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Risultati per: natura

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Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

205664
Garelli, Felice 15 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

avvertire alla profondità dello strato coltivabile, e alla natura del sottosuolo. Varia la forma, e anche la frequenza, e il tempo dei lavori, secondo la

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la natura dei terreni. Agli argillosi, e ai torbosi, se ne dà molto. In generale la dose varia da 3 a 5 ettol. per anno, e per ettaro. Ma si applica

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che mettono più foglie, che hanno più rapida vegetazione, e che meglio si adattano alla natura del terreno. Si preferisce nei paesi meridionali il

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acquitrinosi nemanco i prati ci reggono: là non trovi che erbe di cattiva natura. 2. Anche l'acqua che è nell'aria giova, o fa danno alle piante. Le nebbie

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prati, o per la vite, o per piante di bosco. 3. Dunque per saperle coltivare, bisogna prima conoscerne la natura, le qualità, i bisogni. Agricoltore che

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sua stessa natura, ma meno ricco di concimi, di colore più chiaro, e non intaccato dai lavori ordinari. Si dice inerte, perchè non dà un concorso

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coltivazione. Di qui la necessità di studiare la natura delle terre, prima di accingersi a coltivarle. Qualunque terreno presenta, fra i suoi componenti

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1. La buona stanza delle piante. 1. Hai studiato la vita delle piante, le vicende delle stagioni, e la natura del terreno. Fin qui fosti osservatore

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un terreno argilloso, o sabbioso, poco profondo, abbia un sottosuolo di natura contraria. In questo caso, con lieve spesa; lo si può correggere, a

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cagionato da natura compatta e tenace di suolo, vi si rimedia, in parte, con lavori a solchi profondi, e con opportuni correttivi terrosi, come già ti

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entrano liberamente. Dopo ciò tu vedi che la terra smossa cambia quasi indole, natura, e colore; si abbonisce o, come si dice, matura. Gli alimenti, che

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guardare alla profondità del suolo arabile, e specialmente alla natura del sottosuolo. 2. Se il terreno coltivabile è buono e profondo, smòvilo pure

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, anche le terre compatte, se si lavorassero più profondamente dell'ordinario. 4. Il numero dei lavori dipende dalla natura del terreno, e dai bisogni

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natura dei terreni, e dei lavori che vuol fare. Ma badi che un aratro, qualunque forma abbia, deve essere semplice nella sua costruzione; saldo nelle

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3. All'erpice si dà una forma diversa, secondo la natura dei terreni cui deve servire; secondo che questi son arati a solchi, od a piano; e secondo

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