Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene
diventare uomo, a farti cioè onesto, utile a te stesso, alla famiglia ed al prossimo. Interroga sempre la tua coscienza, esegui i suoi consigli, se vuoi
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premuroso di alleviare ai genitori le fatiche, quanto meglio poteva; si alzava presto al mattino, aiutava la mamma nelle faccende di casa, accudiva
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come sono, e ancora deboli di stomaco, possono farne indigestione da morire. Quando li avrai separati dalla madre, a questa li condurrai solamente al
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3. La razione degli animali adulti. Si dice razione la quantità del nutrimento giornaliero che si dà al bestiame. La razione, perchè sia buona e
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del vino, e si gettano al letamaio. Altrove si apprezzano molto e, prima che vadano a concimare la terra, si dànno per nutrimento invernale al bestiame
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disturbo, gli alimenti ordinari si rendono più piacevoli al gusto, più salubri e nutritivi. Anche gli alimenti mediocri si possono convertire in buoni cibi
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tinelli, od altro recipiente, vi si versa acqua salata e calda; si rimescola e si copre. Dopo ventiquattro ore il foraggio ha fermentato, e si dà al
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, radice di genziana, la quale, come sai, è amara. Ma la genziana non dispiace al bestiame; favorisce la digestione, e caccia via, se ve ne sono, i vermi
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mai gli animali in stagni di acqua impura, torbida, o guasta. Tu esporresti il bestiame al pericolo di gravi e micidiali malattie. Quando vedi un
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12. Governo giornaliero del bestiame. Non mi resta più che a dirti come devi regolare i pasti, e la pulizia del bestiame. D'inverno darai al bestiame
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. Da ultimo notasti le cure giornaliere che si debbono usare al bestiame.
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. Più si dorme più si diventa sonnacchiosi, pigri, e il corpo si infiacchisce. L'inerzia snerva, e rende impotenti al lavoro. Sàppiti dunque regolare
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volentieri, od è ferito, e gli presta le cure necessarie. Al pascolo sta in continua vigilanza. Impedisce che le bestie si battano fra loro; che si
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, ed alterni. La fatica soverchia logora le forze, e il riposo prolungato le infiacchisce. Conseguenza d'entrambi è l'impotenza al lavoro. Ciò è vero
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come questo tesoro si accresca, e si conservi. L'osservanza delle regole ch'essa prescrive non è punto difficile, nè incomoda, e reca, insieme al
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fino a casa. Caterina giace in letto da più anni; è paralitica; le sue gambe son come morte. È sola al mondo, e non possiede nulla. Tuttavia non è mai
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tutto; perchè ogni cosa parla di Dio ai nostri occhi, al nostro spirito, al nostro cuore. Alza gli occhi al cielo: vedi il sole, la luna, le stelle
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mai al genio degli altri, pretende che tutti facciano a modo suo; è prepotente coi fratelli, con le sorelle, coi compagni; è un attaccabrighe e un
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15. Chi è pronto all'ira è facile al male. Remigio ha cuore, e in fondo è un buon ragazzo; ma ha un difetto che guasta tutte le sue buone qualità
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16. I buoni e i cattivi compagni. Chi trova un buon compagno, un buon amico, trova un tesoro. È buon amico chi ti vuol bene, e ti consiglia al bene
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essere contento? «Quanto guadagni al giorno? «Tre lire. «E bastano per te e per la tua famiglia? «Altro che bastano: mantengo la moglie e tre figlioli, e
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20. Il premio del lavoro. Dio ci obbliga tutti al lavoro; ma ci fa trovare in esso una sorgente di felicità e di benessere per noi e per le nostre
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stare con le mani in mano e con la pancia al sole, mangia quel che ha, e finisce come Tonio.
