Il ponte della felicità
BIBLIOTECA DEI MIEI RAGAZZI (ULTIMI VOLUMI PUBBLICATI) 51. - DUE RAGAZZI E UNA SCIMMIA, di G. Chelazzi. 52. - GIORGIO PICCHIA, CALCIATORE, di F. P
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uccellino che spicca il volo dal nido. Intanto Alvise aveva preso una leggera trave che giaceva per terra e l'aveva gettata tra i muriccioli dei due orti
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? - Quella, purtroppo, bisogna distruggerla! - Oh, Agnolo! - Non c'è via di scampo, Alvise. Mettiamoci subito all'opera. - Due ore dopo, ogni cosa era
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grandi feste ai due marinari e ben presto la borgata si animò. Ognuno fece quanto potè, e alcuni vecchi, ancora vegeti, si offrirono di aiutare a
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due superstiti del terribile naufragio le pupille scure e imperiose e chiese loro con la sua maschia voce: - Chi siete e donde venite? - Alvise fece il
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davanti al finestrone che dava sull'orto ascoltava la loro conversazione, felice della perfetta comprensione che regnava tra quelle due creature
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il cielo sorrise, radiosamente azzurro. In mezzo a tanta serena dolcezza le due potenti armate si affrontarono. Il silenzio dell'atmosfera .... il
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gradito. Dopo aver provveduto cosi ai due valorosi giovani, Sebastiano Veniero, in compagnia degli altri generali e capitani, si recò sulla nave ammiraglia
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alle acque dei canali, era di un grigiore uniforme. Loredana si recava da messer Antonio. Che cosa le avrebbe detto il buon vecchio? Da oltre due mesi
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. - Sagredo? Sei forse parente del pittore Lorenzo Sagredo? - È mio padre. - Figlia di quel bravo artista! Noi abbiamo in sala due bellissimi quadri
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interrompere la quiete delle due artiste entrarono improvvisamente Mariolina Corner Contarini e Ludovica Vendramin Calergi, amiche di Teodora. - Che cosa state
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spensierata come le altre fanciulle della sua età. Due care donne attendevano tutto da lei, pur così giovane ancora, ed ella si sentiva fiera del compito che
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giaciglio, e si alzò. La cameretta• che ella occupava e che era stata un giorno quella di Alvise era in angolo e aveva due finestre. Loredana apri quella che
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struggeva tra due incertezze: la salute della mamma e il ritorno del babbo. La primavera, quell'anno, era stata tutt'altro che benigna, e si sapeva che
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mèta. Non appena vi furono arrivati, i due reduci attraversarono in un baleno il cortiletto e divorarono le scale. La porta dell'abbaino era socchiusa
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particolari. Eccoli lì, a destra dell'urna, l'uno in cappa morella, l'altro in abito verdone: Rustico da Torcello e Bon da Malamocco, i due mercanti
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osservando le casette che si allineavano ai due lati, dritte e silenziose come vigili sentinelle al passaggio di un monarca. Le sue labbra mormoravano: «Un
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. Quattro anni erano ormai trascorsi da quando il babbo era partito per Famagosta condottovi da Marco Antonio Bragadin, e due anni e mezzo da quando la
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visibili. Ma quello che aveva potuto compiere un popolo forte e risoluto era forse possibile per le due povere donne? Loredana sospirò profondamente
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. - Donna Lucrezia non rispose, ma due grosse lacrime caddero dagli occhi spenti di lei, e nonna Bettina le vide. - Poveretta! - mormorò, accarezzando
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all'aperto dove dalla stretta apertura tra le due case, s'insinuava un raggio di sole. Lo colpì la firma del Sagredo, posta secondo il solito, in
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eccezione del nostromo, che veniva due volte al giorno a portargli il pane e a rinnovargli l'acqua nella brocca, egli non aveva visto nessuno, ma non se
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, seccate dal sole, e con dei pezzi di vele cuciti con fibre animali aveva fatto due materasse asciutte e morbide. Così, nell'incessante lavoro e nel
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