Il divenire della critica
Il vero influsso esercitato da Fontana sulla pittura italiana ed europea doveva consistere soprattutto nella maturazione delle correnti oggettuali
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delle composizioni libere sulla parete. Anche se tale esperimento non ebbe poi un seguito esso sta comunque a dimostrare l’intuizione che, una volta
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interazione, il continuo dialogo che si sviluppa tra le silhouettes di legno e le ombre cinesi da queste proiettate sulla tela sottostante ci dice con
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Sulla scarsa «eternità» delle attuali opere visuali, del resto, mi sono spesso soffermato: è una delle prerogative e delle caratteristiche dei nostri
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meraviglia, rimane soprattutto la delusione per la presenza d’un museo sbagliato: forse non sbagliato come volume esterno affacciato sulla 5a Avenue o
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quarto di secolo avevano fatto versare fiumi d’inchiostro sulla «nuova dimensione temporale della scultura», sulla «confluenza spazio-temporale
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consentire un giudizio complessivo sulla situazione attuale in questo settore, ma comunque assai spaesate in mezzo alle frigide strutture primarie, e
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a che punto questa impostazione dei problemi critici abbia o meno inciso sulla loro qualità e sulla loro efficacia.
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figurativa, nel senso tradizionale del termine. Infatti sopra un’ottantina d’artisti, gli unici che siano nettamente impostati sulla ricerca d’una
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di arte troppo memore di sapori ottocenteschi e impressionisti, e che - nella sua attuale maniera impostata sulla modulazione vuoi bi che
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sull’orizzontalità dell'immagine e sulla sua degradante tonalità, dove l’assenza d’ogni «figuralità» e anche d’ogni sagomatura, permetteva una
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letterari: Gruppo 63 e Gruppo 70 - si è venuto estendendo un interesse per quelle forme artistiche basate sulla mescolanza dei media estetici (intermedia
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sulla presenza di una complessa rete di segni e diagrammi in parte riconducibili a strutture scientifiche in parte memori di simbolismi onirici e
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sopra una riga eseguita sulla tela che viene stirata verso l’alto dalla spinta del pallone: vera e propria traslazione figurata d’un paradosso, d’un pun
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Oggi che siamo ben coscienti di ciò (ossia sappiamo come l’arte non si possa fare sulla base di ricette politiche o ideologiche) dobbiamo peraltro
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collezionista non conta. In realtà, il fatto conta parecchio: non si dimentichi che nei tempi passati l’artista creava per il committente ma sulla base d’un
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davvero limitare il nostro discorso a una semplice e astratta analisi di quadri e statue, ma occorre impostarla sulla base di quelle premesse socio
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dipendere di queste forme artistiche (come di molte altre - non più gigantesche, e magari di modeste dimensioni, ma pur sempre eseguite sulla base di
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tracciato a mano sulla carta di riso quel valore a un tempo grafico e concettuale di cui si valsero un tempo gli antichi calligrafi estremorientali e di
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Mattiacci, di Merz e di Mondino, infatti, è basata tutta sulla volontà di dare al fuggevole apporto d’un concetto una pregnanza fisica che lo caratterizzi e
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una traccia di ciotoli nell’acqua del Golfo, o un gruppo di balle di fieno ammucchiate sulla piazza del paese, diventavano operazioni degne d’essere
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consumistica; e inoltre della ricerca di nuove sollecitazioni, questa volta basate non sull’industrializzazione del medium ma sulla «povertà» dello
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Un’analoga ricerca d’una precisazione formale, questa volta basata sulla creazione d’un particolare universo metaforico e metamorfotico, si trova
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rettangolo del ’64 o sulla Carta geografica arricciolata del ’70.
