Il divenire della critica
Con la scomparsa, avvenuta quest’anno (1968) di Lucio Fontana, si è chiuso per la storia dell’arte visuale italiana e europea un periodo di tempo
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suo operare e quando si sia potuto sottolineare a sufficienza l’apporto dato dall’artista al generale evolversi dell’arte visuale in Europa.
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secolo: attraverso un netto rifiuto del «quadro da cavalletto», attraverso la proclamazione programmatica d’una necessaria emancipazione dell’arte visuale
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«strutture primarie» che dovevano, negli anni successivi (1966-68) assumere un ruolo così preponderante nel panorama dell’arte visuale internazionale.
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il metodo per condurre ad un fine visuale, che l’espressione da tale fine suscitata.
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l’arte visuale contemporanea minacciava di mercificarsi pericolosamente in seguito al boom economico-mercantile di quegli anni, ecco che si veniva
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E, dietro al contenutismo, ci sono altri elementi che s’identificano con il rapporto tra invenzione figurale e pregnanza visuale, tra accettabilità
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Una delle prime osservazioni da compiere comunque è la seguente: la semiotica dell’arte visuale (pittura, scultura, architettura) deve essere, pur
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definizione di quello visuale. E lo fa, anche se altrove2 afferma: «Encore peut-il ces unités les produire, les montrer, par tous les artifices qui
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Ma, accanto a questa «poesia visuale» (alla quale ho voluto accennare più che per il suo valore «pittorico» per la sua importanza culturale e sociale
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La situazione dell’arte visuale, nel momento storico che stiamo attraversando, si trova ad essere particolarmente complessa proprio per la necessaria
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prodotto rientrante in pieno nell’ambito della società consumistica e denunciamene i trucchi e i difetti, questo è proprio l’arte visuale dei nostri
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La situazione dell’arte visuale, se anche per il passato seguiva, talvolta anticipandoli, persino, i principali movimenti che si venivano verificando
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concerne l’arte visuale, e in particolar modo pittura e scultura.
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, Turi e Munari-Piccardo) ci permette di constatare subito la verità di questo rapporto sempre ambiguo e sempre sollecitante tra elemento visuale e
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lo fissi, mentre per Nespolo la ricerca di quella che definirei «metafora visuale» è alla base del suo più recente operare; come lo è, del resto, per
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Non pretendiamo di aver offerto con questa rassegna un panorama completo di quanto sta verificandosi oggi nell’ambito dell’arte visuale italiana: lo
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visuale dovesse ormai seguire l’impostazione che nella mostra resultava evidente.
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Marotta, di Ceroli - raggiungono dei resultati che fanno sperare nella possibilità d’una futura ripresa nel settore dell’arte visuale del nostro
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con quali indirizzi si fosse venuta evolvendo l’arte visuale in Italia negli ultimi dieci anni e quali fossero state le personalità dominanti di quell
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visuale non può reggersi solo a base di metafore visive; e negli ultimi tempi è stato tutto un pullulare di mostre basate in prevalenza sull’elemento
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fruitore, l’arte visuale oggi si sta incamminando verso una sottile ma azzardata convivenza con alcune esasperate manifestazioni dell’arte verbale e
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, architetto oltre che operatore plastico, che ha sviluppato una complessa gamma di costruzioni in materie plastiche dove, oltre all’aspetto visuale e di
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Il fatto dunque che la metodologia semiologica si sia cosi ampiamente diffusa, nell’esegesi dell’opera d’arte non solo letteraria ma visuale, mi
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Ritengo che, tutto sommato, queste operazioni abbiano segnato un’importante svolta nell’indirizzo della nostra arte visuale. Infatti - dopo la
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, Chiari), che si sono accostati all’universo visuale; da pittori che si valgono di mezzi foto e cinematografici (Patella, Vaccari, Tagliaferro
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alcune delle più recenti correnti dell’arte concettuale; e prova come l’arte visuale dei nostri tempi stia ritrovando - attraverso una «naturalizzazione
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Se, comunque, ci limitiamo a considerare il territorio dell’arte visuale come si è venuta evolvendo nell’ultimo trentennio circa, potremo molto
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programmatico d’ogni «contenutismo» nell’arte figurativa), si assiste ad un ritorno, o meglio ad una ripresa della funzione gnoseologica dell’arte visuale che
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conferma della possibilità e della necessità di usare, oggi, un altro metro e un altro metodo di analisi dell’opera d’arte visuale, rispetto a quelli
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attraverso la sua stessa elisione; o, se vogliamo, l’uso d’una elissi (in senso retorico) così vasta da creare, per contrappeso, un’esaltazione sia visuale
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L’operazione di Isgrò, sintomatica della possibilità di revitalizzare un linguaggio (verbale) attraverso una sua manipolazione visuale e attraverso
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«spazio elastico» si propone di concretare un oggetto visuale libero da ogni interpretazione analogica con la realtà circostante, e tale da offrire una
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americano (ed europeo), l’arte visuale si è trovata ad affrontare improvvisamente una vera e propria crisi dell’oggetto; ed è qui che si situa il mio
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’atmosfera di museificazione già lo pervade. Ma di una «crisi dell’oggetto» si può parlare anche a proposito dell’arte visuale in questi ultimi tempi
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in America, questi costituirono subito un’importante integrazione delle forme tradizionali di arte visuale, proprio per la loro immediatezza
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evidente dimensione sintattica, della stessa del legame e del nesso - ora lasso ora stretto - intercorrente tra i «segni» del nuovo linguaggio visuale
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quel tanto di plastico che il colore non saprebbe dare); ma oltretutto ha saputo fondere pittura e scultura in una forma visuale che Fontana stesso
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veramente autonomo e nel suo genere inconfondibile alla nostra arte visuale. Gli altri artisti italiani - quali appaiono anche da questa esposizione
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genere, rifuggono da ogni loro universalizzazione e mantengono l’opera visuale al livello d’una semplice estrinsecazione «emotiva» e irrazionale. Se
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illusoria dell’artista visuale.
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Couzijn, che possiamo soltanto rammentare)? Certo un importantissimo ammonimento: quello della ferma volontà antropomorfica dell’artista visuale che
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, persino tra arte visuale e poesia, che soltanto ai nostri giorni avrebbero trovato un vasto e facile sviluppo.
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visuale. Potrei citare, così, una mostra di «sintesi delle arti», un’altra di «arte totale», dove, accanto a quadri e oggetti plastici, furono esposti
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ripetizioni e scansioni, portavano a sottolineare l’aspetto seriale e industrializzabile dell’arte visuale.
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visuale in Italia.
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padiglione italiano) sarebbe impossibile porre una seria analisi dell’attuale momento attraversato dall’arte visuale.
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’arte visuale, e come i nuovi media, i nuovi materiali espressivi, nulla o ben poco avessero da spartire coi vecchi e tradizionali.
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Fino a che punto la tecnica entra in gioco nell’opera d’arte visuale dei nostri giorni? Forse una simile domanda sarebbe sembrata, ancora alcuni anni
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dilemma: possiamo intravvedere l’eventualità d’un’accettazione della moderna arte visuale anche da parte del «grosso pubblico», per il fatto che gli stessi
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