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l'ozio si empie di vizi, come l'acqua stagnante di insetti schifosi. L'ozio fa al corpo ed all'anima ancora peggio che il riposo all'acqua e la
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. Mentre stava per recarsi al campo venne un compare, che l'invitò ad andare con lui al mercato. Matteo esitò alquanto, poi pensò: «un giorno prima o
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s'incontrano. Se il lavoro che hai da fare è lungo e pesante, non potrai finirlo nè in un giorno, nè in due; ma vi arriverai al fine, se tutti i giorni
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28. Impara dalla formica e dall'ape. Sii previdente; fin da giovane pensa all'avvenire. Chi lavorando non pensa al domani, confida troppo nel tempo
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29. Una lezione ben data. Il grillo non ha il giudizio della formica e dell'ape. Al contrario è uno spensierato, che si dà bel tempo nell'estate, ma
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5. La domenica. La domenica è giorno del Signore; e il Signore vuole che si consacri al riposo e alla preghiera. Come è desiderato questo giorno! Fin
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per la povera gente, cui giova ben altrimenti che il Monte di pietà. E dov'è questa Cassa? L'hai sull'uscio di casa, al vicino uffizio postale. Ora
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parla, risponde asciutto ed aspro. Se t'incontra per via, passa duro e non ti dà il «buondì»; si tocca appena il cappello passando innanzi al Parroco
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signore; fa baldoria tutto il giorno, e la continua magari al lunedì: ciò vuol dire che fa bei guadagni, e sta bene». Perciò Tommaso prese il partito
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ritornarvi. Al rivedere la famiglia, i parenti, gli amici, che festa! Che baci! Che strette di mano! Fin gli animali, i campi, gli alberi, tutto a te
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figlioli che riescono male. Dunque tuo primo dovere è quello di essere onesto, e virtuoso. Un paese s'arricchisce, e prospera, se tutti lavorano; al
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bene al suo prossimo, quante volte ne ebbe occasione. E queste occasioni furono tante, si può dire, quanti i giorni della sua vita. Lavoratore
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6. I genitori. Se ti domando, o giovinetto: quali persone ami di più al mondo? io già indovino la pronta risposta del tuo cuore, e della tua
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sano? Quale tesoro sia la salute, si aspetta a conoscerlo, dopo che si è perduta: quando una malattia ci fa impotenti al lavoro, inutili a noi, e di
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bragia, e al mattino la trovarono morta. Bada dunque a rinnovare l'aria nelle stanze abitate; apri spesso porte e finestre, lascia entrare liberamente
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luogo innondato dalla luce del sole. Al contrario, intristiscono e perdono i bei colori, se crescono all'ombra. Metti una pianticella in una camera buia
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vivere lungamente sopra la terra». Guai a chi trasgredisce il comando di Dio! Guai al figliolo che dà dispiacere ai genitori, e non li rispetta come deve
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. Forse che le bestie han bisogno d'un'aria sì calda e soffocata? Al contrario, ne soffrono anch'esse; e tratto tratto, con certi sospironi lunghi
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al bel mezzodì; da varie finestre riceve abbondanza di luce; ha dinanzi l'aia col pozzo; l'orto di fianco, e il letamaio di dietro, a mezzanotte. La
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, inesperto al nuoto, si annegò; e di Gian Pietro che, quantunque fosse buon nuotatore, se la vide brutta assai, quando volle gettarsi nell'acqua, poco
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; la polvere sui mobili; i vetri rotti; i letti non rifatti da più giorni; odor di muffa e di rinchiuso in ogni parte; il letamaio accanto al pozzo; e
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4. Bevi poco. Un po' di vino fa bene, specialmente agli adulti, e ai vecchi; dà vigore al corpo, rallegra il cuore, e lo spirito. Ma alla tua età se
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altri, il peccato di gola. Se nella scuola, sovra una carta murale, fossero disegnate, e colorate al vero, tutte le specie e varietà di funghi, tu
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7. Prime cure agli avvelenati dai funghi. I segni di avvelenamento prodotti dai funghi sono: nausee, bruciori o peso al ventricolo; indi sforzi di
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8. Sta in guardia col vasellame di cucina. Le famiglie campagnuole povere usano per la cucina stoviglie di terra cotta; e fanno benissimo. Al
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perchè il tabacco ha in sè una dose di veleno. Non è vero che il tabacco rende più facile la digestione. Al contrario la disturba, e disturba altresì
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golosità, ma vera economia. Il buon lavoratore più mangia, e più lavora. Al contrario ti fu raccomandato di bere poco vino, e di astenerti dai liquori
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