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sulla Morte dell’arte di Paolo Scheggi, dalle pareti in lucente plastica nera, e, finalmente, quello sadomasochistico di Vettor Pisani, dove un tavolo in
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se questo quadro volesse includere tutti gli artisti già affermati da qualche decennio e ancora sulla breccia, accanto a quelli che solo negli
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(o metartistiche) con un intento decisamente demistificatorio, imperniate, più che sulla creazione di singoli oggetti, sulla messa in evidenza di
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Un nastro steso tra rocce solitarie sulla montagna; o una traccia di ciotoli nell’acqua del mare; un gruppo di balle di fieno ammonticchiate sulla
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sulla «povertà» del medium, e sulla scoperta di nuove dimensioni sinestesiche non ancora esperite (il valore dato al peso, alla composizione chimica
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volto a ricerche basate sul peso, sulla creazione di impronte, sui marchi ottenuti calcando sulla propria pelle una pressione prolungata, su scritte
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scarafaggi, o d’una danzatrice che compie alcuni passi al suono d’una musica eseguita da un violinista sulla base di note tracciate sopra una lavagna.
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Intervento (artistico) nel paesaggio, sul paesaggio: ossia immissione entro la natura d’un elemento estraneo; oppure: azione sulla natura, sopra un
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: pietre incise, grafiti, segni e macchie sui muri; e finalmente lavori sulla roccia, celle scavate dai monaci (nell’Urgub), pietre e tufo scavati e
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territorio inteso nel suo confluire di natura e artificio è ben scarso. Mai che passi per la mente di qualcuno di considerare «arte» l’intervento sulla natura
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certe funzioni primarie o secondarie sulla falsariga di Chomsky o, magari ricalcando le partizioni jakobsoniane, si parlerà di «funzione fàtica
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veder fotografate, numerate e firmate (e vendute a caro prezzo) le «poetiche» operazioni compiute con tanto disinteresse e tanta passione sulla natura
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- del mezzo televisivo, mettendo in sottordine tutta la gamma delle ricerche sull’oggetto, sulla manipolazione di forme, di colori, di tessiture eseguite
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’allora, avrebbe pensato all’eventualità di un’arte creata sulla base di eterocliti accostamenti oggettuali. Se l’elaboratore avesse lavorato partendo da
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Si vedano le «partiture» di Giuseppe Chiari: pochi scarni segni iconici di movimenti delle mani sulla tastiera o sulle corde d’uno strumento o di
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sezione presenta una serie di tavole sulla maniera di «riappropriazione degli spazi urbani» da parte degli abitanti, sia disequilibrandoli sia
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linguaggio artistico di quelle opere non ci è del tutto incomprensibile; siamo in grado di decriptarne almeno parzialmente il messaggio. Sulla base di quale
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’apprezzamento tecnico, sulla valutazione stilistica, sul rifiuto del Kitsch, che riguarda opere ancora impostate sulla ricerca di effetti materici, di
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volto al mantenimento d’una situazione di sviluppo, basato sulla povertà anziché sullo spreco. Allora, anche in questo mondo povero - di cui non ci
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alienante della «merce» artistica rispetto all’uomo che la usa (che la compra, che la vende, che la produce); dall’altro lato, sulla natura alienata del
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sulla Scuola del Pacifico, e su tutta la pittura europea più recente, ci presenta, quasi allo «stato nascente», il processo metamorfotico cui vanno
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In effetti, chi scorra anche affrettatamente questa XXX Biennale non potrà non chiedersi se si possa ormai tirar le fila sulla situazione in cui ci
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, difficilmente riesce a orientarsi in mezzo a quelli basati sulla psicologia, sull’antropologia, sulla semiotica (di cui conosce solo superficialmente
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— più o meno mal inteso - abbiamo avuto sulla pittura d’Occidente (basterebbe pensare a un Tobey, a un Kline, di cui il padiglione americano presenta l
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pulsanti che presentavano una deformazione ritmica della loro superficie e delle strutturazioni fluide basate sulla presenza d’un nastro di materia
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serie di dipinti di Rauschenberg, l’uso di squarci fotografici serigraficamente proiettati sulla tela (e come li sostituisce, potremmo aggiungere
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