Il divenire della critica
Dedicare a Fontana e alla sua « scuola » un capitolo di questo volume non è certo eccessivo quando si siano identificati gli autentici confini del
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fantastica delle stesse appare tuttavia dominante; sicché un vero giudizio sull’intera sua opera non dovrebbe mai prescindere anche dai giovanili graffiti
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un esempio quanto mai evidente delle possibilità della sua «arte spaziale» di fungere da integratrice tra la architettura e le altre arti visuali
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Solo nell’ultimissima stagione della sua opera (quando, in seguito alla malattia Fontana preferiva non affaticarsi a dipingere) abbiamo una serie di
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eseguite per ragioni meramente decorative e commerciali dall’artista in periodi precedenti della sua attività. Nei due o tre anni che precedettero la sua
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quanta sapienza Fontana sapeva valersi degli aspetti astratti e di quelli figurativi della sua arte per raggiungere una sempre nuova qualità espressiva.
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determinata «corrente» né di una particolare «moda»: unica maniera, questa, di poter mantenere intatta la sua personalità e la sua originalità in un’epoca come
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linguaggio plastico odierno, anche la sua decodificabilità ci sembra quanto mai piana: siamo tutti già in possesso degli elementi primi, degli stoiheia
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sulla base del modello in gesso e cemento realizzato da lui stesso - se sorprende per la sua grottesca e mistica pregnanza, ci convince solo
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di certe sensibilità tattili o bariestesiche come nel caso di Shinoda che, nella sua «tensione e compressione», ci pone di fronte a una situazione non
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Forse, tutto sommato, un po’ frustrata, per la sua definitiva rinuncia al «bel pezzo», per la sua sempre maggior tendenza ad architettonizzarsi, per
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rientra nei consueti schemi che abbiamo tracciato e che sembra ancorato ad una figuratività ad un tempo truculenta e metaforica. Eppure la sua violenza
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neoplasticisti, dovevano rimanere ancora aderenti ad un tipo di spazialità «razionalista». Forse solo le invenzioni plastiche di un Kiesler (con la sua Casa senza
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Tra quelle più indovinate vorrei citare subito quella di Gino Marotta: l’effetto di «foresta speculare incantata» raggiunto dalla sua costruzione era
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presenza degli elementi forati a tripla intercapedine (tipici dell’opera di Scheggi in questa sua fase) sfruttava la curvatura delle pareti così da
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La sala di Bonalumi, invece, pure monocroma ma d’un colore blu elettrico, s’intitolava Blu abitabile appunto a sottolineare la sua qualità di spazio
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vivamente colorato, aveva costruito, piuttosto che un ambiente spaziale, quello che potremmo definire un «happening cristallizzato». In effetti, la sua
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Per parte sua Simonetti riesce - con mezzi analoghi a quelli di Baruchello, ossia attraverso una minuta composizione di segni grafici e di collages
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, dopo una prima ancora incerta fase pop, ha, da alcuni anni, abbracciato una sua forma di linguaggio criptico e altamente metaforico basato soprattutto
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Ma è troppo facile, del resto, e troppo ingenuo scagliarsi contro l’oggetto artistico e la sua «mercificazione», e dunque il suo asservimento al
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consumata prima ancora della sua messa in opera. Lo stesso si può affermare dell’ambiente di Panseca dove l’elemento fluido, luminoso e sonoro
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, Heerich, Kampmann) abbondavano qui anche gli ormai «maestri» nonché gli epigoni dell’altra grande corrente figurativa: la pop art, che dopo la sua
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e la sua organizzazione quanto mai antiquata e carica di compromessi, le proteste contro una mostra come quella di Kassel erano dovute soprattutto al
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delle arti visive (anche nei dipinti più esplicitamente figurali). D’altro canto è proprio l’indeterminatezza del medium pittorico-plastico, la sua
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è trasformato in tri e pluridimensionale. Oltre a ciò la sua produzione si è volta sempre maggiormente verso la compromissione dell’intero spazio
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Pistoletto, che per primo ha saputo polarizzare l’attenzione del pubblico sopra un aspetto altamente demistificatorio della sua opera. La sua invenzione
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e scarna, la situazione ironica e a un tempo esacerbata, in cui si trova oggi l’artista di fronte alla sua opera.
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E anche: azione nel e sul paesaggio senza nessun apporto estraneo, ma tale da togliere al paesaggio la sua «naturalità».
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’apparecchiatura che rende possibile ad ognuno di allestire ed organizzare una sua privata trasmissione televisiva che potrà essere totalmente antitetica con
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comunicazione di massa che è in grado - forse più di quanto non siano il cinema e la TV tradizionalmente intesi - d’arrivare in profondità nella sua
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La contrapposizione di elementi naturali e artificiali, spontanei e artefatti, immaginari e noetici, trova una sua esemplificazione sintomatica in
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Là dove l’uomo è portato a creare unicamente in base ad un impulso che tende a modificare i dati della natura, e a imporre quelli della sua fantasia
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L’operazione di Isgrò, sintomatica della possibilità di revitalizzare un linguaggio (verbale) attraverso una sua manipolazione visuale e attraverso
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al Museum of Modern Art di New York dello scorso anno ha segnato non la sua fine, ma la sua glorificazione e insieme la sua imbalsamazione. Un
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Sia ben chiaro che la mia non è certo un tipo di riprovazione moralistica o estetizzante: ogni artista è padrone di agire secondo la sua libera
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una vitalità ed efficacia contemporanea alla sua ideazione e realizzazione, anche una efficacia «postuma», transepocale, che si riverbera in epoche
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resto non vuole e non può esserla qualsivoglia considerazione che prenda a sua norma un’operazione cosi poco «normativa» come il gusto. E, del resto
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Da quanto sono venuto dicendo credo si possano trarre anche le seguenti conseguenze, sempre legate al problema del gusto e della sua ormai
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. (Questo nell’ottimistica ipotesi d’un miglioramento etico-estetico della nostra società consumistica e d’una sua apertura a valori non solo mercantili).
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Oggi che abbiamo dinnanzi agli occhi l’ultima sua produzione e possiamo confrontarla con quella degli anni passati, ci sembra di poter concludere con
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Un altro scultore - su cui spesso ebbi ad insistere per la sua mentalità non sorda né ai richiami degli antichi riti né a quelli dei moderni miti - è
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Si consideri, ad esempio, un artista come Atanasio Soldati, già militante tra le due guerre nell’area metafisica, e che con la sua opera successiva
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olandese, egli seppe conservare una sua precisa personalità alimentata da una eccezionale duttilità plastica e da una sorta di squillante vivacità araldica
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Se oggi l’opera di Monnet non può di per sé costituire un elemento sufficientemente probativo della sua attività, data la scomparsa e la dispersione
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produzione sufficiente a permettere una sua sicura valorizzazione. Eppure, egli - unico del gruppo - aveva compreso l’importanza di valersi, in
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che dal «valore» delle singole opere - dall’impostazione del lavoro e dall’apertura di intenti del gruppo milanese; nonché dalla sua precoce
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L’informale, dunque, ha già fatto il suo tempo, almeno come fenomeno di punta, pur conservando la sua importanza per quelle che sono state le sue
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. L’oggetto «vale» (o non vale) per le sue caratteristiche formali e per la sua efficacia simbolica (d’una situazione, d’un costume, d’un consumo di
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vitale lezione di Rothko: hanno creato cioè degli immensi spazi dove il colore viene ad assumere una sua forza singolarissima: forza di colore inteso
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In realtà il merito del critico (se di merito si può parlare: giacché è ben scarsa la sua influenza sull’attività creativa vera e propria!) è forse
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