Il libro della terza classe elementare
sono silenziose, perchè non vi è bisogno di una superproduzione, si costruivano cannoni, - disse il piccolo ingegnere bianco - grandi cannoni. Quelle
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- disse il signor Goffredo - oggi è domenica. - Di domenica non sì lavora! - esclamò con grande entusiasmo Cherubino, che (lo conoscete) aveva una grande
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dovute convenienze che si debbono usare con qualsiasi persona, il signor Goffredo disse: - È una storia molto energica quella che vi racconterò. Egregi
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nave? - Si, ne sono quasi il padre! - rispose il forte vecchio. - Le ho fatto tutte le costole alla Colomba (era il nome della nave varata) - e lo disse
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mobili d'oro, v'erano quattro lettucci bassi di tavole, una madia e panche. - Vi posso offrire un po' di latte fresco? - disse Martino e portò buone
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grandi silenzi delle praterie gli avessero insegnato parole calme, senza rancori e senza odi. Disse di essere lieto della visita del signor Goffredo e
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Lico. Lico tornò al padrone e gli appoggiò il muso sul ginocchio. - Non è un cane - disse il pastore - è un lupo. Un lupo addomesticato. I ragazzi
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Lico e Martino. Martino sorrise con il sorriso di chi ricorda un pericolo passato e, mentre i ragazzi si facevano più attenti, disse: - Noi non
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disse: - Tu non sai come si chiama quella porta. - Lo sai tu - rispose Cherubino. - Io lo so. - Tu non lo sai. - Io lo so. - Tu non lo sai, perchè se lo
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viaggio all'estero - disse Anselmuccio con malizia a Cherubino. - Sei stato nella Città del Vaticano! Il signor Goffredo, intanto, raccontava la
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momento soprapensiero: poi disse: - Voi avete molto senso di economia e di opportunità. Vi è un posto per voi nella mia banca. - Dopo anni quel
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, mancava quella gloriosa della Grande Guerra Italiana, un giorno disse loro: - Voi molte volte siete in guerra e in pace fra voialtri: cosine, baruffe
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Cherubino non ci è riuscito. - È un conto che non si può fare - disse Cherubino un po' preoccupato. - Che cosa è che non si può fare? - domandò una
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stelle, ed ebbe finito di creare la terra, ornata di verzure e d'ogni famiglia di bestie, vide che a questo gran paese bisognava dare un re. E disse
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CONVERSAZIONI SUL PATER. Un giorno Gesù si era raccolto da solo a pregare. Quand' ebbe finito, uno degli Apostoli gli disse: - Maestro, insegna anche
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molto chiasso (e fecero male) nello studio del signor Goffredo, questi disse: È una bella giornata di autunno. È meglio uscire insieme e andremo al
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Quando il re Erode seppe perchè i Magi avevano fatto quel lungo viaggio, li chiamò a sè e disse loro: - Andate, cercate questo fanciullo, e quando lo
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LA FUGA IN EGITTO. Dopo che i Magi furono partiti, un Angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: - Prendi il Bambino e la Madre sua
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, e tutti quelli che l'udivano si meravigliavano altamente della sua sapienza. Maria gli disse: - Figlio, perchè ci hai fatto questo? Il padre tuo ed io
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Lo stivale. Quando i tre ragazzi furono calmi e dissetati il signor Goffredo disse: - Una volta capitò questo fatto. Voi sapete bene che la nostra
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bello del convito venne a mancare il vino. Maria se ne accorse e disse al Figlio: - Non hanno più vino. - Poi si volse ai servi e, accennando a Gesù
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Davide, abbi pietà di me. - Il Divin Maestro udì la preghiera, si fermò, e comandò che l'infelice gli fosse condotto davanti e gli disse: - Che cosa
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La moltiplicazione dei pani. Un' altra volta Gesù fu seguito da una gran moltitudine fino in un luogo deserto. Sul far della sera Egli disse agli
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madre seguiva piangendo la bara, e molta gente della città era con lei. Il Signore ebbe pietà della donna desolata; le disse: - Non piangere! - Poi si
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- Scioglietelo e lasciatelo andare, - disse Gesù. Così fu fatto: e Lazzaro, come destato da un sonno, tornò fra i suoi cari. Ed ora, riflettiamo. Un
