Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene
unico figliolo, e lo mandarono in un collegio, pronti a qualunque sacrifizio per farne un prete, un medico, o un maestro. Ma Dio volle altrimenti: e qui
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vitelli sani e vigorosi, fa quel che ti dico: Nella prima settimana della loro vita làsciali colla madre; ma bada che non poppino fino a sazietà. Ingordi
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mai un guadagno, ma una perdita. Essi ignorano che «il primo guadagno sulle bestie si fa il dì della compra, con lo spendere bene; e il secondo si fa
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. Gli alimenti del bestiame si migliorano con le mescolanze, la fermentazione, la macerazione, e la cottura. Con foraggi mediocri, ma convenientemente
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, radice di genziana, la quale, come sai, è amara. Ma la genziana non dispiace al bestiame; favorisce la digestione, e caccia via, se ve ne sono, i vermi
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, dopo il pasto, od il pascolo, si disseti all'abbeveratoio. Ma bada che questo non riceva i colaticci del letamaio, o le sozzure dell'aia. Non abbeverare
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alberi, ti fai forte, agile, e destro. Ma quando sei sudato, non sedere sull'erba; non restare fra due arie; non bere acqua fredda. Se, riposando ti
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continuo lavoro, non alternato col riposo. L'arco sempre teso finisce per rompersi. Ma il lungo riposo è del pari funesto. Il sonno è padre del sonno
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, che loro fa bene; ma l'aria pura che respirano, e la libertà di muoversi come e quanto loro piace. Le giovenche aspettano con impazienza l'ora di
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, con rabbia feroce, la martella di botte, di pugni, e di calci. Ma non è senso di compassione nel cuore di quest'uomo? Le bestie son bestie: ma
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5. Un buon vaccaro vale un buon bifolco. Chi non ha amore alle bestie, non ne ha nemanco ai cristiani: lo dice il proverbio, ed è vero. Ma a trattar
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prescrizioni dell'igiene si possono riassumere in una sola - la nettezza - applicata al corpo, agli abiti, alla casa, alla cucina, alla stalla, ecc. Ma se
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lavori e nelle faccende di casa: non avviene mai che si bisticcino fra loro, o si guardino storto. Ma io ne conosco altri che non vanno guari d'accordo
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freddo, chiede un tozzo di pane e un ricovero per la notte. Tu dividi con lui la polenta, e gli fai posto nella stalla. Ma la carità non è tutta di
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rimprovero, o un castigo. Detta una bugia, ne inventano altre per nascondere la prima, e credono di farla franca. Ma la bugia ha le gambe corte; appena
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brontolone. Tutti vedono in lui questi difetti; egli solo non li vede; anzi, a sentir lui, tutti gli fanno dispetti, tutti gli vogliono male. Ma come si fa
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15. Chi è pronto all'ira è facile al male. Remigio ha cuore, e in fondo è un buon ragazzo; ma ha un difetto che guasta tutte le sue buone qualità
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di non essere visto, e scavalcò la siepe per coglierne alcune. Ma nel punto che stava per spiccarle dall'albero, gli vennero giù due legnate sulle
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19. Le gioie del lavoro. Per un bravo giovinetto il lavorare non è fatica; è un dovere, ma è anche un piacere. Dopo una giornata bene spesa nel
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20. Il premio del lavoro. Dio ci obbliga tutti al lavoro; ma ci fa trovare in esso una sorgente di felicità e di benessere per noi e per le nostre
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21. Le conseguenze dell'ozio. Anche Tonio era un proprietario agiato e benestante; ma, per sua disgrazia, quanto a lavorare fu il rovescio della
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nome di Dio, e finiscili ancora col suo nome. La preghiera sia pur breve, ma divota, fervorosa, fatta proprio col cuore. Pregando pensa che parli con
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l'adempimento d'ogni nostro dovere. Ma il luogo specialmente destinato per onorare e pregar Dio è la chiesa. Quella è la sua casa, luogo di pio raccoglimento, e
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23. Il buon uso del tempo. Il tempo è un tesoro che non costa un soldo; ma se lo perdi, non lo puoi comprare, neppure a pagarlo un milione. Il tempo
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troppo vino bevuto, gli dolevano la testa e lo stomaco. «Pazienza, disse Matteo, oggi mi riposo, seminerò domani». Ma il domani cominciò a piovere, e la
