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Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

205589
Garelli, Felice 50 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

coltivatore che li ottiene con le sue fatiche: è perciò desso che fa vivere il mondo. 3. La terra, abbandonata a stessa, inselvatichisce e si copre

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sarchiatura; e con quelli di maggese, se i primi non bastano a purgarlo da quel flagello. 2. Chiamasi sarchiatura l'operazione di rinettamento della terra

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si ricorre al maggese. Il maggese è un lavoro destinato a lasciare il terreno improduttivo, per un tempo più o meno lungo. È completo il maggese, se

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fanno buon lavoro, ma lungo, e costoso. Re degli strumenti agricoli è l'aratro: e tu ne esaminasti la particolare struttura. L'aratro chiama dietro

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avrai preparato una conveniente abitazione alle piante. Ma non bastano i lavori, da soli, a farti ottenere abbondanti raccolti. Se per alcuni anni di

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. Il fusto, nell'allungarsi, o si mantiene semplice, o si ramifica, e fa chioma. Se resta verde, e tenero, forma le piante erbacee; se si converte in

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fa la buona bestia, e fa pure il buon concime.» Se tu porti della segala al mulino, il mugnaio non ti dà farina di grano. Gli animali fanno come il

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7. Concimaia. 1. Non basta produrre molto concime, bisogna anche saperlo ben conservare. Perciò va collocato in luogo opportuno; e se ne deve

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fermentazione, manterrai il letame sempre umido, bagnandolo di sovente col liquido della fossa, e, se questo manca, con acqua del pozzo. Ogni strato

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concimaia riparata dal sole, e munita di cisterna; comprimerlo bene, bagnarlo sovente, e coprirlo di terra. Infine, se le terre si vogliono produttive, e

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bucato. Esse costano di meno, ed hanno azione meno energica e corrosiva, che le vergini, o vive. Se ne spandono circa 200 miriagrammi per ettaro, e la loro

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6. Sovesci. 1. Se la stalla non basta alla concimazione delle terre, si può ricorrere con molto vantaggio alla pratica del sovescio. Essa consiste

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all'aria, e al sole, perdono molto di loro bontà. Se questo lavoro non si può far subito, giova coprirli almeno d'uno strato di terra, o, meglio, di

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4. Funzioni delle piante. Germogliamento. 1. La vita delle piante comincia nel seme. Se metti un seme di fagiòlo, o d'altra pianta, in terra smossa

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sono gli alimenti più necessari alle diverse specie di piante coltivate. A queste mescolanze si dà il nome di concimi chimici. 2. Se ne preparano di

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granelli, o semi. Il frutto maturo secca, o marcisce; e così mette in libertà i semi, i quali si spandono da sul terreno, come avviene delle piante

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la nuova pianta, oppure le si fa mettere radice in posticcio, o vivaio; poi si trapianta. Questa tàlea con radici si chiama barbatella. Se non si

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nutre da , per mezzo delle radici che succhiano nel terreno, e delle foglie che respirano, e traspirano nell'aria; 3° Della fruttificazione, in cui

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1. Ogni pianta ha il suo clima. 1. Se vai in paese alquanto lontano dal tuo, o più caldo, o più freddo, o più umido, trovi coltivazioni dominanti

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a far germogliare un seme. Due altre condizioni abbisognano ancora pel germogliamento: l'aria e l'acqua. Se manca una delle tre condizioni, il seme

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5. L'acqua che fa bene e quella che fa male. 1. L'acqua del terreno è viva, o morta. È viva se corre, e si rinnova; è morta se ristagna, per difetto

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. Devi sapere se le nebbie, e le pioggie sono frequenti, e in quale tempo; se cade molta o poca neve, quando viene, e quanto sta sul terreno; se la

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che porta nell'umidità dell'aria, giova, o nuoce alle piante. Tutte queste ricerche sarebbero inutili, se tu, nel coltivare la terra, volessi

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prodotti utili all'uomo. Qualunque terreno coltivabile non è ugualmente adatto alle varie piante che si coltivano. Se vedi crescere diverse piante in

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principalmente da quelle che si trovano in esso prevalenti. Se la materia che predomina è sciolta, gli dà scioltezza; se è compatta, gli dà compattezza

