Il ritorno del figlio. La bambina rubata.
avesse cacciato di casa: mi fece dispiacere quel modo di trattare i miei affari, ma in fondo ero disposto a tutto, pur di trovare lavoro. II droghiere
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La vita in casa, continuava come prima: la zia non accennava mai alla cosa che era in fondo a tutti i nostri pensieri, e io pure non mi confidavo con
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visita alla casa colonica e del viaggio coi mietitori; non accusavo nessuno: forse avevo perduto il portafoglio. Fermi al chiaro di luna in quella
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veramente mi sembrava di non potermi più sollevare di terra. Me ne andavo sulla riva del mare, poichè in casa della zia soffocavo, e stavo giornate
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giorno rientrando sul tardi a casa, la vidi seduta nel cortiletto senza far niente, cosa che non le accadeva mai. Aveva le mani in grembo, la testa
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Mi ricondusse a casa e si mise a discorrere con la zia: l'aspetto tranquillo di lei mi assicurava ch'egli non le diceva nulla del mio triste
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dire, la vera padrona di casa: Davide, anzi, la temeva un poco perch'ella influiva molto sul carattere già melanconico e sognante di Bona. La temeva ma
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pensavo di andare a cercare Fiora, ma per odio adesso, e d'incendiare la casa colonica, di ammazzare il nano; di fare insomma qualche cosa che mi
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me stesso, mi faceva camminare agile e dritto e rivedere chiaro intorno a me. Tornato a casa, mi metto naturalmente a scrivere subito una lettera alla
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Così cominciai a frequentare la casa del mio creditore. Del resto non ero io solo a sedere intorno alla tavola di marmo che formava come un altare
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mia proverò la gioia e il conforto che mi dava lo scrivere quei fogli, nella melanconica casa della zia; mi pareva di scrivere lettere d'amore e come
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sentivo che era ben altra la mia passione. Me ne stavo di nuovo a casa, di nuovo con un senso misterioso d'attesa: solo la mattina presto andavo a far le
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fanciullo, ma la sua compagnia non mi può bastare; eppoi lui ha anche il bisogno di stare molto all'aperto, sta poco in casa, ed è vecchio: morto lui sarò
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additò, poi si toccò il petto, per accennarmi che lo aveva pescato lui: eppure il padrone di casa mi offriva il piatto, ritirandolo un po' a sè
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andare pei campi, laggiù, verso la casa di Fiora. Ma il cielo si copriva di nuvole, si ricopriva e scopriva, tornava ad annuvolarsi; pareva si
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Non l'avevo mai veduto in casa nostra. E neppure per un momento sperai nulla di buono dalla sua visita. Anzi i miei timori andavano oltre.... Ecco
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che io gliela prendevo e la buttavo fuori di casa, in casa dei vicini, come un oggetto di cui ci si vuole sbarazzare. E la mia piccola proprietà
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fondo ero contento della sua malattia, che m'impediva di tornare in casa del nostro creditore: un odio sordo mi vinceva per quella gente, compresa la
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pure in casa di Tobia, ad aspettare I'arrivo della bambina: mi si pregava però di non farmi poi veder io, con la bambina: potevo consegnarla al vecchio
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portar via l'involto bianco: se non mi lasciavano fare rompevo ogni cosa intorno: ma un filo di ragione mi guidava ancora. Adesso rientro in casa e
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più muovere per riguardo suo: o almeno alla superficie la incolpavo di questo, mentre veramente desideravo ch'ella morisse per restar solo nella casa e
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, per dominarlo meglio e immedesimarlo nel suo dramma. Ed ecco che mentre sto per arrivare alla casa del dottore vedo una donna, una contadina piccola
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volevo rubarne alla zia. Quando tutto sarà sistemato, pensavo, quando sarò riuscito a portar via la bimba da quella casa e metterla a balia per conto
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Il diavolo mi aiutava e mi spingeva. Passando davanti alla casa di Tobia vidi che la persiana e la porta a vetri del salottino erano socchiuse. Era
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alla pineta, nella casa del guardiano; di trovare la balia e farle dare il latte alla bambina. D'improvviso mi sentivo di nuovo calmo, sicuro di me; mi
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vicino al fiume. Una casa, infatti, nereggiava dietro i pini, su uno sfondo grigio tempestato di stelle; due finestre erano illuminate e il loro chiarore
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, in cerca della casa della balia! Ecco di nuovo infatti l'orizzonte schiarirsi: il cielo si faceva azzurro, le chiome dei pini vi si disegnavano nere
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la zia morì: aveva pagato il mio debito e mi lasciava erede del terreno, della sua casa e di un fascio di titoli di rendita ch'erano depositati
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portarlo fuori di casa, ma non intendeva perdere il sonno per lui: non aveva pazienza coi bambini, d'altronde, fossero pure bambini smarriti e
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tempo. Sì, erano gli stessi: tutto c'era, lì e in tutta la casa: solo lui mancava. D'un tratto un piccolo gemito, seguito da un pianto sommesso
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: non ho chiuso occhio, e adesso ho la schiena rotta. - Perchè siete tutti senza cuore, in questa casa; non volete bene che a voi stessi. - Intanto, tu
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facile; la stessa vita monotona che conduceva, in quella specie di fortezza ch'era la sua casa, glielo conciliava. Così, quella mattina, sebbene avesse
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Per poco non si avverò il sogno di Bona. La voce che c'era in casa quel bambino misterioso fece subito addensare davanti al portone un mucchio di
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nulla. Egli tendeva l'orecchio per non perder le parole di lei. - Lo dite voi! E vostro marito non lo avete? E i vostri beni, i vostri parenti, la casa, i
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attaccato a lei; allora lo riprese in braccio e andò fuori, nel cortile erboso, dietro la casa, dove al disopra del muro si vedeva la china verde
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che prendere il bambino e condurlo in paese e consegnarlo al parroco o ai carabinieri o tenerselo in casa fino a ritrovarne i parenti. E Davide
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casa se non per fare qualche spesa e non riceveva nessuno: ma possedeva un numero infinito di piccioni, di gatti, di conigli e di pulcini, e
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Nulla forse sarebbe accaduto, io me ne sarei tornato triste e inquieto ma ancora innocente a casa della zia, se il diavolo stesso non avesse spinto
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mi sollevai, e mi misi a piangere come un bambino fuggito di casa e smarrito nella notte. Un senso angoscioso di abbandono mi vinceva. Dunque
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l'acqua col piede: no, non si poteva andare oltre; bisognava o affogare o tornare in casa della zia. Mi buttai sulla sabbia, disperato, come mi ero buttato
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