Il libro della terza classe elementare
Avrete visto il cielo da quella parte illuminarsi sempre più, arrossarsi e diventar d'oro: è l'aurora. Alla fine pare che il sole esca dalla terra
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Ma se affonda - chiese sottovoce Cherubino - non sarebbe meglio che quella bottiglia se la bevessero loro? Il signor Goffredo non fece in tempo a
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, visti in pianta: villaggi, borgate, piccole città e grandi città. Su quella carta, che vedete sul muro, c'è anche il vostro paese, e, a cercarla bene
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quegli uomini vada di pari passo con l'avanzare del sole: e quella opera calda, tra una fuliggine d'oro, tra il fragore della trebbiatrice, che sembra
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la gloriosa tradizione italica del duro e tenace agricoltore, gli abitanti costieri hanno quella non meno gloriosa di marinai. Bastano pochi nomi per
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Il vecchio carpentiere. I ragazzi erano veramente ammirati di quella grandiosa opera dell'uomo, e Anselmuccio pensò con dolore che se non fosse stato
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lanciato quella nave nel mare, lancerò sopra di essa anche il suo capitano? Cosi sono contento, perchè ho seguito il mio istinto di padre e di marinaio.
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quella sua gemma, sentiva che l'educazione che gli mancava, in quel piccolo essere era qualche cosa di superiore a lui. I ragazzi, dopo essersi
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stazzo con staccionata e là, quella casipola e quella capanna vicina sono la prima l'abitazione dei pastori, la seconda l'ovile. Infatti sul tenero
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a prenderla Martino - seguitò porgendo al figlio una chiave grande come quella di San Pietro - Debbo tenere chiusa quella bevanda e anche qualche
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batteva la neve: la Maria, mia moglie, mi aveva pregato di non uscire con quella tormenta. Eppure dovevo arrivare al paese vicino ad ogni costo per
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. Quella porta lì. vedete. Mi affaccio da un finestrino e vedo un grosso lupo. (Lico alzò la testa come se seguisse il filo del racconto). Grido per
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non ci aveva creduto peggio per lui. Ad ogni modo quella gita era stata per loro sana, istruttiva e sopratutto fantasiosa.
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Una strana condizione. - Era proprio una strana condizione - seguitò il signor Goffredo - quella fra il Re d' Italia e il Pontefice. Fra loro era
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neri, sudati, occhi lucidi, si avvicendavano nel potente lavoro. La grande tettoia, sotto la quale ferveva tutta quella poderosa attività di uomini e
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, mancava quella gloriosa della Grande Guerra Italiana, un giorno disse loro: - Voi molte volte siete in guerra e in pace fra voialtri: cosine, baruffe
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conosce così poco la tavola pitagorica (aveva saputo dal padre che quella tavola era stata composta da un antico filosofo-matematico chiamato Pitagora
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, sempre, grandemente, quella sera li amò fino all'ultimo limite dell'amore, istituendo l' Eucaristia.
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, quella fragile creatura, in quel buio pieno di agguati e di paure. - Non si vergognava un guerriero come lui di lasciare andare un ragazzo verso il
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mise a ridere, credendo che quella fosse la risposta scherzosa di un discolo. Bada - aggiunse - che invece di lumache troverai palle di cannone. Noi
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maresciallo gli fece dapprima umilianti proposte, tra l'altro quella di revocare lo Statuto. Il giovane Re (aveva 29 anni) si eresse in tutta la
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Savoia conosceva la via dell'esilio, non quella del disonore! Il Radetzky, dominato dal fermo contegno del Re, s'indusse a condizioni men dure e non
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pubblica opinione. Io non ho altra ambizione che quella di essere il primo soldato della indipendenza italiana. Torino, 29 aprile 1859. Vittorio Emanuele
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avvicinarsi alla fontana, vedendo quella luce credettero che gli italiani tentassero di conquistare l'acqua da quella parte e cominciarono a sparare verso la
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sarebbe trovata come prigioniera nel Mediterraneo, con suo gravissimo pericolo. La conquista di quella religione era dunque assolutamente necessaria
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, accanto a quella del suo grande Genitore.