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' acido, come si suole chiamare, e perciò nocivo alle piante coltivate, se prima non si corregge l'acidità di esso e la terra che lo produce. DOMANDE: 1

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sole, e spandono nell'aria miasmi assai funesti alla salute dei poveri coltivatori. 2. Il risanare queste terre, dando scolo alle acque, se si può, è

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scuro. Se versi su queste terre un po' d'aceto, li vedi bollire tanto più vivamente, quanto più c'è materia calcare. 2° Gli argillo-sabbiosi, i quali

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9. I migliori terreni. 1. Raramente i terreni coltivabili sono formati per intiero, o quasi, di argilla, o di sabbia, o di calcare. Se fossero così

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l'argilla, il calcare, la sabbia. Si dice permeabile, se si lascia penetrare dall'acqua; impermeabile, se non la lascia passare. Capisci che sarà

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erba medica e di lupinella. Le terre sabbiose, sane, si attagliano alla segala, all'avena, all'orzo, al trifoglio bianco; se profonde, al ciliegio, al

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mezzana consistenza, ossia nè compatta, nè sciolta. Ben di rado i terreni, quali sono in natura, presentano queste condizioni. Se dunque li vuoi capaci di

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piccola, del trasporto, dello spandimento, e dei lavori necessari ad ottenere una buona mescolanza. Bisogna tener conto di queste difficoltà, e vedere se

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correggere il suolo per mezzo del sottosuolo? 2. Un terreno argilloso come si può correggere da ? - Che cosa è, e come si eseguisce, la torrefazione?

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4. Applicazione della marna. 1. Il correttivo più generalmente applicato, e il più efficace, è la marna. E può riuscire anche poco dispendioso, se si

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pietre a mano, o spezzandole col piccone, o facendole saltare, se molto grosse, con la polvere da mine. Dove abbondano, si tolgono almeno quelle che

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mezzi diversi, appropriati alle diverse cagioni di acquidosità del terreno. Se l'umidità proviene da acqua la quale ristagna per la irregolarità della

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primo è il più comunemente usato; e riesce bene, se il suolo non è affatto impermeabile, e se i fossi sono tracciati in convenienti direzioni, numerosi

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radici più carnose. Se tu osservi nello stato selvatico il fiore della rosa, i frutti del pero, e del pesco, la foglia del gelso, la radice della carota

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di un fondo. Se si volgessero all'irrigazione i molti fiumi, e torrenti che discendono dagli Apennini e dalle Alpi, e dai monti delle nostre isole, se

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correggono, e migliorano, se vi ha il tornaconto di farlo. Se peccano per sovrabbondanza di argilla, di sabbia, o di calcare, si aggiunge quella sostanza

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, con opportuni correttivi, sano e fresco un terreno che già di per non lo sia. Ora vediamo come si renda anche soffice, e netto dalle male piante

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dicesi, sono impermeabili; e sai che il troppo umidore le rende fredde. Se tu le smuovi profondamente nel sottosuolo, le risani, liberandole

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guardare alla profondità del suolo arabile, e specialmente alla natura del sottosuolo. 2. Se il terreno coltivabile è buono e profondo, smòvilo pure

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il bisogno, la profondità, e la larghezza del lavoro. Se vuoi fare un'aratura profonda, innalzi l'asta di ferro, alla cui estremità inferiore si

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2. Se l'aratro è ben costrutto, e il coltivatore sa maneggiarlo bene, il lavoro riesce anche ben fatto; cioè i solchi dritti, ugualmente profondi

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inclinati. E perchè? Per poter fare un lavoro più o meno superficiale. L'erpicatura riesce più profonda, se i denti sono inclinati verso il tiro; più

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germogliare, e per crescere: l'umidità dal basso risale alle piante. Se il terreno superficiale è sciolto, smosso, l'umido discende in parte negli

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perderebbero, se tu non comprimessi il terreno, per riavvicinarlo alle radici. La terra smossa in breve si assoda; indurita dalla pioggia, fa una crosta

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forti radici; crescono vigorose; rubano il posto alle piante buone; divorano il nutrimento preparato per esse. Perciò, se non curi di distruggerle in

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