Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura
Riassunto . . . . » 57 PARTE SECONDA PREPARAZIONE DEL TERRENO. CAPITOLO I. MIGLIORAMENTI 1. La buona stanza delle piante . . . . . » 59 2. Ammendamenti
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fanciulli. Ma la piena e fruttuosa intelligenza delle medesime non può venir loro che dalla voce del Maestro. È necessario che alla lettura d'ogni
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testo. Un vol. in-12° di 156 pag. - L. 0,80. La coltivazione della vita in Italia. Veglie del signor Lorenzo. Un vol. in-12°, 1870
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14. Strumenti per nettare il terreno. 1. Il rinettamento del terreno si fa a mano con una piccola marra o zappino, fig. 11, e col sarchiello, fig.12
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tempo ad una terra di abbonirsi, o riacquistare fertilità al contatto dell'aria, e del sole; 2° per distruggere le malerbe. Il maggese completo si applica
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avvertire alla profondità dello strato coltivabile, e alla natura del sottosuolo. Varia la forma, e anche la frequenza, e il tempo dei lavori, secondo la
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punto di separazione, rasente terra, del fusto e della radice, dal quale cioè si dipartono, per dirigersi l'uno verso il cielo, e l'altro nel terreno
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3. Concimi. 1. Tutte le piante coltivate, quali più, quali meno, spossano la terra. Portando via il grano dal campo, l'erba del prato, l'uva dalla
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come in generale si trascura il letame, che pure è una vera ricchezza del podere. L'urina è una delle parti più attive del concime. La quantità che
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6. Produzione del concime. 1. Le cure del coltivatore pel letame debbono essere rivolte prima ad ottenerlo buono, ed abbondante; poi a conservarlo
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tettoia, anche di paglia, per riparar il concime dagli ardori del sole che lo essicano, e dalle pioggie che lo dilavano. Per lo meno sia ombreggiato
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8. Conservazione del letame. 1. Il buon letame è quello che non è nè troppo fresco, nè troppo scomposto. Fresco, quale viene dalla stalla ha più
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interesse del valore del terreno e imposte . . . . . . . . . . . . . . . . L.135 Semente . . . . . . . . . . . . . . . . » 50 Lavori del terreno
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Riassunto. Ad alimentare le piante coltivate, il terreno ci rimette del proprio, e bisogna restituirglielo: altrimenti ne soffrono le coltivazioni
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contenute nella parte dei foraggi che si converte in latte, in carne, ecc. Queste sostanze, consumandosi fuori del podere, non si trovano nel letame, e
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5. Concimi vegetali. Residui di raccolte e di industrie. 1. Si può sempre avere un buon concime da foglie d'alberi legnosi, da erbacce, da fusti del
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6. Sovesci. 1. Se la stalla non basta alla concimazione delle terre, si può ricorrere con molto vantaggio alla pratica del sovescio. Essa consiste
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7.Concimi animali. Guano. 1. Il guano è sterco di uccelli marini, che si trova accumulato sovra alcune coste ed isole, specialmente del Perù. È un
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9. Escrementi ovini. 1. Il concime ovino è tre volte più forte, a volume uguale, del letame; ma è di poca durata. Per evitare le spese di trasporto
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riescono, al pari del sovescio, utilissime nei paesi meridionali, scarsi di foraggi, e di bestiame. I terricciati semplici si fanno alternando, tra loro
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produzione del letame. Come materie concimanti, supplementari allo stallatico, il regno minerale somministra la calce, la marna, le ceneri, la fuliggine, il
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7. Fruttificazione. 1. Il terzo periodo della vita delle piante è la fruttificazione, ossia la formazione del frutto, e del seme. Ricorda qui le
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radici, o dal ceppo, per esempio, del castagno, del pruno, del faggio, ecc. Si riproducono anche talune piante per tuberi, per gemme, per radici, ecc
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2. Come si impara l'arte. 1. L'arte del buon coltivatore si impara per mezzo della scienza, e della pratica. La scienza ti insegna quel che devi fare
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divide, cioè: 1° Del germogliamento, in cui la pianticina nasce, e si svolge, nutrendosi della sostanza del seme; 2° Della vegetazione, in cui la pianta si
