Il ritorno del figlio. La bambina rubata.
riuscivo a trovare da lavorare e guadagnare, si poteva prendere con noi la creatura. Che cosa costava? Coi denari che ella voleva darmi per fuggire in
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come per vendere, e io davanti come per comprare: e mi interrogò coi piccoli occhi porcini, di solito sfuggenti allo sguardo che li cercava. Io avevo
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piccoli: anche la casa colonica coi suoi vetri scintillanti mi pareva una casetta di cartone e di perline: mi sentivo così alto e forte da stritolare
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visita alla casa colonica e del viaggio coi mietitori; non accusavo nessuno: forse avevo perduto il portafoglio. Fermi al chiaro di luna in quella
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folla dei bagnanti ripassa: sembra una interminabile mascherata, una festa in riva al mare. Donne coi capelli sciolti, seminude o vestite di veli
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bagno; mi attardavo, cercavo ancora di toccar la sabbia coi piedi. Poi mi prese un senso di rabbia contro la mia incertezza: mi avanzo, sento l'acqua
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tanto rientrava e mi si aggirava attorno, cercando sempre di non attirare la mia attenzione. Io leggevo, coi gomiti sulla tavola sparecchiata, ma
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meglio dire da due piedi che sbucavano di sotto a un sacco buttato in quell'angolo: due grossi piedi rivestiti di scarponi di cuoio grezzo coi chiodi che
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d'altro. Vedendomi entrare seguito e quasi spinto dal vecchio, mi fissò coi suoi occhi un po' vaghi; poi subito parve ricordarsi di qualche cosa e
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batteva la mano sulla spalla come si fa coi bambini ingozzati; e ciò riprese a irritarmi. Scrissi su un foglietto: "io spero di pagare il mio debito
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viaggio per cielo e per terra. II mare è più grande del solito, oggi, coi suoi cavalloni verdi lanciati di furia contro la spiaggia; finalmente la
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medesime tinte accese: solo che era di profilo, e aveva una curiosa rassomiglianza coi ritratti di Dante quali si vedono nelle illustrazioni dei libri
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com'era, come del resto si aggiustava nei giorni di festa, sebbene non uscisse fuori di casa, coi capelli lisciati e le scarpette lucide. Fece cenno
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suo fagotto per terra, seduta con la gonna tesa e gonfia come un pallone, coi lunghi orecchini che le pendevano fin sul petto, le mani incrociate sul
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, con gli occhi lucidi e fissi: s'era tolto il fazzoletto e coi capelli grigi scarmigliati e quella espressione inquietante degli occhi mi destava
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coi capelli neri corti e con un aspetto quasi di zingara. Cominciò subito a guardarmi con diffidenza, poichè io le facevo dei cenni per domandarle che
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paesaggio, coi pini regolari inclinati, a file come un esercito un po' stanco in marcia, con l'orizzonte sempre il medesimo, con quell'atmosfera che
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latte alla bambina a quell'ora, poi cenava alla tavola coi padroni, e infine riprendeva la bimba dal salotto e la portava con sè a letto in una camera al
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portarlo fuori di casa, ma non intendeva perdere il sonno per lui: non aveva pazienza coi bambini, d'altronde, fossero pure bambini smarriti e
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l'ha ancora, - avvertì Albina. Elisabetta non credeva se non coi propri occhi: depose dunque il vassojo e andò ad osservare il bambino. E il bambino
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brontolava: s'era alzato, però, e stava fermo contro la parete, con le mani aperte penzoloni e il viso sollevato, coi capelli sulle guancie, come un Cristo
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ripetevano qua e là; tutta la siepe, del resto, era malandata, vecchia di chi sa quanti anni: neppure dove confinava coi campi della casa colonica era
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nell'Istituto con la mia avventura. Mi ritrovavo nel giardino della villa coi compagni: andavo in cerca dell'istitutore e lo trovavo con Fiora: ma questa mi
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Ma al sopraggiungere dell'estate, coi primi calori, sentii qualche cosa ribollire in me, come se il sangue intorpidito mi si sciogliesse d'un tratto
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