Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura
FELICE GARELLI IL GIOVINETTO CAMPAGNUOLO PRIME NOZIONI DI MORALE, DI IGIENE E D'AGRICOLTURA per le scuole primarie rurali II. AGRICOLTURA TORINO
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principii d'una pratica ragionata; segna la via, facile e piana, per aumentare i prodotti delle terre, e quindi migliorare la condizione dei coltivatori
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FELICE GARELLI IL GIOVINETTO CAMPAGNUOLO PRIME NOZIONI DI MORALE, DI IGIENE E D'AGRICOLTURA PER LE SCUOLE PRIMARIE RURALI II. - AGRICOLTURA. TORINO
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14. Strumenti per nettare il terreno. 1. Il rinettamento del terreno si fa a mano con una piccola marra o zappino, fig. 11, e col sarchiello, fig.12
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si ricorre al maggese. Il maggese è un lavoro destinato a lasciare il terreno improduttivo, per un tempo più o meno lungo. È completo il maggese, se
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avrai preparato una conveniente abitazione alle piante. Ma non bastano i lavori, da soli, a farti ottenere abbondanti raccolti. Se per alcuni anni di
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punto di separazione, rasente terra, del fusto e della radice, dal quale cioè si dipartono, per dirigersi l'uno verso il cielo, e l'altro nel terreno
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bene; quindi ad applicarlo con giudizio alle terre. 2. Per ottenere un buon concime, bisogna nutrir bene gli animali che lo producono. «La buona greppia
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tettoia, anche di paglia, per riparar il concime dagli ardori del sole che lo essicano, e dalle pioggie che lo dilavano. Per lo meno sia ombreggiato
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decomposto, per lunga fermentazione, finisce con perdere molte materie utili, e scema di efficacia. Per ottenere un buon concime, segui questi consigli. 2. Il
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perciò non ritornano al terreno. È dunque chiaro che lo stallatico non può, da solo, rimborsare alla terra tutto il suo credito. 2. Per fare una piena
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2. Concimi minerali. Calce. 1. La calce si dà alle terre che ne mancano. Ed è un concime buono per la vite, pei cereali; ottimo per le leguminose
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bucato. Esse costano di meno, ed hanno azione meno energica e corrosiva, che le vergini, o vive. Se ne spandono circa 200 miriagrammi per ettaro, e la loro
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granturco e di altre piante coltivate, dai sermenti della vite, da cannucce, da felci, e da altre piante selvatiche e palustri. Per aiutarne la
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8. Escrementi umani. 1. L'ingrasso umano, o cessino, ha un'azione molto energica; ed è il migliore dei concimi per quantità di materie utili che
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9. Escrementi ovini. 1. Il concime ovino è tre volte più forte, a volume uguale, del letame; ma è di poca durata. Per evitare le spese di trasporto
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riporre entro una fossa, e cuoprire di calce viva, per affrettarne la scomposizione; e dopo un certo tempo si adopera per concime, mescolata con cinque o
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11.Concimi misti: composte e terricciati. 1. Le composte sono il miglior mezzo per sostenere la fertilità della terra, in difetto di concime. Esse
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necessarie alla buona nutrizione delle singole piante, e mancanti, o scarse nei terreni, su cui queste si vogliono coltivare. Così nel concime per le
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5. Vegetazione. Nutrizione dall'aria. 1. Finito il germogliamento, la pianta si nutre da sè, nel terreno e nell'aria, per mezzo delle radici, e delle
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esalando nell'aria, per le loro boccucce, una parte dell'acqua; onde il succhio che rimane, si fa più consistente. Vuoi convincerti di questa funzione delle
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8. Moltiplicazione delle piante. 1. Tutte le piante si riproducono per seme. E al seme ricorre l'agricoltore per coltivare la maggior parte delle
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nutre da sè, per mezzo delle radici che succhiano nel terreno, e delle foglie che respirano, e traspirano nell'aria; 3° Della fruttificazione, in cui
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3. Il calore vuole l'acqua per giovare alle piante. 1. Ti dissi che niun seme germoglia senza calore: ora aggiungo che il calore, da solo, non basta
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7. Osservatore e non profeta. 1. Per scegliere le coltivazioni più confacenti al clima, bisogna che tu osservi dapprima e conosca le vicende di esso
