Il ponte della felicità
, «bambina» era l'offesa verbale; giacchè, dopo quell'epiteto ingiurioso, afferrava Lori per le sue morbide e lucide trecce biondorame, e gliele tirava senza
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cercava invano di occultare. Quell'insolito contegno finì col turbare Alvise. - Che avete, Agnolo? - gli chiese, posandogli la mano sul braccio. Il
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. Che cosa stava per dirle, con quell'aria seria e quella voce grave? - Lucrezia, tra due giorni partirò. - E dove andrai, Lorenzo? - chiese la donna
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titubanza si leggeva in quell'istante sul viso di don Giovanni d'Austria. Tremava forse al pensiero della grande responsabilità che prendeva sopra di
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notte insonne aveva impallidito. .... tutta Venezia corse sulla riva degli Schiavoni.... Camminava assorta, in quell'atmosfera mattutina incredibilmente
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. - Cara la, mia giovane, da un certo luogo non si ritorna mai più. - Parve alla fanciulla che la voce di quell'uomo arrivasse a lei da lontano. Egli
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. Più grandicella, aveva iniziato anche lo studio del violino, di quell'armonioso strumento che nella sua casa aristocratica costituiva la delizia delle
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salutò la fanciulla, continuando a lavorare con lena. Com'era cambiato il buon vecchio! Chi avrebbe riconosciuto in quell'uomo dallo sguardo calmo e
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struggeva tra due incertezze: la salute della mamma e il ritorno del babbo. La primavera, quell'anno, era stata tutt'altro che benigna, e si sapeva che
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stagione si rimettesse al bello, e nel frattempo avevano provveduto a riparare le avarie subite dalla nave. In quell'occasione erano stati loro di grande
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. Ma il cuore le si stringeva al pensiero di quell'inganno. Sarebbe riuscita a frenare i singhiozzi quando le bianche mani della mamma avrebbero
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passerottini. L'incanto di quell'ora, piena di freschezza e di poesia, agi potentemente sul cuore della fanciulla. Tutte le ansie e le inquietudini notturne
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piena di premurose attenzioni. La vicinanza delle loro casette aveva favorito quell'atmosfera di familiarità che per l'orfano Alvise era stata di grande
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imbarcazione nè lontana nè vicina. Un solo albero sorgeva oltre il terreno brullo. E in tanta solitudine quell'albero sembrava un richiamo amico
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letizia e di una serenità che gli allargavano il cuore. Era già trascorso un mese e mezzo da che la bufera lo aveva gettato su quell'isola deserta. Egli
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