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diverse da quelle del tuo paese. Ti par d'essere in altro mondo, e sotto altro cielo; e a credere così non sei fuor di ragione. 2. Ogni paese, e, si può
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vegetare, ossia mettere le foglie, sbocciare i fiori, e maturare i frutti. D'inverno, per mancanza del necessario calore, i semi non germogliano, e la
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: le piante non si muovono dal posto ove sono nate. Chi prepara il cibo a queste prigioniere del terreno? L'acqua, già lo vedesti: essa discioglie le
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6. I venti. 1. Nulla è più capriccioso del vento. Or leggero, or furioso; porta caldo o freddo, siccità o pioggia; attira la grandine, o la sperde
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quanto dura; in quali tempi può eseguire i lavori, ecc. Passando a rassegna le vicende del clima, tu notasti che ogni pianta ha un clima suo proprio, nel
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, o provvedergli cibo con la loro carne. Fece lo stesso con le piante: addomesticò quelle che potevano servire al suo nutrimento, all'alimentazione del
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uno stesso terreno, non devi giudicare che vivano tutte alla stessa maniera. Credi tu che tutti i pesci del mare, e tutti gli animali che vivono in un
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soffrono meno che negli argillosi gli effetti del gelo, e maturano più presto i frutti; ma vi patiscono la sete, e la fame. Quindi per produr bene, vogliono
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del sole diventano arrabbiati, s'infuocano, e bruciano addirittura le piante; onde si chiamano altresì focaioli. La vegetazione vi è bella dall'autunno
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, e prosperare. È la mescolanza, in convenienti proporzioni, della sabbia, dell'argilla, e del calcare, che fa i terreni sani, e freschi, cioè tali da
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10. Suolo e sottosuolo. 1. Lo spessore del terreno, o suolo coltivabile, varia da pochi centimetri soltanto nelle terre cattive, ad un metro e più
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guardatura, o esposizione, e non l'avrai esaminato anche addentro, per conoscerne la profondità, e la qualità del letto su cui riposa. Non fermarti dunque
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trovare sul posto, o in vicinanza, il correttivo che fa bisogno; 2° Di poterlo mescolare, e incorporar bene con la terra del fondo; 3° Della spesa, non
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quantità del raccolto. Anche ai prati l'acqua stagnante è nociva. I giunchi, e le piante acquatiche, s'impadroniscono del terreno, e ne cacciano le buone
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incagliano il passaggio dei carri, del bestiame, e fanno perdere una parte di terreno coltivabile. Quindi i fossi coperti, benchè più costosi a farli, in
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radici più carnose. Se tu osservi nello stato selvatico il fiore della rosa, i frutti del pero, e del pesco, la foglia del gelso, la radice della carota
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8. Irrigazione. Sua utilità. 1. L'aridezza del terreno nuoce alle piante, non meno dell'umidità eccessiva. L'acqua abbisogna alle piante in tutti i
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mette radici. E perchè? Perchè quella terra non ha visto nè aria, nè sole; e finchè non si sarà addomesticata sotto l'azione dell'aria e del sole
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gambe, ecc. Queste varie parti del corpo, od organi, hanno struttura diversa, e son destinate a funzioni od uffizi diversi. Anche le piante hanno organi
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guardare alla profondità del suolo arabile, e specialmente alla natura del sottosuolo. 2. Se il terreno coltivabile è buono e profondo, smòvilo pure
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4. Forma, numero e tempo dei lavori. 1. La superficie del terreno lavorato si dispone a porche, o a spianate. Le porche sono aiuole strette, convesse
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; appiana, e agguaglia la superficie del terreno. Essa fa un eccellente lavoro, e si dice con ragione che la vanga ha la punta d'oro - Una vangatura vale
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il bisogno, la profondità, e la larghezza del lavoro. Se vuoi fare un'aratura profonda, innalzi l'asta di ferro, alla cui estremità inferiore si
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del terreno. A ciò servono il maglio, ed il rastrello, maneggiati a braccio; l'erpice, e il rullo, tirati da animali. Il maglio, ed il rastrello, si
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portata nel terreno dai concimi, dal vento, dall'acqua, e dagli uccelli. Ogniqualvolta porti su la terra del sottosuolo, nascono in essa molte erbacce
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