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ranocchi. Ma Cecco, comperando quella terra, s'era proposto di trarne buon partito; e vi riuscì. Nettò il campo dalle pietre, e ne fece un fruttetto
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29. Una lezione ben data. Il grillo non ha il giudizio della formica e dell'ape. Al contrario è uno spensierato, che si dà bel tempo nell'estate, ma
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istruttivo o morale, e vi si ragiona sopra. Così le ore fuggono, come fossero minuti. Ma la giornata non finisce senza una qualche opera buona: si ricorda
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poi non costa nè privazioni, nè sacrifizi. Ma quest'abitudine va presa fin da giovane. È alla tua età che si deve imparare a spendere con giudizio, e a
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necessario alla famiglia, ma non più, e non meno del necessario. Menico, per sua disgrazia, non ha regola. Il danaro gli scappa dalle mani, come l'acqua
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essere un galantuomo; ma ti è necessaria a farti voler bene dalle persone con cui tratti. Se sei ruvido come una grattugia, se pungi come un'istrice
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34. Tommaso vorrebbe andare in America. Non si può dire che Tommaso sia un cattivo figliolo; ma è verissimo che non ha gran voglia di lavorare. Il
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35. Tommaso lascia la zappa e se ne trova male. Tommaso non pensò più all'America; ma la vita del coltivatore gli pareva pur sempre una dura vitaccia
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36. Tommaso ritorna alla zappa ed è contento. Tommaso nella città trovò del buono; ma trovò anche del brutto assai, e per suo conto vi imparò molte
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imparato l'alfabeto, non ha da mettere bocca in tutto, e far lo sputasentenze per diritto e per rovescio. Ma poi che il contadino debba restare sempre
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dritto sulla buona via, regola la sua industria, le vendite, e le compre sulla base del tornaconto. Ma per conoscere se dalle sue operazioni ricavi un
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lavoro per terre lontane, ma la sua famiglia, il suo campicello, i suoi monti, la chiesuola del suo villaggio gli stan nel pensiero e nel cuore. Sogna
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instancabile, si procacciò una bella fortuna, e sa farne buon uso. Egli è largo del suo ai poverelli, ma la carità sa farla a tempo e luogo; la rifiuta al
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. Ma chi potrebbe ridonargli l'amor del padre e della madre? Povero Carluccio, fa proprio pietà!
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il sèdano; lega i gambi della lattuga: si scolorano e si fanno bianchi, come li vogliono i signori; ma pèrdono anche nel buon sapore. Così ancora i
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salute. Ma la nettezza del corpo è anche immagine della purezza dell'anima: chi è puro dentro, ama la nettezza anche fuori.
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altri che si lavano con la punta delle dita, con una sola mano, come fanno i gatti. Ma fossero puliti come i gatti! Il gatto ama la nettezza: tutti i
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, ristora dal caldo, riposa dalla fatica, dà appetito. Ma guàrdati bene dal gettarti nell'acqua sudato, o poco dopo il pasto: ti prenderesti un malanno
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forze. Gli adulti mangiano per conservare il vigor del corpo e la salute. Oziosi e lavoratori mangiano tutti. Ma chi lavora ha il diritto di mangiare
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, ecc. son la carne del povero; e infatti nutriscono più del pane; ma vogliono esser cotti bene, perchè si digeriscano facilmente. Pel montanaro, che non
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3. Mangia bene. Fra tanti cibi, passati a rassegna, c'è da scegliere quanto si vuole, e mangiar bene. Ma fa la scelta chi può; e tu non puoi: sulla
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4. Bevi poco. Un po' di vino fa bene, specialmente agli adulti, e ai vecchi; dà vigore al corpo, rallegra il cuore, e lo spirito. Ma alla tua età se
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, o in ferro, o ghisa; ma bada che lo smalto, onde son rivestite, sia duro, liscio, e non si stacchi facilmente. Lo smalto che si mostra poco
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ragazzi. Gli operai, e i contadini, non si contentano più di fumare; prendono anche l'abitudine pessima, schifosa, di masticare il tabacco. Ma perchè si
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golosità, ma vera economia. Il buon lavoratore più mangia, e più lavora. Al contrario ti fu raccomandato di bere poco vino, e di astenerti dai liquori
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