Il divenire della critica
Pur riconoscendo l’acutezza di talune sue intuizioni, la precocità di alcuni giudizi e di alcune invenzioni, non ho mai ritenuto che Fontana si debba
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spesso, da parte degli agiografi di Fontana, si è voluto insistere su quelle che furono le sue dichiarazioni programmatiche attorno all’arte. Si è
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Tornato in patria dopo la guerra, Fontana mise tosto in atto le sue teorie, creando, già nel 1947, un Ambiente spaziale nero che consisteva in una
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di più, aveva avuto Fontana nell’individuare l’urgenza di certa arte moderna verso una discontinuità e una indeterminatezza delle sue strutture.
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entrambi i settori d’una diversa «funzione» di pittura e scultura. Il che ci spiega la presenza d’un Fahlström (che trae le sue figurazioni dal
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particolari di quella che sarebbe stata una delle sue opere estreme.
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parzialmente come compiuta opera stilistica, mentre ci riporta alla mente più antiche prove di questo tenace e entusiasta sperimentatore: certe sue strutture
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Ebbene, l’impatto prodotto dalla macchina rudimentalmente operante di Tinguely è molto decaduto se lo si confronta a quello di alcune sue primissime
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scultura pop, di cui a questa mostra abbiamo solo gli esempi di Segal e di Oldenburg, di Trova e in parte di Chamberlain (che era più fantasioso nelle sue
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necessariamente una componente di moda e di costume che piega alle sue esigenze le creazioni d’un determinato periodo.
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oggetti di stoffa (e non di plexiglas o di lamiera) come quelli esposti recentemente dalla pittrice californiana Sue Bitney - e che appartengono a quella
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tentare nuovamente l’avventura dell’unicum, con le sue preziosità manuali e i suoi orpelli artigianali, così da permettere un parallelo sviluppo di
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fine, le sue «Galassie», le sue «tende-teatro») potevano davvero considerarsi autentici esperimenti capaci di rivoluzionare non solo il concetto di
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delle arti visuali si tratterà pur sempre d’un’opera in sé conchiusa, con sue precise caratteristiche di «pregnanza estetica»; e credo che questa
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con le sue straordinarie «repliche» naturalistiche in gommapiuma un ambiente di effetto irresistibile, tra il trompe-l’œil e il manifesto
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Anche Pascali avrebbe potuto - utilizzando una delle sue serie di «animali» o di «mari» ritagliati e sagomati in tela candida - ottenere effetti
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di un poeta (dedicato alla memoria del fratello Francesco Lo Savio: un artista prematuramente scomparso e che in alcune sue opere aveva premonito
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acrilico partiva da un concetto più spiccatamente architettonico: le sue doppie curvature, infatti, racchiudevano un complesso ambiente spaziale, dove la
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narrative (persino un grosso romanzo) che però evidentemente non gli avevano dato una completa soddisfazione. Per contro le sue «serie pittoriche
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gli eventi e gli oggetti che di volta in volta si associano fortuitamente ai personaggi già esistenti e fissi sulle sue lamine di metallo, vengono a
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Altri scultori in cui l’elemento narrativo-letterario è assai vivo sono, ad esempio, il napoletano Perez, il romano Marotta con le sue figure tra l
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sue pompe, ai suoi fasti, e nefasti, e quanto possa giovare, a un fine immediato, l’opporsi ad esso.
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storico le mostre retrospettive come quella di Dewasne (con le sue frigide, stolide, donne nude neoclassicheggianti) o quella dell’anziano maestro
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Come si vede, tanto il primo che il secondo esempio (come del resto quello dell’ambiente di La Pietra con le sue cabine audiovisive in plexiglas o
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richiamo, spesso squisitamente romantico, di elementi rubati o attinti alla naturalità. Tale è pure il caso di Ceroli con le sue figure lignee che sono
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Spieltrieb dello spettatore. Le sue opere, così, si riallacciano a quel filone di invenzione magica e di oggettivazione dell’assurdo che ebbe già nel romano
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casi dove la figurazione è riescita a farsi strada in una maniera inedita e «diversa». Ben noto anche per le sue opere scenografiche (il Riccardo III
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metaforica ed emblematica. Le sue ricerche non sono rivolte tanto all’uso d’un determinato materiale quanto al «contenuto mentale» d’un evento e di un
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; Pistoletto, più noto per le sue creazioni a base di specchi ricoperti di sagome dipinte, che, in un secondo tempo ha dato vita ad «azioni povere»: sorta
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corpi propri o altrui, per imbastire un discorso, talvolta sadico, talvolta memore del dada; mentre Kounellis ha allargato il campo delle sue ricerche
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programmatori e «minimalisti» come Carrino. Ecco, invece, che con il movimento concettuale, nelle sue varie proliferazioni povere, comportamentali, ecc., l
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della earth art (ma in genere di quasi tutta l’arte concettuale applicata al paesaggio) sia quello di voler rendere commerciabili le sue «creazioni
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Possiamo allora considerare il video-tape come un mezzo comunicativo e artistico a sé stante, con sue precise caratteristiche formali e linguistiche
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sue primitive caratteristiche strutturali; il che è lungi dall’essere vero.
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d’un nuovo interesse socio-politico. Interesse che possiamo scorgere, ad esempio, nell’opera di un artista come il tedesco J. Beuys (nelle sue
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Quando, ad esempio, Isgrò (già ben noto per il suo passato di poeta [verbale] e di poeta visivo) presenta qui una delle sue «cancellature» più
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inclinato o una scala, il raggrumarsi del sangue, l’atmosfera d’angoscia e di liberazione presente in alcune sue opere plastiche, ritrova nella
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, usandolo come supporto all’opera d’arte. Non solo, ma lo stesso pubblico si è avvezzato ad una operazione analoga, confondendo ancora di più le sue idee in
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, non è da oggi che si ribadisce (e non lo si farà mai abbastanza) la «non-normatività» dell’estetica e delle sue «leggi»; e la - per contro - assoluta
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): quello dell’arte concettuale (nelle sue manifestazioni più tipicamente avulse dall’oggetto e da ogni edonismo oggettuale) e quello del Kitsch, ossia
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Del resto il concetto stesso di alienazione (con le sue varianti di Entfremdung, Versachlichung, Verdinglichung, le cui nuances andrebbero sempre
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Fontana ha saputo creare non solo un nuovo «genere» (le sue «tele bucate», la sua negativizzazione del fondo, che acquista una nuova dimensione dal
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Rothko crea, con le sue immense, vaste, solitarie tele (dove soltanto una o due tinte, soltanto qualche lieve banda sta a segmentare lo spazio) un
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assoluta coerenza con le altre sue produzioni non figurative (gli sbalzi in rame) a dimostrare un’identità di ispirazione e di volontà compositiva.
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Come dovremmo allora giudicare gli esperimenti di Pasmore (a prescindere dalle sue indubbie qualità pittoriche quali appaiono dai suoi più antichi
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, che, nel suo periodo concretista, creò alcune delle sue migliori opere.
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L’informale, dunque, ha già fatto il suo tempo, almeno come fenomeno di punta, pur conservando la sua importanza per quelle che sono state le sue
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. L’oggetto «vale» (o non vale) per le sue caratteristiche formali e per la sua efficacia simbolica (d’una situazione, d’un costume, d’un consumo di
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parte dell’odierna situazione artistica derivi da quei primi tentativi linguistici. L’oggetto ci circonda oggi e ci investe cotidianamente con le sue
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nelle sue formulazioni, soprattutto nel nostro paese, ma anche all’estero.
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