Il libro della terza classe elementare
Ma se affonda - chiese sottovoce Cherubino - non sarebbe meglio che quella bottiglia se la bevessero loro? Il signor Goffredo non fece in tempo a
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signor Goffredo. Ecco che primo esce Anselmuccio: - Mi sembra che sia andata bene - risponde. Dopo un poco appare Sergio che con molta gravità dice: - Ho
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Parole d'oro. - Parole d'oro - intervenne il signor Goffredo di dietro l'albero. Non c'era da meravigliarsi. I contadini a volte hanno una saggezza
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IL SIGNOR GOFFREDO RACCONTA. Così i nostri personaggi, il signor Goffredo, Minghin, Fafòn, Sergio, Anselmuccio e Cherubino, si accomodarono sotto
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La trebbiatrice comincia il suo lavoro. È l'alba - seguitò a raccontare il signor Goffredo - e tutti si alzano con una grande voglia di lavorare. Voi
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Il varo di una nave. Il signor Goffredo condusse i nostri tre piccoli amici nel vicino porto di mare per far loro vedere il varo di una nave. Egli
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? - domandò il solito ingenuo Cherubino. - No - rispose il signor Goffredo. - È tutto calcolato sino al millesimo. Con le mani, credo, non ce la faresti a
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aveva gli occhi umidi dalla commozione. Il signor Goffredo gli domandò con gentilezza e con affetto: - Voi, buon uomo, avete lavorato per quella bella
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significa - intervenne il signor Goffredo - che non farai mai nulla di buono, di positivo e di utile... - E tu? - ribattè a sua volta Sergio al piccolo
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Allo stazzo. Rimuginando questi pensieri il signor Goffredo pensò che era bene far conoscere ai suoi ragazzi (ormai oltre che Sergio e Valeria, anche
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incontro un giovane e bel pastore, che conosceva il signor Goffredo per avergli fornito molte volte formaggio fresco e profumato. - Martino, c'è tuo
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grandi silenzi delle praterie gli avessero insegnato parole calme, senza rancori e senza odi. Disse di essere lieto della visita del signor Goffredo e
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labbra nere e umide si scorgevano denti formidabili. - Come mai quell'animale è con voi ed è diventato domestico? - chiese il signor Goffredo. - È una
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È forse un sogno? Il signor Goffredo aveva ascoltato con interesse l'avventura, poi, non dobbiamo nasconderlo, chiese con incredulità: - È forse un
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nostri ragazzi avevano la mente ancora fanciullina, perchè il signor Goffredo parlasse loro dei grandi papi e dei grandi artisti che onorarono quei
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viaggio all'estero - disse Anselmuccio con malizia a Cherubino. - Sei stato nella Città del Vaticano! Il signor Goffredo, intanto, raccontava la
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Una strana condizione. - Era proprio una strana condizione - seguitò il signor Goffredo - quella fra il Re d' Italia e il Pontefice. Fra loro era
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Arrivano i nostri amici. Il signor Goffredo aveva pensato con molto buon senso che i ragazzi, sia pure in maniera elementare, dovevano imparare a
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la mia famiglia. Si presentò un capo operaio che rispettosamente interruppe il racconto: - Signor ingegnere - disse - è ora. L'ingegnere tolse di
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che è il primo pane degli uomini: perciò ti boccio. La via degli uomini è difficile e aspra: bisogna faticare. Pensando a queste cose il signor
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Veneto. - Io non vi farò della storia in particolare: è compito del maestro - seguitò il signor Goffredo visibilmente commosso - Vi dirò senz'altro che
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molto chiasso (e fecero male) nello studio del signor Goffredo, questi disse: È una bella giornata di autunno. È meglio uscire insieme e andremo al
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Lo stivale. Quando i tre ragazzi furono calmi e dissetati il signor Goffredo disse: - Una volta capitò questo fatto. Voi sapete bene che la nostra
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Pino di Santa Agnese. C'era un ragazzo zoppo - seguitò con voce carezzevole il signor Goffredo - che abitava presso Santa Agnese, una vecchia chiesa
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Una sosta. - Voi sapete - seguitava raccontando il signor Goffredo ai tre ragazzi che ascoltavano a bocca aperta - che fu il re Vittorio Emanuele II
