Il divenire della critica
tra una vocazione naturale e una eccezionale capacità inventiva. Nato a Rosario (in Argentina) nel 1899 da famiglia italiana e stabilito sin dal 1905 a
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A questo primo periodo milanese, diviso tra la produzione di graffiti e sculture e quello di ceramiche «ornamentali», doveva seguire il periodo
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di comodo, occasionali, o blasfematorie, ma riguardano proprio il problema stesso che intendo affrontare: quello del rapporto tra opera plastica e
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Ecco perché gli «oggetti plastici» come quelli, ad esempio, di Kelly (tra i più rigorosi ed efficaci), di Pfahler, di Caro, di Luginbühl (ricordo la
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E, dietro al contenutismo, ci sono altri elementi che s’identificano con il rapporto tra invenzione figurale e pregnanza visuale, tra accettabilità
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A questa situazione complessa per le interferenze e le alleanze tra arte e società, politica e mercato, si aggiunge un altro elemento che non può
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A questo punto un’ultima distinzione potrebbe essere compiuta tra opere figurative e non, presenti a questa mostra: distinzione, ovviamente, di
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come l’informale, la pop, e la op, nei paesi più diversi e tra di loro discosti quasi per una sorta di germinazione spontanea che ebbe la sua
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ciò premette la necessità di delineare una distinzione tra la performance rappresentata dall’opera pittorica e il suo deciframento1. In questo progetto
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D’altro canto nella mostra di Foligno venivano a confluire esperienze di generi molto diversi tra di loro che traevano la loro origine da settori
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Tra quelle più indovinate vorrei citare subito quella di Gino Marotta: l’effetto di «foresta speculare incantata» raggiunto dalla sua costruzione era
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Forse, la buona riescita degli artisti cinetici era, tra tutte, quella più facilmente prevedibile, e difatti risultò anche quella che offriva meno
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rapporto - sempre così confuso - tra le diverse arti. A dimostrare cioè, in primo luogo, la possibilità di utilizzare monumenti antichi a scopi moderni
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Altri scultori in cui l’elemento narrativo-letterario è assai vivo sono, ad esempio, il napoletano Perez, il romano Marotta con le sue figure tra l
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interdipendenza tra valori artistici e sociali e, d’altro canto, per la mancanza attuale d’una autentica coesione tra gli stessi. In altre parole
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movimenti «rivoluzionari», e addirittura autolesionistici da parte di artisti anche tra i più onesti e sinceri.
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Oggi, dunque, tra l’opera ancora artigianale, tra il «quadro dipinto», la «statua plasmata» e la «struttura primaria» o il «multiplo» eseguito in
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Del resto la proiezione di opere di alcuni dei migliori nostri «sperimentalisti filmici» (così diversi tra di loro come Baruchello, Leonardi, Patella
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Ecco, dunque, che solo dal continuo incontro, dal conflitto, ma anche dall’osmosi, tra «naturale» e «artificiale», tra «tecnologico» e «fantastico
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un epoca in cui la scultura (e anche la pittura dato che ormai i confini tra le due arti sono il più delle volte scomparsi) doveva adeguarsi ai metodi
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«giovane critica» ad Amalfi (organizzata da Marcello Rumma con una mostra ordinata da Germano Celant) è stata tra le più esemplificative di questa
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fenomeno abbastanza singolare: quello d’una dissociazione tra critica e valore, tra critica e gusto; in altre parole tra elemento assiologico e
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, Marotta), e dell’interagire tra i diversi media estetici (La Pietra), insieme ad una costante ricerca dell’aggancio tra la tradizione e l’avanguardia
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Questo fatto non costituisce ancora la presenza d’un dialogo tra creatore e spettatore, tra emittente e ricevente, come sarebbe auspicabile per il
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perfezionati laboratori astronomici e astrofisici, non deve far specie a chi tenga conto della mutata «funzione» (in senso mukařovskiano)1 tra l’arte d
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A queste quattro fasi, che segnano la dialettica dei rapporti tra opera d’arte e impegno sociale, si aggiunge negli ultimi sei o sette anni l’avvento
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Tra coloro che fanno ancora spesso ricorso a immagini sussunte dall’universo pittorico (anche se spesso solo per negarle o per deviarne l
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Per quanto riguarda il rapporto tra arte e gusto e quindi tra critica impostata sul problema del gusto o meno, la faccenda non cessa di complicarsi
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detto Husserl) per imbastire un dialogo tra sé e il prossimo, tra artista (l’attore) e il pubblico.
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Piuttosto che d’una contrapposizione o duna identificazione tra storia dell’arte e storia della filosofia, sarebbe opportuno discorrere di
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, insieme ad alcuni musicisti eterodossi (Chiari, Paik), che riesce a dar vita ad un nuovo modo d’intendere la musica: fuori dalle polemiche tra
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stilistiche e anche a periodi storici diversi eppure tra di loro cooperanti. È qualcosa di facilmente documentabile: basta por mente alla compresenza di
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aggiustamenti. Per cui non è neppure possibile valutare in maniera identica il rapporto tra l’oggi e l’ieri senza tener conto della diversa guisa in cui
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Il sottile slittamento nella coincidenza tra quello che si suol definire opera d’arte e il suo attuale «contenuto», si rivela anche in un altro
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Ma le cose sono in parte cambiate con l’avvento e l’infittirsi di mescolanze tra i diversi linguaggi artistici. Il che non significa che siano
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quella odierna, dilaniata tra egoismi capitalistici e restrizioni totalitarie.
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d’una dimensione sintattica nel senso carnapiano del termine che intendo interessarmi, ossia dei legami intercorrenti tra i segni stessi più che di
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Ma, prima di passare a considerare le altre tendenze e le altre personalità di rilievo, vorrei soffermarmi su quello tra i nostri pittori che ha
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Il bivio a cui si trova l’arte d’oggi (1960), tra figurazione e astrazione, tra geometrismo e informalismo, tra valore «materico» e valore «gestuale
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Guai se non credessimo ad un rapporto specifico - vogliamo dire isomorfico? - tra le manifestazioni artistiche e la strutturazione della nostra
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cavallo tra la fine dei grandi movimenti del cinquantennio appena trascorso (futurismo e cubismo, neoplasticismo e espressionismo) e l’avvento di
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Ma mi preme a questo punto di affrontare una terza importante questione, quella che si riferisce ad alcune opere tra le più significative di questa
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critici di allora. Infatti, alcune mostre collettive dedicate all’arte astratta, allestite tra il 1945 e il 1948 alla Galleria Bergamini, alla Galleria
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, dovevano costituire il punto di partenza per quelle ricerche di interazione tra le arti: tra pittura scultura e architettura, tra arte e industria
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, Van Doesburg), dall’altro a quei primi e coraggiosi tentativi già iniziati tra le due guerre dagli artisti del gruppo del Milione (Reggiani, Soldati
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Anche di Mauro Reggiani - tra i primi italiani a sposare il verbo non-figurativo - si può dire che, nonostante gli influssi del neoplasticismo
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documentazione dell’attività del gruppo, insieme a poesie e a scritti critici. E mi piace, oggi, ricordare come tra i poeti invitati a partecipare a questi
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Non posso qui analizzare partitamente le singole opere, ma, limitandomi a descrivere grosso modo quelle tra di loro più distinte, ricorderò, tra le
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di Oldenburg, come di quelli di Chamberlain. La loro importanza sta altrove: sta nell’aver compreso che soltanto con il connubio tra high-brow e low
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solo quello di sapersi avvedere dei rapporti intercorrenti tra creatività artistica e attività sociale, tra realizzazione di opere, oggi definite come
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