Il divenire della critica
estroflessione dei margini, spesso slabbrati e beanti, offre quel tanto di azzardo, di casualità, che toglie ogni aspetto meccanico all’operazione.
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«dal di fuori», constatando con un certo cipiglio eroicomico un fenomeno che non era per nulla integrato alla vita d’ogni giorno. Oggi non è tanto la
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tiro a segni elettronici, ai gadgets moderni, ai giochi per le masse tanto diffusi in Usa e ormai dilaganti nel mondo intero, d’altro lato manca di
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la scarsa efficacia del Rotozaza di Tinguely, tanto di quello esposto al Guggenheim che di quello che abbiamo visto in azione (in un’altra versione
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tanto delle patine preziose del bronzo, quanto delle rugginose incrostazioni dei rottami di ferro.
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» nella stessa. Invero tanto gli oggetti cinetici «a mano» (come quello di Rickey), quanto quelli meccanici (come quello qui esposto di Calder) sembrano
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neofigurative che, in certo senso, erano valse a «sbloccare» il terreno per tanto tempo irrigidito dall’astrattismo non figurativo. Ma il ripensamento s
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se stesso... o tanto meno di sostituirsi a «qualcosa d’altro». Come si vede già da questi tre esempi (e potrei citarne altri come gli «oggetti» di
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Vien fatto, ogni tanto, di passare davanti alla vetrina di qualche galleria d’arte che espone ancora «quadri dipinti a olio su tela» che ritraggono
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A cosa condurrà questo indirizzo che ho cercato di tratteggiare attraverso le ultime mostre e che si sta sviluppando con tanto fervore e favore non
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«preziosità» esecutiva a cui tanto profondamente sono radicate queste espressioni creative dell’uomo. Non solo, ma è significativo che - anche quando queste
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figurati -, a fondere i due momenti d’un simbolismo privato e spesso criptico, e d’una semanticità esplicita e chiaramente «leggibile». Tanto nei suoi
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’opera; proprio per il fatto che - come per l’oggetto industriale utilitario - ciò che conta non è tanto il momento realizzativo quanto quello
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Questo significa dimenticare che la ragion d’essere di quella indefinibile e tuttavia indispensabile attività che per tanto tempo fu definita
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della pop art aveva avuto la celebrazione dell’oggetto industriale divenuto ormai dominatore della società consumistica statunitense. Tanto l’aspetto
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Come si vede, tanto il primo che il secondo esempio (come del resto quello dell’ambiente di La Pietra con le sue cabine audiovisive in plexiglas o
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la tendenza d’un’arte «concettuale» e povera, e certamente non potevano mancare in questa rassegna. Tanto l’opera di Kounellis, come quella di
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vista semantico, ma, tanto più, rispetto alle altre dimensioni e alle altre valenze del messaggio artistico.