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quella cima a picco su la valle dell'Isonzo. Nel maggio 1916 gli Austriaci vollero prendersi la rivincita, e, con grandi forze e moltissimi cannoni
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nostra ultima guerra; in quella dura scuola di ardimento e di disciplina il nostro popolo si è mostrato degno degli antichi padri romani, dominatori del
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e conservarli sulla buona strada che li farà procedere su quella del loro padre; ma non mi resta a dir altro che io muoio contento di aver fatto
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era l'unico figlio di un ricco signore che possedeva un castello qui vicino e che, dall'alto di quella collina chiamata Monte Sacro, si può vedere
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saldamente consolidato. Inoltre il Duce vuole che quella vasta regione torni ad essere produttiva come era nell'antichità e, grazie al suo aiuto
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del cielo che avrete alla vostra sinistra dicesi Mezzodì, quella che avrete alla vostra destra dicesi Mezzanotte o Settentrione. Le facciate delle case
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dall'altra, da colline e da montagne. Avviamoci alla collina più vicina, in cima alla quale vediamo quella casetta circondata di cipressi. Non è molto
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e, in fondo, la linea dell'orizzonte. Essa è più lontana e più larga di quella che si vedeva stando in basso (fig. 3). Imaginiamo di salire su una di
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I punti cardinali. Il cielo e l'orizzonte si possono dividere in quattro parti: levante, ossia quella donde nasce il sole; mezzodì; ponente, quella
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quando suonano le campane di mezzodì e vedere da che parte sono dirette le ombre, la nostra, quella delle piante. Da quella parte è il nord, e allora il
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muoiano le stelle. Cercate allora la vostra stella colle sue compagne; vedrete che quella e queste non hanno il posto che avevano la sera prima. Tutte le
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nella figura. Venite così a incontrare una piccola stella: quella è la stella polare (fig. 7). La si riconosce anche perché essa fa parte di un'altra
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parte più umida e scura è quella rivolta a nord, la più chiara è quella rivolta a sud; perchè su questa batte il sole, che l'asciuga, mentre quella è
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misurati lungo i muri più corti. Allora avrete quella che si chiama la pianta della scuola. Curioso nome, che vi fa pensare a una pianta, di cui gli
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rustiche. Se ve la sentite, potete anche provare a disegnare la pianta del paese: la casa del Podestà, quella del Fascio, la Chiesa colla piazza e la
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Gli abitati, case, villaggi e città. Guardate la carta topografica appesa al muro, o quella qui unita a Tav. I. Vi potete leggere un grandissimo
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1000, 1 si dice la cifra delle unità di migliaia; le altre tre sono, successivamente, la cifra delle centinaia, quella delle diecine e quella delle
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, per l'azione eroica del ragazzo, avevano lagrime silenziose. Dietro quella collina vi è una lapide con un nome, una croce, l'emblema del fascio. Vi
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esse siano o no eguali e, posto che non siano eguali, quale sia la maggiore. Così, per es., la durata di 1 giorno è eguale a quella di 24 ore; la durata
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al grammo del peso di un oggetto che equivalga a quello di g. 7,45; e 3,50 è quella del valore rispetto alla lira di un libro che costi L. 3,50
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Se dopo ciò si spiega il foglio e si spiana sopra una tavola, la figura a forma di croce che vi è rimasta impressa (somigliante a quella della fig. 7
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di due rette parallele è quella di un punto qualsiasi dell'una dall'altra.
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descritta una linea (come quella della fig. 22), i cui punti avranno tutti la medesima distanza dal punto rappresentato dal capo dello spago che è tenuto
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quella conca di pietra o di legno nella quale si pesta il sale, la carne o altro, era una specie di cannone corto, pesante. Ad un tratto il mortaio
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