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barca di Pietro. E fu proprio a lui che un giorno il Maestro, in presenza degli altri apostoli, con voce più che mai solenne, disse: - Pietro, su te
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cena. Nel porsi a mensa, disse: - Ho ardentemente desiderato di fare questa cena con voi, prima che io inizi la mia Passione. - E, avendo amati i suoi
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Prese dunque del pane, benedisse, e mangiate; lo spezzò e dandolo a' suoi Apostoli disse: - questo è il mio Corpo, che sarà sacrificato per voi. Poi
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del sole, ed erano venute al sepolcro per ungere d'unguenti il Corpo del loro dolce Maestro. Ma, seduto sul sepolcro scoperchiato, un Angelo disse loro
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morte, disse loro: - La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo a chi rimetterete i peccati saranno
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sè gli Apostoli, uscì da Gerusalemme e andò verso il monte Oliveto. Giunti sulla cima, Gesù disse solennemente agli Apostoli: - A me è stato dato ogni
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grandi baffi ancora umidi per l'acqua bevuta gli disse: - Si può essere eroi anche zoppetti come sei tu. Il giorno seguente ci fu un grande via vai di
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posato il bastone! - gli esclamò Sergio. - E poi non teneva sempre le dita nel naso come fai tu - disse Anselmuccio. Cherubino, che durante il racconto
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forza della religione, onde ebbero sublimata la mente e confortato il cuore», disse di questi uomini il confessore che li confortò nell'estremo istante
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», disse fieramente Vittorio Emanuele II.
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, amici miei) il signor Goffredo disse: - Proprio su questa strada li ho visti arrivare. - Ah! i fascisti? - interruppe Sergio. - Si: ma non interrompere
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rimasta senza testa. Chi gliel'aveva tagliata? - domandò Cherubino, - I comunisti. - Io ho sentito parlare dei comunisti, ma non so che cosa siano - disse
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stesso tempo di ammirazione il fascista con il quale aveva parlato. I tre compagni si consultarono con l'occhio: poi il primo disse: - Proviamo: non si sa
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e ne ha bisogno. - Noi non conosciamo chi siano questi buoni italiani - disse il contadino padrone, un po' turbato dalla fermezza di quel piccolo
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spettacolo abbastanza istruttivo. Vi furono dapprima i cani ammaestrati, che camminavano sulle zampe posteriori. - Il cane - disse nell' intervallo il
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- disse Anselmuccio ridendo. - No! io mi chiamo Cherubino e quello si chiama Rubino - rispose Cherubino senza degnarsi di guardare Anselmuccio. Rubino
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. - il cavallo - disse il signor Goffredo, dopo che i cinque quadrupedi si furono ritirati - è molto utile all'uomo: quasi per un misterioso istinto
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l'esercizio - disse il signor Goffredo. I leoni, pure ruggendo e minacciando, fecero salti, camminarono sulla palla, si fecero baciare e frustare dal loro
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Riconoscenza e castagnaccio. - Tu non sei stato riconoscente con me - disse Sergio ad Anselmuccio. - Quando? - Quando il nostro compagno Stefano, che
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la zampa sulla lettera N, e tutti rimasero stupefatti. - Ancora! - gridò il direttore. - I - disse un'altra voce. Di nuovo l'asino posò la zampa
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signor Goffredo, prendendo per mano Sergio, disse: - Signor maestro: lei racconterà perchè Balilla ha tirato il primo sasso: e vedrà che tutte queste
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sa mai. Sorvegliamolo noi. E Marino disse: bisogna rendersi utili alla patria. Un po' scherzavano, un po' facevano sul serio. Cominciarono ad
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ancora tenero facendolo ondulare come una maretta. - Si, questo è grano - disse il signor Goffredo - Tornate indietro! Guai a chi di voi si permette di
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I due contadini discutono. - Tu sei un testone - disse Fafòn mentre i nostri ragazzi dietro l'albero si turavano la bocca con la mano per non ridere
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. Ora c'è la Carta del Lavoro. Che cosa è questa Carta? - disse con compiacenza Fafòn - È l'intervento dello Stato. Lo Stato fascista ha imposto questa
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