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Riassunto. L'agricoltore non può far nulla per mutare le vicende delle stagioni. Al sole, alle pioggie, al vento non si comanda. Il tempo bisogna
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pagano le spese. 2. Le terre non son da per tutto le stesse: ve ne ha anzi di tutte qualità: ricche, povere, aride, fresche; buone pei cereali, o per
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proprietà dell'argilla che vi predomina. Sono compatti, e tenaci. Secchi si imbevono dell'acqua di pioggia, di neve, e la ritengono per molto tempo. Umidi
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soffrono meno che negli argillosi gli effetti del gelo, e maturano più presto i frutti; ma vi patiscono la sete, e la fame. Quindi per produr bene, vogliono
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con altre. Per esempio, fra i terreni argillosi tu trovi i seguenti: 1° Gli argillo-calcari, detti anche marne, di colore vario dal bigio al bleu
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(fagiuoli, ceci, fave, ecc.), la vite, l'olivo, il pero, ecc. Per le foglie il gelso,il tabacco, ecc. Pei fiori lo zafferano, il lùppolo, ecc. Per le radici
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9. I migliori terreni. 1. Raramente i terreni coltivabili sono formati per intiero, o quasi, di argilla, o di sabbia, o di calcare. Se fossero così
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guardatura, o esposizione, e non l'avrai esaminato anche addentro, per conoscerne la profondità, e la qualità del letto su cui riposa. Non fermarti dunque
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migliori per la coltivazione sono formati principalmente di sabbia, e argilla, in parti quasi uguali, con alquanto di calcare, e di terriccio. Per
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fare per ottenerli? Alle piante, che hai scelto, devi preparare una buona stanza, e un buono alimento. Alloggiandole bene, e nutrendole bene, n'avrai
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2. Ammendamenti. 1. Si chiamano ammendamenti, o correttivi, i miscugli, le aggiunte, o le sottrazioni, che si fanno in un terreno, per correggerne i
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sterro sono sempre costosi; ma il più delle volte il guadagno, che n'ha il terreno, supera di molto la spesa. 3. Per riempiere estese bassure, o
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9. Modi di irrigazione. 1. L'acqua per l'irrigazione si deriva da fiumi per mezzo di chiuse, o traverse; da canali per mezzo di bocche, o partitori
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correggono, e migliorano, se vi ha il tornaconto di farlo. Se peccano per sovrabbondanza di argilla, di sabbia, o di calcare, si aggiunge quella sostanza
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, con opportuni correttivi, sano e fresco un terreno che già di per sè non lo sia. Ora vediamo come si renda anche soffice, e netto dalle male piante
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senza tema di addentrarti troppo. Ma se è sottile, esamina prima il sottosuolo, per giudicare se ti convenga intaccarlo, o no; e se ti convenga
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lavorano a porche i terreni molto sottili, per crescere lo spessore dello strato coltivabile, e i terreni compatti ed umidi, per dare più facile
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dell'anello; se vuoi prendere meno terra, fissi l'asta ai denti di sinistra. 4. La stiva, posta in fondo al bure, serve al lavoratore per dirigere
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senza orecchio; per terre compatte, o leggere; per lavori profondi, o superficiali. Quindi il coltivatore può scegliere l'aratro che più conviene alla
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, i semi, e le piante, non trovano buona stanza per svolgersi, e prosperare. Prima di seminare, bisogna rompere le zolle, e ragguagliare la superficie
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l'effetto che si vuole ottenere. Per terre compatte l'erpice ha un telaio pesante, e denti di ferro, o acuminati, o taglienti, come il coltro
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10. L'erpice chiama il rullo. 1. Il rastrello chiama il maglio in aiuto, per rompere le zolle. Così fa l'erpice col rullo. In terre compatte l'erpice
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, per accrescere la fertilità del terreno. Dopo ciò hai seminato. Or bene: per assicurare la buona raccolta, non ti resta più nulla a fare? A questa
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sole, per germogliare. 2. Nella terra smossa, e concimata, le malerbe si trovano, come si dice, nella bambagia, per sfogarsi a loro capriccio. Mettono
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