Il ponte della felicità
, «bambina» era l'offesa verbale; giacchè, dopo quell'epiteto ingiurioso, afferrava Lori per le sue morbide e lucide trecce biondorame, e gliele tirava senza
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, per le sue forme tozze, dalle imbarcazioni più snelle e agili dei Veneti e dei loro alleati. Tali caratteristiche non potevano sfuggire a uno sguardo
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le sue increspature e le sue ombre fonde. Poi apparve la spiaggia recinta dalla scogliera. Alcune persone, che la lontananza rendeva minuscole, si
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qua e di là dal fiume, ma il paese non era piccolo, giacché si prolungava per qualche miglio. Le sue case erano fabbricate con terra in luogo di calce e
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Sagredo chiuse dolcemente nelle sue mani quelle della moglie. - Per quale motivo, Lorenzo?... - gli chiese, dopo un silenzio che a entrambi parve
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che il Mediterraneo aveva trascinati nelle sue profondità misteriose. Quanti erano? Molti. Ogni regione d'Italia poteva vantare l'onore di aver dato la
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di un tutto più grande di lei e meno effimero del presente. Bussò. Le sue labbra erano dischiuse a un povero sorriso. Nonna Bettina aprì, ma le bastò
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sconfinata tristezza veramente commovente. Le sue giornate di pena, i malanni che lo affliggevano, la miseria ch'egli trascinava con sè per le strade fangose
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presto. Non tremava più, e un leggero incarnato aveva sostituito il livido pallore delle sue guance. - Così va bene, - sussurrò Teodora guardandola
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accompagnato da lei nelle sue peregrinazioni attraverso la città, dovunque lo chiamavano incessanti impegni professionali, persino sulle impalcature e
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smeraldi. Loredana fu còlta da una certa malinconia. Desiderava tornare a casa, presso le sue care che aveva lasciate da varie ore. - Mariolina, vorresti
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del vecchio ammiraglio, e due lacrime scesero lungo le sue guance. - Non piangere! - le disse commosso il Veniero accarezzandole i bei capelli lucenti
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, da uomo pratico, aveva raddoppiato a sue spese il prezzo di acquisto. E così la casetta sul rio di cà Foscari, con i suoi dolci ricordi, era tornata
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subito dal dolore e dalla miseria le sue care e far loro dimenticare la tristezza degli anni trascorsi! Nelle prime ore del pomeriggio cominciò a soffiare
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Lucrezia durò a lungo. Quando la povera donna si riebbe, non riconobbe le persone che le stavano intorno. Le sue guance erano infiammate e uno strano
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una finissima tela di bisso trapunta di porpora e d'oro, e sulle sue labbra smorte errava un tenue sorriso. Le pareva ancora di udire la voce del babbo
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poco a poco si ristabiliva anche l'equilibrio nelle sue facoltà spirituali, molto scosse dalla tremenda scoperta della sua cecità. Certo, erano stati
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affacciata all'abbaino, guardando la lontana laguna ch'ella conosceva così bene, con tutte le sue collere e le sue bonacce, con i suoi riflessi di perla e
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sorellina minore bisognosa delle sue cure e delle sue carezze. Non era forse cieca e perciò inabile a muovere da sola i passi nell'incerto cammino del
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compagnia, nonchè di una fonte di guadagno. Loredana, nonostante le sue crescenti ristrettezze, aveva sempre trovato il modo di venire in soccorso del povero
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alto, fino a ricongiungersi con l'astro fiammeggiante dal quale era disceso. Le sue dita si staccarono finalmente da quelle di Alvise e un profondo
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deplorava quel tempo inutilmente perduto, e avrebbe voluto muoversi, correre con le sue galee veloci dove il pericolo era maggiore, arrischiare qualche
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. Sorpreso e turbato, il ragazzo scese dal padre e lo informò delle sue osservazioni. Salirono insieme sul ponte. Tutto intorno il paesaggio era diventato
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egli non poteva sottrarsi a quell'umano dovere. .... aveva udito un gemito. Raccogliendo tutte le sue forze superò il folto cespuglio che gli si parava
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, Alvise ricordava i giorni recentemente passati e un brivido di sgomento gli correva ancora per la persona. Ripensava alle sue prime ore di naufrago
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