egli mi ricordava la
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Ecco, dunque, che avevo dato via la mia bambina, senza neppure vederla, senza neppure toccarla. II nano era sparito fra la nebbia, il vecchio aveva
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. Doveva aver fatto i suoi calcoli, lei, e sapere che la creatura a quell'ora era nata: e mi spiava in viso i segni della verità, ma non mi diceva nulla
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Poi tornai altre volte. La zia non aveva più febbre, ma era così debole che non poteva reggersi in piedi: per la debolezza sonnecchiava sempre, e la
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volevo rubarne alla zia. Quando tutto sarà sistemato, pensavo, quando sarò riuscito a portar via la bimba da quella casa e metterla a balia per conto
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Il diavolo mi aiutava e mi spingeva. Passando davanti alla casa di Tobia vidi che la persiana e la porta a vetri del salottino erano socchiuse. Era
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misterioso fagotto: e mi pareva sempre che la bambina piangesse: sentivo i suoi lamenti dentro di me, ed erano invece i gridi del mio cuore, i battiti del
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penetrava fin dentro la pineta. Io ricordavo la tragica sera in cui m'ero aggirato intorno alla casa di Fiora, col peso del mio amore che invano
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di aver sentita la voce di Dio nella mia voce stessa non mi abbandonava. E avevo paura di ritentar la prova. Ma tutto adesso parlava: sentivo il
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Finalmente ebbi l'idea di uscirmene davvero, da questa vita, con la mia creatura in braccio. Non c'era più posto per me nella vita. E andai di nuovo
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La serva Albina lo portò a dormire nel suo letto, poichè Elisabetta non volle incaricarsene. Aveva fatto il suo dovere, Elisabetta, rifiutandosi a
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- Come il tempo è passato! - proseguì la padrona, muovendo qualche passo nella camera rischiarata dalla sola fiammella nel bicchiere. - Mi sembra
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la morte di Elis, o la disgrazia del servo divenuto cieco ancora in giovine età, la lasciavano quasi indifferente? La sorte del bambino la faceva
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fino al punto di farle credere che la vera vita consistesse nel sonno e nel sogno, e l'altra fosse solamente un incubo. Per fortuna aveva iI sonno
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Per poco non si avverò il sogno di Bona. La voce che c'era in casa quel bambino misterioso fece subito addensare davanti al portone un mucchio di
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Davide, intanto, e il brigadiere, erano andati via: il dottore invece, ritornato presso Bona, reclamava la tazza di caffè ch'ella un tempo ad ogni
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Tre giorni il bambino rimase a letto con la febbre: non si lamentava più, ma rifiutava il cibo, finchè a Bona venne l'idea di farglielo offrire da
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prato e qualche filo d'erba pare che nasca dalla neve. Bona chiamò Elisabetta per mandarla a comperare un paio di scarpette per il bambino: la serva
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bambino doveva dirle appena si sarebbero trovati soli. Ondate di un turbamento ch'era fatto ancora di dolore ardente ma anche di amore, la investivano
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Intanto, pensa e ripensa, guarda e riguarda di qua e di là, il tempo passava: era quasi sera e Davide pensava anche a sua moglie che s'inquietava
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Le mie disgrazie cominciarono presto; quando per gli altri la vita è come il crepuscolo di una bella giornata; quando anche il pianto non è che un
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la ragazza sui miei passi. Io m'ero alzato, ancora stordito dal vino e dai mali sogni, e andavo lungo la siepe, guardando dal di fuori il mio terreno
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sdegno feroce, ed io sentivo di amarla per tutta la vita. Ma lei non perdonava. Invano mi ero inginocchiato davanti a lei e le baciavo la veste: appena
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nelle vene, e la mia volontà si risvegliasse. Non potevo più dormire. Un giorno mi guardai nello specchio dell'armadio della zia, per vedermi indosso
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