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pericolo? — domandò Sergio al padre. Sergio non aveva detto «un ragazzo zoppo» perchè come voi ricordate, ragazzi, a questo racconto del signor
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- Ora ascoltate - seguitò il signor Goffredo. - Era una notte buia, piena di minacce. - Dove vai? - domandò un capitano dei bersaglieri a Pino che
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Pino inganna i nemici. Il signor Goffredo sorrise e seguitò il racconto del piccolo eroe della presa di Porta Pia. Inciampando nel buio, strisciando
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PORTA PIA 1922. I ragazzi, quantunque così diversi di indole, avevano preso gusto ai racconti del signor Goffredo e lo pregarono di accompagnarli la
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, amici miei) il signor Goffredo disse: - Proprio su questa strada li ho visti arrivare. - Ah! i fascisti? - interruppe Sergio. - Si: ma non interrompere
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Cherubino. Sergio e Anselmuccio si misero a ridere per l'ingenuità del loro compagno. - I comunisti - spiegò con dolcezza il signor Goffredo - sono
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capite - seguitò il signor Goffredo, - vi racconterò di Guccio, che compì un' impresa eroica appunto nel tempo della marcia dei fascisti su Roma. Guccio
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essere che, in fondo, gli incuteva una certa titubanza mista a curiosità. - Tu dunque chi sei? - È Uguccio, il figlio del signor Della Morra - esclamò un
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Il vecchio Pasquale non è un cattivo uomo. Ma voi sapete, ragazzi miei, - seguitò il signor Goffredo, - che i contadini hanno generalmente il cuore
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corde, e tuttavia, dimenticando l'odio contro i suoi persecutori gridò: - Signor capo fascista! Questi contadini non sono comunisti: io ho sbagliato
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IL CIRCO EQUESTRE. Il cane. Il signor Goffredo dopo questi due racconti eroici ma un po' tristi, pensò che era giusto svagare la nostra compagnia, e
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ancora di più 100 Parole d'oro 101 IL SIGNOR GOFFREDO RACCONTA Pag. 102 Arriva la trebbiatrice 103 La trebbiatrice comincia il suo lavoro 104 Siamo pronti
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. - il cavallo - disse il signor Goffredo, dopo che i cinque quadrupedi si furono ritirati - è molto utile all'uomo: quasi per un misterioso istinto
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l'esercizio - disse il signor Goffredo. I leoni, pure ruggendo e minacciando, fecero salti, camminarono sulla palla, si fecero baciare e frustare dal loro
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è quasi il doppio di Cherubino, ti voleva dare molti pugni. - Non bisogna rinfacciare le proprie buone azioni - fece osservare il signor Goffredo. Ma
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Il signor Goffredo si mise a ridere, pensando che bisogna pur avere la forza di sopportare le ingratitudini. Si presentò con grande sussiego l'asino
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dell'anno. Ritornano le belle feste, care ai fanciulli ed ai grandi, e fra esse la festa delle feste, il grandioso Natale. Il babbo di Sergio, il signor
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signor Goffredo, prendendo per mano Sergio, disse: - Signor maestro: lei racconterà perchè Balilla ha tirato il primo sasso: e vedrà che tutte queste
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BALILLA. Il signor Goffredo era andato alla scuola per ricondurre Sergio a casa vide ad un tratto un gruppetto di scolari che stavano intorno a
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austriaci trascinavano un mortaio. - Che cosa è un mortaio, signor maestro? - domandò alzandosi nel banco Anselmuccio. - Il mortaio, da non confondersi con
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ancora tenero facendolo ondulare come una maretta. - Si, questo è grano - disse il signor Goffredo - Tornate indietro! Guai a chi di voi si permette di
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, - spiegò il signor Goffredo, com'è formata questa spiga che ancora non è matura, o per meglio dire non è ancora compiuta: essa è formata dell'ultima
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Minghin e Fafòn, o della Carta del Lavoro. Il signor Goffredo non aveva ancora finita la sua appassionata esaltazione del grano, quando si udì una
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di ciò che non capiscono. Il signor Goffredo fece loro cenno di tacere: e si sa bene che gli scolari, quando si tratta di ascoltare le savie parole
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