Il libro della terza classe elementare
Ma se affonda - chiese sottovoce Cherubino - non sarebbe meglio che quella bottiglia se la bevessero loro? Il signor Goffredo non fece in tempo a
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fatto quello che ho potuto, con tutte le mie forze. Sono in quarta. Dopo dieci minuti salta fuori di corsa Cherubino gridando: - Sono promosso! Sono
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- disse il signor Goffredo - oggi è domenica. - Di domenica non sì lavora! - esclamò con grande entusiasmo Cherubino, che (lo conoscete) aveva una grande
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IL SIGNOR GOFFREDO RACCONTA. Così i nostri personaggi, il signor Goffredo, Minghin, Fafòn, Sergio, Anselmuccio e Cherubino, si accomodarono sotto
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sapete che la trebbiatrice... - Ma non bastava una sola biatrice ? - domandò ingenuamente Cherubino, che come al solito era rimasto un po' distratto
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: eppure erano state quelle formiche a costruire e a dar vita a quel buon colosso! Ecco che cosa vogliono dire l'ingegno e la volontà! (Impara, Cherubino
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zoppo sarebbe stato il primo a farsi marinaio. Cherubino preferiva la terra ferma. Sergio gli studi. Per evitare la folla i nostri amici presero per
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trinchetto di una nave, che hai la gamba zoppa? - Magari.... Sono nato così. - Poverino. E tu? - domandò rivolgendosi a Cherubino. - Io... io
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Anselmuccio e Cherubino erano come suoi figli) la semplice e dolce vita dei pastori: e li condusse in una prateria, presso la città, ove erano molti
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Cherubino. La domanda era veramente imbarazzante, giacchè il latte era davvero tiepido e odoroso. Come odorose furono le grandi fette di pane casareccio che
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ragazzi guardarono contenti di assistere a quello spettacolo così primitivo, ma nello stesso tempo eterno. Anche Cherubino, che si era arrampicato
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- finì col dire Martino e andò ad abbracciare Lico che mugolò di piacere. Tutti erano pensosi al mistero di quella bestia, quando Cherubino domandò: - E
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PORTA PIA. Accadde questo fatto. Cherubino, voi lo sapete bene, era tanto somaro quanto presuntuoso e quindi non si fidava mai delle parole di quelli
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viaggio all'estero - disse Anselmuccio con malizia a Cherubino. - Sei stato nella Città del Vaticano! Il signor Goffredo, intanto, raccontava la
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ometto bianco, dalle ciglia nere, un occhio storto, in maniche di camicia. Cherubino l'aveva scambiato per il guardiano: invece l'ingegnere era
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? - domandò Cherubino quando la nostra comitiva si allontanava.
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Vittorio Veneto. Ripetetelo, Sergio, Anselmuccio, Cherubino. I ragazzi ripeterono: È stata l'Italia a vincere la guerra, con la battaglia di Vittorio
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I calcoli di Cherubino. Prima di seguitare a raccontarvi quello che accadde fra i due scolari nel piazzale di Porta Pia, vi voglio dare qualche
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Cherubino non ci è riuscito. - È un conto che non si può fare - disse Cherubino un po' preoccupato. - Che cosa è che non si può fare? - domandò una
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mio nome». Il che vuol dire, bambini miei, che è un nome onorato. É il professore Goffredo Riga. Quando Sergio, Cherubino e Anselmuccio entrarono con
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- disse Chérubino - è vero. Sergio guardò Cherubino con molta allegria e gli volle un gran bene. - Chi comandava quell'esercito? Chi lo sa di voi
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e la torcia dall'altra? Non era come le scimmie che hanno quattro mani - chiese Cherubino per non essere da meno degli altri nelle domande. - Avrà
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. Terminato il racconto, il signor Goffredo si accorse che Sergio era pensoso, che Anselmuccio piangeva e Cherubino stringeva i pugni.
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volevi che mangiassimo prima di mezzogiorno? Cherubino più istintivo gridò: - Io ho fame! - fingendo uno sbadiglio. Poi aggiunse un'orribile bugia
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rimasta senza testa. Chi gliel'aveva tagliata? - domandò Cherubino, - I comunisti. - Io ho sentito parlare dei comunisti, ma non so che cosa siano - disse
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Cherubino non è molto comunista. - Fa conto: tu copi il problema di aritmetica che ha svolto Sergio con fatica. Il maestro ti chiama e con faccia
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prego, ragazzi, state di buon umore: non fare quella faccia Sergio, e tu Anselmuccio non battere il bastone, e tu Cherubino non morderti le labbra.
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signor Goffredo a Sergio, ad Anselmuccio e a Cherubino è davvero l'amico dell'uomo, come da tanto tempo si dice. Ha gli occhi proprio degli uomini
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LETTURE. SORGE IL SOLE Pag. 5 COMPAGNI DI SCUOLA 11 LA CASA DEL DUCE 9 A Scuola (versi) – MARINO MORETTI 12 PORTA PIA 13 I calcoli di Cherubino 15
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- disse Anselmuccio ridendo. - No! io mi chiamo Cherubino e quello si chiama Rubino - rispose Cherubino senza degnarsi di guardare Anselmuccio. Rubino
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dignità sui loro sgabelli variopinti. - Dimmi - mormorò Anselmuccio a Cherubino - tu, armato, ci entreresti in quella gabbia? Cherubino rimase un
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è quasi il doppio di Cherubino, ti voleva dare molti pugni. - Non bisogna rinfacciare le proprie buone azioni - fece osservare il signor Goffredo. Ma
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sapiente. Perchè mi dànno sempre dell'asino se esso è sapiente? - domandò Cherubino. - Tu sei un asino ignorante. - Ma asino è sempre asino. - Quello
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Le disgrazie di Cherubino. Non è tutta colpa sua, di Cherubino Angeli, se non è, come già sapete, un bravo ragazzo. In parte è stata la natura a
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momento intorno a Sergio: sono i suoi compagni della seconda classe, tutti come lui promossi alla terza, compreso il ripetente Cherubino Angeli che
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Cherubino, il quale lanciava sassi contro un lampione, cercando di rompere le lampadine. - Male! - esclamò. Tutti rimasero in silenzio. - Allora perchè
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. - E perchè non si ribellarono? - gridò con voce altissima Cherubino. La sua voce si udì anche lungo i corridoi. - Come potevano? Non erano armati. - I
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. Dalla sua finestra, mentre la mamma faceva in casa le pulizie e preparava le buone cose per la Pasqua, ella sentiva Cherubino che, schioccando la lingua
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All'uscita di scuola, Cherubino e Sergio, dovendo fare un tratto di strada insieme, cominciarono a raccontarsi dove avevano passato le vacanze: e
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campi, si fà amicizia, non solo, ma sono quelli del luogo che cominciano a burlarsi degli altri. C'è, per esempio, Cherubino che si ferma a bocca
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La spiga. In quel momento Anselmuccio, fregandosi il braccio si mise a gridare, con ridicoli contorcimenti di solletico. Cherubino volse il viso da
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Sergio, Anselmuccio e Cherubino tesero l'orecchio. Il signor Goffredo aveva capito che si trattava fra quei contadini di una discussione innocente ed
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bove. - Fra noi uomini si dice testone a quelli che non capiscono niente o non vogliono capir niente. Non a quelli che hanno la testa grossa. (Cherubino
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