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ad affermare quanto ho detto più sopra (e altrove) ossia come, tanto l’iconicità, quanto la semanticità dell’opera d’arte figurativa, non
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sufficiente a giustificare le recenti situazioni in cui si è indirizzato il corso dell’arte figurativa più attuale e a riscattare, oltretutto, tanto l’accusa
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metaforico-letterario che spesso sconfina in una paradossalità a buon mercato, dove viene a mancare tanto la «sorpresa» informativa quanto l’efficacia
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giudicare, di derivazione tanto americana che europea, e sia forse l’inizio d’un generalizzarsi di modelli creativi non più ancorati ad un particolare
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L’attuale panorama artistico italiano è particolarmente folto di impulsi nuovi e disparati: sarebbe molto arduo darne un quadro compiuto. Tanto più
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tener conto era quello dello schieramento dominante l’arte visiva in questo preciso momento. Tanto più che la nostra intenzione non era quella di offrire
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«arte concettuale». Negli ultimi quattro o cinque anni, tanto in Usa che in Europa, si è venuta sviluppando una vasta ondata di operazioni artistiche
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metaforica ed emblematica. Le sue ricerche non sono rivolte tanto all’uso d’un determinato materiale quanto al «contenuto mentale» d’un evento e di un
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meridionale: anche in lui l’elemento ludico, lo Spieltrieb, non viene mai a mancare tanto nelle composizioni singole - sia metalliche che in materiali
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sistema e che, tuttavia, è destinato ad assumere un peso sempre più rilevante tanto nelle vere e proprie comunicazioni di massa, che nell’applicazione
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veder fotografate, numerate e firmate (e vendute a caro prezzo) le «poetiche» operazioni compiute con tanto disinteresse e tanta passione sulla natura
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Naturalmente occorre subito premettere che, dicendo «computer art», intendo riferirmi tanto a quelle figurazioni realizzate sulla base d’un preciso
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oggetto estetico. Oggetto estetico, che, ovviamente, dovrà sempre partire da una matrice soggettiva, tanto se questa matrice sarà piuttosto evanescente
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accompagnano quelle visive; di espressioni verbali frammiste a quelle sonore o visuali; ecc. In altre parole: di aver fatto ricorso, non tanto a fenomeni
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una crisi dell’oggetto, tanto nel campo dell’estetica industriale che in quello delle arti plastiche, era evidente; ma era meno logico che tutti si
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non sembra del tutto legittima; tanto più se ammettiamo che là dove si sviluppa una qualsivoglia forma artistica, là si debba anche constatare la
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Si consideri inoltre il tanto discusso problema dello stile. È noto che il cosiddetto «stile d’un’epoca» (e anche, sotto certi aspetti, lo «stile d
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«classici», che sarebbero presenti non solo nell’autentica età barocca (1600-700), ma in ogni epoca e civiltà artistica. (Tanto da far coniare all
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concerne il tanto dibattuto tema dell’universale e del particolare, nella contrapposizione di arte e storia potremo, soltanto con alcune modifiche
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). E questo per ovvie ragioni: se un’opera appartiene al passato, tanto più a un passato ormai decantato dalla storia, è evidente che su di essa
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, di architettura e scultura, di musica e pittura, ecc. Tanto che molto spesso non avrebbe senso catalogare tra le «arti visuali» degli spettacoli che
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quel tanto di plastico che il colore non saprebbe dare); ma oltretutto ha saputo fondere pittura e scultura in una forma visuale che Fontana stesso
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importanti pittoricamente) postimpressionisti francesi. Ma tra il «taglio» d’un Klimt e quello d’un Renoir (tanto per fare un nome giustamente
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nettamente tanto ai giochi informali e tachisti, che a quelli (cui presto accenneremo) del «segno» e del «gesto», attraverso una più meditata ricerca dei
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Tanto in Hartung, come in Vedova e in Michaux (il poeta che attraverso la mescalina ha déclanché la produzione di sottili universi composti di segni
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Eppure non ritengo che sia giusto di far partire dal futurismo (e, tanto meno, da altri movimenti europei coevi come il cubismo o il rayonnismo) i
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’invecchiamento e alla progressiva perdita di efficacia del tachisme - dell’informale - tanto nel suo aspetto più tipico di «pittura a macchie e a dripping
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; ma, d’altro canto, siccome tale pericolo esiste comunque e tanto più esiste quanto più «rara» è l’opera d’arte, forse col fatto di metterne in
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telos della sua creazione, cui viene indirizzato ogni sforzo tanto da parte degli artisti «programmatori» che da parte dei neofigurativi, mi sembra
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Ma, mentre i dipinti di Pollock e degli altri espressionisti-astratti prescindevano, quasi sempre, da ogni riferimento alla realtà circostante, tanto
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scultura; ed è appunto quello che hanno fatto Rauschenberg (tanto coi suoi combines che con le sue più recenti serigrafie fotografiche) che tutti gli altri
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» tanto per la borghesia che per le «masse», e un rinsanguamento di nuova linfa vitale per l’arte sofisticata ed estenuata delle élites. Se i frutti di
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